<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> E' ancora possibile un polo italiano dell'auto? | Il Forum di Quattroruote

E' ancora possibile un polo italiano dell'auto?

Visti i recenti avvenimenti è ancora possibile pensare ad un polo dell'auto italiano?

Oppure sopravviveranno solo piccole realtà legate al filone dell'eccellenza.

Oppure la penetrazione del dragone, sfruttando le condizioni favorevoli date dalla deindustrializzazione impianteranno qui, con loro regole, fabbriche e centri sviluppo.

Oppure....
 
Non vedo il nesso....
FIAT aveva paura che i suoi operai traslocassero in massa in Toy

:) ;)

??

Adesso invece da mirafiori li mandano in polonia....
Mhttps://torino.corriere.it/notizie/economia/24_agosto_30/stellantis-
agli-operai-di-mirafiori-se-volete-lavorare-andate-nello-stabilimento-in-
polonia-34006894-b22e-4327-ac58-99bbcef18xlk.shtml



Toyota produce in tutto il mondo ma non qui, un motivo c'è....
 
Ricordando bene il costo del lavoro non è mai stato negli ultimi anni un incentivo. Ma si produceva qua sempre e sempre si sono guadagnati dei soldi indi poscia....
 
io ci spero e ci credo ancora, abbiamo la Motor Valley in Emilia e qualcosa resiste ancora nel torinese, fuori dalla galassia Stellantis ci sono Ferrari (?) Lamborghini, Pagani, MAT (Manifattura Automobili Torino), Kimera, Amos, Miki Biasion col suo restomod Delta Evo3, Totem, Italtecnica che sta sfornando fior di motori termici, poi i vecchi carrozzieri che resistono come Castagna Milano, Touring Superleggera, Zagato, ci metto dentro anche Piero Lavazza leader nell'elaborazione delle 500, la Giannini Motori e tante tante altre medio-piccole realtà. Aggiungo anche il gruppo DR che è cosa ben diversa ma comunque una realtà imprenditoriale diventata importante negli anni. Aggiungo inoltre tutto il mondo motoristico a 2 ruote, nautica e aeronautica......direi che c'è già abbastanza e potrebbe esserci molto di più, sono fiducioso.
 
Un polo nel senso di un "gruppo multimarche" italiano dell'auto per me non potrà mai più esserci in nessun caso.

La tendenza è quella di aggregare, quanto meno, nuovi marchi ai gruppi esistenti, quindi probabilmente in futuro i gruppi saranno meno di quelli attuali, per ragioni connesse soprattutto ai costi di produzione di vetture sempre più sofisticate e accessoriate, già nei segmenti "inferiori", tanto da fare quasi scomparire il segmento A in quanto antieconomico, assurdamente costoso.

Quindi imho scordiamoci di avere un gruppo "italiano" e accontentiamoci, finchè resisterà, di una Ferrari del tutto autonoma e italiana. Tra l'altro appare difficile anche l'allargamento a Maserati, che potrebbe determinare un "piccolo polo sportivo" (questo si) potenzialmente da 40-50.000 vetture.
 
io ci spero e ci credo ancora, abbiamo la Motor Valley in Emilia e qualcosa resiste ancora nel torinese, fuori dalla galassia Stellantis ci sono Ferrari (?) Lamborghini, Pagani, MAT (Manifattura Automobili Torino), Kimera, Amos, Miki Biasion col suo restomod Delta Evo3, Totem, Italtecnica che sta sfornando fior di motori termici, poi i vecchi carrozzieri che resistono come Castagna Milano, Touring Superleggera, Zagato, ci metto dentro anche Piero Lavazza leader nell'elaborazione delle 500, la Giannini Motori e tante tante altre medio-piccole realtà. Aggiungo anche il gruppo DR che è cosa ben diversa ma comunque una realtà imprenditoriale diventata importante negli anni. Aggiungo inoltre tutto il mondo motoristico a 2 ruote, nautica e aeronautica......direi che c'è già abbastanza e potrebbe esserci molto di più, sono fiducioso.

Fai bene a crederci
anzi DEVI....
Sei giovane l' eta' del positivo....
P.s.:
Ma se non viene, per dire, una Toy / una Nissan / una Kia....
Almeno una di queste....

----------------------Oltre il mio naturale non crederci-------------------------

....la vedo,
obiettivamente molto difficile coi soli nomi che hai citato
 
direi che c'è già abbastanza e potrebbe esserci molto di più, sono fiducioso
Parli di realtà di nicchia o addirittura artigianali e solo su piattaforma ICE. Il futuro, per come è programmato, è fatto di grandi poli ed economie di scala su ZEV, non serve ancorarsi al passato, serve investire sul futuro. Rierca, sviluppo, e di nuovo rierca e di nuovo sviluppo. Investire sul futuro comporta rischi, he nessuno vuole più correre, anche il CRF di Orbassano non mi pare abbia un avvenire radioso, oltre al presente attuale...
 
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