<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ducati - Audi: e Alfa? | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Ducati - Audi: e Alfa?

FurettoS ha scritto:
Perdonami se te lo dico ma non è affatto vero. L'Italia si è bloccata ma non per qualche subdolo e strano complotto ma per operazioni ben note di svalutazione della lira che consentiva di rendere più appetibile il Made in Italy e non più attuabili.

Entrati nel circuito Euro questi giochini non si possono più fare e per stare sul mercato devi avere qualcosa in più oltre che a giocare al ribasso. La differenza è che il nostro sistema-Paese ha perso i pezzi nel corso degli anni quello della Germania (ma solo perchè citato e chiamato in causa poichè non è l'unico) si è rafforzato e nel momento in cui dal lago si è passati al mare loro sono stati capaci di navigarci.

Altra menzogna è sull'impossibilità per l'Italia di essere tedeschi e ti cito un esempio, si chiama Sambonet Paderno Industrie ed ha acquisito da diversi anni la Rosenthal A.G. (prestigioso gruppo tedesco). Quindi non è questione di latitudine ma di mentalità imprenditoriale volta a fare impresa e non solo finanza.
Se si pensa che STMicroelettronics è un colosso italo-francese leader nella produzione nel campo dell'elettronica e che nel mondo i prodotti di consumo di tipo elettronico e a marchio italiano sono praticamente sconosciuti fa capire di cosa si parla. ;)

Certo che per stare sul mercato a parita' di prodotto devi essere piu' competitivo.
Sicuramente la forza che il marco aveva nei confronti delle altre monete (e della lira in questo caso) ha reso il prodotto tedesco (a parita' di qualita') meno competitivo ed una lira svalutata ha permesso all'Italia di esportare molto ( a parita' di prodotto).
Le valute comunque erano svalutate o rivalutate dai mercati.
Con l'avvento dell euro certi meccanismi sono decaduti, anzi qualcuno ne ha giovato in maniera considerevole.E non si tratta di ipotesi complottiste, ma di cose reali.
E' interessante ascoltare questa testimonianza che si riferisce agli anni 80.
http://www.youtube.com/watch?v=tnMwvBEpFbM&feature=related

Guarda nessuno afferma l'impossibilita' dell' Italia di essere simile alla Germania nelle competenze o nelle scelte industriali.
Ne si puo' negare che una fetta di industriali italiani abbia preferito speculazioni finanziarie piuttosto che investire nel prodotto, cosa che per altro e' successa anche nella vicenda VW-Porsche.
In cui con speculazioni di scalate e via dicendo si e' creato un flusso di denaro ben maggiore di quanto Porsche aveva guadagnato in un anno producendo vetture.
Ma enfatizzare eccessivamente questa presunta capacita' tutta teutonica di trasformare in ora qualsiasi cosa tocchi, o di lodare questa eccellenza tecnologica, senza avere un quadro di quello che nella storia recente e' avventuo a livello europeo, puo' alimentare una visione troppo sbilanciata della situazione.
Poi non so se questa e' la sede giusta per analizzare questi argomenti.
 
vecchioAlfista ha scritto:
In parte hai ragione.

L'appiattimento del dislivello "marco-lira" nel calderone "euro" ha penalizzato le esportazioni dell'industria nei "lavorati" e prodotti finiti, ovvero dove siamo sempre stati fortissimi.

Ma questo è un aspetto valido per tutti i tipi di esportazione. E vi sono settori che non ne hanno risentiti, o che hanno rafforzato le loro posizioni con la qualità e l forza dei loro prodotti Italiani.

Tutto ciò non vale per l'auto italiana, o cmq non basta a spiegare i limiti ed il crollo nella percezione della nostra industria automobilistica.
Che nascono dall'inizio degli anni 90, dai mancati investimeti nell'auto e dalla diversifiazione delle attività di romitiana memoria.

Ne è conseguito, e lo sappiamo tutti, quel gap di qualità, tecnica, affidabilità percepita e prodotto che ha fatto schizzare avanti la concorrenza (crucca su tutte), bruciando ben oltre i reali demeriti le auto ed i listini torinesi. Un gap enorme, che ancora adesso risulta difficilissimo da colmare.

Insomma: se investivano nell'auto quando era ora, non avremmo nulla da invidiare ai tedeschi. Euro o non euro. Adesso, ormai, campa cavallo....
Ome sempre, grazie fiat :evil:

Nessun vol negare le responsabilita' di Fiat nel avere sbagliato strategie e aver perso di vista il business dell'auto alla fine degli anni 90.
Grazie anche a Romiti e a Paolo Fresco.Quest'utlimo disse che il business dell'auto non era piu' profittevole ed ha dato vita ad una disgregazione del gruppo.
Comunque nel corso degli anni 90 ci sono stati diversi prodotti diversificati ed interessanti.
Purtroppo c'e' stato anche l'abbandono a se stesso di certi prodotti, che ne ha causato il declino commerciale.
Alfa e Lancia in primis.Io piuttosto che collocarlo all'inizo degli anni 90 lo collocherei alla fine degli anni 90.
Declino che comporto' anche la dismissione di importanti realta' industriali in orbita Fiat.Grazie a Paolo Fresco.
Saluti
 
montaq52 ha scritto:
la 4C è il minimo dei problemi, il motore è un FPT, al posto di chiamarla 4C la chiami Lancia Stratos e il gioco è fatto

Beh, questo è possibile, anzi è ancora più possibile che si cambi il frontale e ci si metta un bel tridente. Che sia questo il motivo della scelta di via Ciro Menotti? :shock:..............................
 
FurettoS ha scritto:
Maxetto ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Per me se ne può parlare all'infinito, sono semplicemente due modi distinti di fare impresa. Uno che attualmente è vincente e uno che invece è perdente.

Poi che il piangersi addosso, lamentare l'invasione delle locuste, che la terra non è rotonda ma leggermente appiattita ai poli, sono tutte scuse che lasciano il tempo che trovano.

Se costruisci qualcosa devi investire in quella, specializzarti e stare al passo con i tempi altrimenti soccombi.
C'è tanta tecnologia italiana anche nelle tedesche quindi non è che in Italia le cose non le sappiamo fare, è chi dovrebbe coniugare risorse e disponibilità che non ha la più pallida idea di come farle fruttare, caso strano.

Nello specifico essere una sorta di re mida aziendale non deriva dalla semplice esterofilia perchè per lo stesso concetto a livello internazionale le italiane farebbero sfaceli ed invece non è così manco per niente, c' è un modus operandi che ad oggi, per i marchi nostrani, è cosa sconosciuta.
Fammi indovinare, quello perdente è quello Fiat? :lol:

Per me non c'è un nome univoco.

Vedi il panorama internazionale, tira le somme e trai le conclusioni.

I modelli sono due, vedi in quale modello ricade.
Visto che pare tu conosca bene il gruppo di Piech, mi sai dire com'è il bilancio della Lamborghini? E' in attivo, passivo, neutro.............
 
Maxetto ha scritto:
Visto che pare tu conosca bene il gruppo di Piech, mi sai dire com'è il bilancio della Lamborghini? E' in attivo, passivo, neutro.............

Non bisogna certo andare a cena con Piech per avere certi dati.
http://www.quattroruote.it/notizie/industria/lamborghini-nel-2011-vendite-in-crescita-del-23

E, se servisse: http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-1036734/audi-2011-record-quest-anno-vuole/

A me, come utente in generale (purtroppo non di Lambo), mi interessa di un Gruppo più il prodotto che il risultato finanziario.
 
renexx ha scritto:
A me, come utente in generale (purtroppo non di Lambo), mi interessa di un Gruppo più il prodotto che il risultato finanziario.

Renexx, non faaare il polemico... lo sai benissimo che le prospettive cambiano a seconda di da quale parte del bancone stai. Ognuno fa il suo mestiere.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
renexx ha scritto:
A me, come utente in generale (purtroppo non di Lambo), mi interessa di un Gruppo più il prodotto che il risultato finanziario.

Renexx, non faaare il polemico... lo sai benissimo che le prospettive cambiano a seconda di da quale parte del bancone stai. Ognuno fa il suo mestiere.

Di questi tempi, mi sembra di stare SUL bancone, tipo vitello (vitellone :D ) dal macellaio...
 
Riscpower ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Perdonami se te lo dico ma non è affatto vero. L'Italia si è bloccata ma non per qualche subdolo e strano complotto ma per operazioni ben note di svalutazione della lira che consentiva di rendere più appetibile il Made in Italy e non più attuabili.

Entrati nel circuito Euro questi giochini non si possono più fare e per stare sul mercato devi avere qualcosa in più oltre che a giocare al ribasso. La differenza è che il nostro sistema-Paese ha perso i pezzi nel corso degli anni quello della Germania (ma solo perchè citato e chiamato in causa poichè non è l'unico) si è rafforzato e nel momento in cui dal lago si è passati al mare loro sono stati capaci di navigarci.

Altra menzogna è sull'impossibilità per l'Italia di essere tedeschi e ti cito un esempio, si chiama Sambonet Paderno Industrie ed ha acquisito da diversi anni la Rosenthal A.G. (prestigioso gruppo tedesco). Quindi non è questione di latitudine ma di mentalità imprenditoriale volta a fare impresa e non solo finanza.
Se si pensa che STMicroelettronics è un colosso italo-francese leader nella produzione nel campo dell'elettronica e che nel mondo i prodotti di consumo di tipo elettronico e a marchio italiano sono praticamente sconosciuti fa capire di cosa si parla. ;)

Certo che per stare sul mercato a parita' di prodotto devi essere piu' competitivo.
Sicuramente la forza che il marco aveva nei confronti delle altre monete (e della lira in questo caso) ha reso il prodotto tedesco (a parita' di qualita') meno competitivo ed una lira svalutata ha permesso all'Italia di esportare molto ( a parita' di prodotto).
Le valute comunque erano svalutate o rivalutate dai mercati.
Con l'avvento dell euro certi meccanismi sono decaduti, anzi qualcuno ne ha giovato in maniera considerevole.E non si tratta di ipotesi complottiste, ma di cose reali.
E' interessante ascoltare questa testimonianza che si riferisce agli anni 80.
http://www.youtube.com/watch?v=tnMwvBEpFbM&feature=related

Guarda nessuno afferma l'impossibilita' dell' Italia di essere simile alla Germania nelle competenze o nelle scelte industriali.
Ne si puo' negare che una fetta di industriali italiani abbia preferito speculazioni finanziarie piuttosto che investire nel prodotto, cosa che per altro e' successa anche nella vicenda VW-Porsche.
In cui con speculazioni di scalate e via dicendo si e' creato un flusso di denaro ben maggiore di quanto Porsche aveva guadagnato in un anno producendo vetture.
Ma enfatizzare eccessivamente questa presunta capacita' tutta teutonica di trasformare in ora qualsiasi cosa tocchi, o di lodare questa eccellenza tecnologica, senza avere un quadro di quello che nella storia recente e' avventuo a livello europeo, puo' alimentare una visione troppo sbilanciata della situazione.
Poi non so se questa e' la sede giusta per analizzare questi argomenti.

Purtroppo è decisamente OT (peccato!) ma voglio solo precisarti che io non sono una persona che a prescindere cataloga "estero è bello" ma anzi sono un largo sostenitore del Made in Italy a patto che ci sia.

Se vogliamo fare una analisi della produzione tedesca in campo automobilistico beh, non bisogna meravigliarsi se componenti montati sulle vetture di casa Audi, Bmw e Mercedes vengono fatti in Italia.
Quinidi non è il concetto di "tedesco è bello" ma di sistema-Paese basato su un modello industriale verosimilmente vicino a quello tedesco.

Il male dell'Italia non è esterno ma interno, l'attacco non è dall'esterno ma dall'interno, quello che stiamo subendo è la conseguenza di un comportamento che ha visto mettere tutti il sistema Paese in secondo piano per altri interessi.

Se apro il listino Alfa e come scelta ho solo due modelli utili, poichè la 159 ormai è come se fosse fuori listino, di chi è la colpa, dei tedeschi, del mercato esterno? Alfa dovrebbe avere in gamma modelli per eguagliare marchi come Bmw, Audi e Mercedes.

Quante volte alla base di soluzioni di avanguardia nel campo della ricerca appare un nome italiano ma "emigrato" all'estero! Allora finiamola di piangerci addosso e di credere alle favole che ci raccontano, c'è un sistema bacato e manca la volontà di riformarlo.
 
FurettoS ha scritto:
Quante volte alla base di soluzioni di avanguardia nel campo della ricerca appare un nome italiano ma "emigrato" all'estero! Allora finiamola di piangerci addosso e di credere alle favole che ci raccontano, c'è un sistema bacato e manca la volontà di riformarlo.

Dobbiamo sperare in una invasione e vedrai che amministrati dall'invasore andrà tutto bene. :D
 
pilota54 ha scritto:
montaq52 ha scritto:
la 4C è il minimo dei problemi, il motore è un FPT, al posto di chiamarla 4C la chiami Lancia Stratos e il gioco è fatto

Beh, questo è possibile, anzi è ancora più possibile che si cambi il frontale e ci si metta un bel tridente. Che sia questo il motivo della scelta di via Ciro Menotti? :shock:..............................

Questa è domanda intelligente!!! In effetti non sarebbe male una 4c Maserati ed avrebbe anche molto senso come completamento di gamma e per andare a rompere le scatole alla Lotus. Inoltre uscendo col tridente il prezzo potrebbe essere tranquillamente spostato verso l'alto......
Ma che il motivo non sia anche il tener buoni i sindacati in vista della probabile chiusura futura della sede storica?
 
Tornando in tema, propongo questo interessante spunto di riflessione di Paolo Annoni pubblicato su ilsussidiario.net:

"Se Piech ha pagato più di 800 milioni per Ducati quanto potrebbe mettere sul piatto per far cedere le resistenze di Fiat su Alfa Romeo? Questa è la domanda che da domani comincerà a girare vorticosamente sui mercati. Se Piech dimostrasse con i fatti di voler investire in italia sviluppando Ducati dove sarebbe veramente l?interesse del ?sistema Italia? è l?altra. In altre parole, difendere l?italianità di Alfa nelle mani di un gruppo che non investe, che medita di spostare la sede e di cominciare la produzione negli Stati Uniti che senso ha?
Il visionario e stratega Piech potrebbe non avere nessuna intenzione di fermarsi alla Ducati e magari trovare alleati nella sua campagna in Italia; investire e fare ancora più grande Ducati è infatti tra le altre cose un ottimo modo per trovarne molti."
 
fpaol68 ha scritto:
Tornando in tema, propongo questo interessante spunto di riflessione di Paolo Annoni pubblicato su ilsussidiario.net:

"Se Piech ha pagato più di 800 milioni per Ducati quanto potrebbe mettere sul piatto per far cedere le resistenze di Fiat su Alfa Romeo? Questa è la domanda che da domani comincerà a girare vorticosamente sui mercati. Se Piech dimostrasse con i fatti di voler investire in italia sviluppando Ducati dove sarebbe veramente l?interesse del ?sistema Italia? è l?altra. In altre parole, difendere l?italianità di Alfa nelle mani di un gruppo che non investe, che medita di spostare la sede e di cominciare la produzione negli Stati Uniti che senso ha?
Il visionario e stratega Piech potrebbe non avere nessuna intenzione di fermarsi alla Ducati e magari trovare alleati nella sua campagna in Italia; investire e fare ancora più grande Ducati è infatti tra le altre cose un ottimo modo per trovarne molti."
Ma il punto è: Fiat sposta la produzione di parte dell'Alfa in Usa ma bilancia producendo in Italia modelli Jeep da vendere anche in Usa. Allora non guardiamo il marchio, ma guardiamo il complesso degli investimenti in Italia.
Ovviamente aspettando la fine del processo in corso........
 
Maxetto ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
Tornando in tema, propongo questo interessante spunto di riflessione di Paolo Annoni pubblicato su ilsussidiario.net:

"Se Piech ha pagato più di 800 milioni per Ducati quanto potrebbe mettere sul piatto per far cedere le resistenze di Fiat su Alfa Romeo? Questa è la domanda che da domani comincerà a girare vorticosamente sui mercati. Se Piech dimostrasse con i fatti di voler investire in italia sviluppando Ducati dove sarebbe veramente l?interesse del ?sistema Italia? è l?altra. In altre parole, difendere l?italianità di Alfa nelle mani di un gruppo che non investe, che medita di spostare la sede e di cominciare la produzione negli Stati Uniti che senso ha?
Il visionario e stratega Piech potrebbe non avere nessuna intenzione di fermarsi alla Ducati e magari trovare alleati nella sua campagna in Italia; investire e fare ancora più grande Ducati è infatti tra le altre cose un ottimo modo per trovarne molti."
Ma il punto è: Fiat sposta la produzione di parte dell'Alfa in Usa ma bilancia producendo in Italia modelli Jeep da vendere anche in Usa. Allora non guardiamo il marchio, ma guardiamo il complesso degli investimenti in Italia.
Ovviamente aspettando la fine del processo in corso........

Il punto è: non ha senso l'Alfa americana.
 
fpaol68 ha scritto:
Maxetto ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
Tornando in tema, propongo questo interessante spunto di riflessione di Paolo Annoni pubblicato su ilsussidiario.net:

"Se Piech ha pagato più di 800 milioni per Ducati quanto potrebbe mettere sul piatto per far cedere le resistenze di Fiat su Alfa Romeo? Questa è la domanda che da domani comincerà a girare vorticosamente sui mercati. Se Piech dimostrasse con i fatti di voler investire in italia sviluppando Ducati dove sarebbe veramente l?interesse del ?sistema Italia? è l?altra. In altre parole, difendere l?italianità di Alfa nelle mani di un gruppo che non investe, che medita di spostare la sede e di cominciare la produzione negli Stati Uniti che senso ha?
Il visionario e stratega Piech potrebbe non avere nessuna intenzione di fermarsi alla Ducati e magari trovare alleati nella sua campagna in Italia; investire e fare ancora più grande Ducati è infatti tra le altre cose un ottimo modo per trovarne molti."
Ma il punto è: Fiat sposta la produzione di parte dell'Alfa in Usa ma bilancia producendo in Italia modelli Jeep da vendere anche in Usa. Allora non guardiamo il marchio, ma guardiamo il complesso degli investimenti in Italia.
Ovviamente aspettando la fine del processo in corso........

Il punto è: non ha senso l'Alfa americana.
Allora diciamo così: Fiat si gioca tutto, prova a rilanciare Alfa passando per gli Usa. Farà bene? Farà male? Se non glielo lasciamo fare non lo sapremo mai.
Permetti che prima di regalare tutto a VW si facciano dei tentativi?
Qui mi pare che aspettiamo solo un'annessione completa alla Germania. :rolleyes:
 
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