E' un'argomentazione portata avanti da molti che hanno interesse nella cosa. Gente che ha mani in pasta nei grassi commerci con la Turchia.
Parti che svendono il paese per i loro interessi bottegai, come in italia s'e' sempre fatto da 1500 anni a questa parte.
Un'argomentazione che equivale a dire che il pastore dovrebbe tenere il lupo in mezzo al gregge, cosi' lo tiene d'occhio meglio.
La Turchia ha picchiato contro le porte dell'Europa con l'ariete per 500 anni, e qualche volta e' anche riuscita ad entrare fino all'anticamera, ma poi ne e' sempre stata cacciata, spesso per mano di popoli che oggi, ingiustamente, disprezziamo, avendo gli italiani non solo la vista, ma anche la memoria corta.
Oggi prova da decenni la tattica del bussare, per vedere se gli va meglio, pero' non ha fin'ora soddisfatto nemmeno una delle richieste di garanzia e adeguamento che sono state presentate come condizione fondamentale per l'ammissione (perche', ovviamente, prima di ammettere qualcuno, si chiede che si adegui ai requisiti locali e che si dimostri affidabile).
Cio' nonostante, vorrebbe entrare lo stesso.
Se un individuo noto per essere un farabutto del quartiere bussa alla porta di casa tua, e alla richiesta di credenziali non ne presenta alcuna ma ti dice che devi farlo entrare comunque, apriresti la porta? Ovviamente nessuno e' cosi' scemo, preso da solo, ma i popoli hanno la singolare tendenza ad avere l'intelligenza del loro abitante piu' fesso divisa per il numero di cittadini.
E, guarda caso, chi spinge fortemente per un ingresso della Turchia in Europa? Quel Presidente USA che vorrebbe che la Turchia, una minaccia islamica sempre crescente, fosse tenuta sotto controllo ma non ha ora ne' le risorse ne' la "disponibilita' politica" a gestirla.
E noi dovremmo accollarci un coinquilino PERICOLOSO e INSTABILE solo perche' lui possa dormire piu' tranquillo? Siamo seri.