<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Dress code.... | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Dress code....

Per me tu fai continuamente un errore, ossia quello di riferire sempre qualsiasi evento a quella che è la tua realtà ed esperienza.
Milani Marittima sarà un must dalle tue parti, da noi la maggior parte nemmeno sa dove si trovi.
Personalmente ci sono stato solo una volta un paio di settimane fa per motivi di lavoro.
Capisco che si tratti un esempio, ma se chi va al Ristorante a Milano Marittima per una cena di compleanno è considerato un mito , chi va a Venezia e scende al Danieli, o si fa la vacanza in Costa Azzurra o a Capri (per non parlare di posti ancor più lontani costosi e a mio avviso meritevoli) cosa succede? Lo convoca il Sindaco per l'inaugurazione del monumento equestre in piazza?

Milano Marittima è stata per anni,non so ora,la località turistica più danarosa della riviera romagnola,pensavo fosse un fatto risaputo.
E' come dire,per chi fa le vacanze in Sardegna,Porto Rotondo o Porto Cervo.
Anche chi non ci è mai stato saprà,e se non lo sa chi ci è stato non mancherà di sottolinearlo,che si tratta di località turistiche rinomate e frequentate da persone molto abbienti.

Quanto all'errore di cui mi accusi,non capisco il motivo onestamente,vorrei chiederti alla realtà e all'esperienza di chi altro dovrei fare riferimento?
Quello di Milano Marittima era un esempio,e uno gli esempi li fa citando luoghi,persone o avvenimenti che conosce.
E' già più difficile invece parlare di luoghi mai visti e persone mai sentite.

Magari il riferimento sarà stato difficile da cogliere per chi non è mai stato in Romagna,però per quello esiste Google.
 
Spero di risultare chiaro e chiarisco, fin da subito che lungi da me qualsiasi desiderio di essere offensivo.

Premetto anche che sei liberissimo di comportarti, dire e fare come meglio ritieni, sia nelle cose della tua vita che qui sul forum (purché nel rispetto del regolamento che NON stai violando).

L'errore, a mio modesto e personalissimo modo di vedere, non sta nel riferirsi alla propria realtà personale, ma nel ritenere che essa sia poi il paradigma di tutto ciò che accade, per cui, giusto per fare esempi di discussioni passate (non necessariamente da te alimentate), visto che davanti una casa popolare c'è un BMW allora quello e molti altri è un evasore, un'infermiera anziana incontrata per caso e una combinazione di turni e orari diventa simbolo dell'inefficienza del servizio pubblico, uno che va a cena a Milano Marittima simbolo dell'esibizionismo imperante e via discorrendo.

Poi, per carità come detto è una mia opinione personale e non ci sono violazioni del regolamento e magari sono io troppo portato a notare questo tuo modo di porti e magari non mi accorgo che possa essere il mio in altre occasioni a creare disturbo, però è quello che in onestà e franchezza penso.
 
Uno che ha scarpe da 380 E....*
almeno nelle cose di questo genere non dovrebbe avere soverchi problemi

* se non le ha prese a rate

:emoji_wink::emoji_wink:

Qualche anno fa' mi pare che Le Iene abbiano fatto un servizio in cui uno di loro si spacciava per "commesso" (non so come si chiamino i commessi nei negozi tipo Via Montenapoleone perchè non ci sono mai stato) in un negozio di abbigliamento di quelli molto chic.
E ai clienti che si presentavano chiedeva di dimostrare di essere all'altezza del marchio,domandando ad esempio quale fosse la loro professione o il loro reddito.
Alcuni si sono sentiti offesi da un atteggiamento quasi discriminatorio mirato ad allontanare i clienti che non erano all'altezza.
Ma altri...non solo rispondevano alle domande ma davano pacche sulle spalle al commesso dicendogli che facevano bene a selezionare la clientela e a tenere lontani i barboni.

A me onestamente,anche con tutti i soldi del mondo,non interesserebbe appartenere all'elite dei clienti ben accetti.
Altre persone evidentemente si sentono meglio a frequentare locali e ristoranti esclusivi perchè appaga il loro ego essere considerati degni,anche se alla fine è solo in base al denaro che la selezione viene fatta.
E qualcuno ha già citato un esempio di personaggio molto abbiente che,nonostante i tanti soldi,riusciva a sembrare un buzzurro...:emoji_smirk:
 
Qualche anno fa' mi pare che Le Iene abbiano fatto un servizio in cui uno di loro si spacciava per "commesso" (non so come si chiamino i commessi nei negozi tipo Via Montenapoleone perchè non ci sono mai stato) in un negozio di abbigliamento di quelli molto chic.
E ai clienti che si presentavano chiedeva di dimostrare di essere all'altezza del marchio,domandando ad esempio quale fosse la loro professione o il loro reddito.
Alcuni si sono sentiti offesi da un atteggiamento quasi discriminatorio mirato ad allontanare i clienti che non erano all'altezza.
Ma altri...non solo rispondevano alle domande ma davano pacche sulle spalle al commesso dicendogli che facevano bene a selezionare la clientela e a tenere lontani i barboni.

A me onestamente,anche con tutti i soldi del mondo,non interesserebbe appartenere all'elite dei clienti ben accetti.
Altre persone evidentemente si sentono meglio a frequentare locali e ristoranti esclusivi perchè appaga il loro ego essere considerati degni,anche se alla fine è solo in base al denaro che la selezione viene fatta.
E qualcuno ha già citato un esempio di personaggio molto abbiente che,nonostante i tanti soldi,riusciva a sembrare un buzzurro...:emoji_smirk:



Ragazzo mio....
Non puoi nemmeno immaginare i " miracoli " che possono fare i soldi ( veri )
 
Qualche anno fa' mi pare che Le Iene abbiano fatto un servizio in cui uno di loro si spacciava per "commesso" (non so come si chiamino i commessi nei negozi tipo Via Montenapoleone perchè non ci sono mai stato) in un negozio di abbigliamento di quelli molto chic.
E ai clienti che si presentavano chiedeva di dimostrare di essere all'altezza del marchio,domandando ad esempio quale fosse la loro professione o il loro reddito.
Alcuni si sono sentiti offesi da un atteggiamento quasi discriminatorio mirato ad allontanare i clienti che non erano all'altezza.
Ma altri...non solo rispondevano alle domande ma davano pacche sulle spalle al commesso dicendogli che facevano bene a selezionare la clientela e a tenere lontani i barboni.

A me onestamente,anche con tutti i soldi del mondo,non interesserebbe appartenere all'elite dei clienti ben accetti.
Altre persone evidentemente si sentono meglio a frequentare locali e ristoranti esclusivi perchè appaga il loro ego essere considerati degni,anche se alla fine è solo in base al denaro che la selezione viene fatta.
E qualcuno ha già citato un esempio di personaggio molto abbiente che,nonostante i tanti soldi,riusciva a sembrare un buzzurro...:emoji_smirk:
Mi hai fatto ripensare a un'intervista del 1986 ad Enzo Ferrari, fatta per Quattroruote da Luca Goldoni, che ho letto proprio ieri notte, in un'edizione speciale per i 60 anni della rivista.
Al Drake è stata chiesta un'opinione sull'uso delle ferrari nella serie tv Magnum P.I., e la risposta è stata che le ad ogni richiesta di una vettura da parte delle produzioni (televisive, ecc...) seguiva una verifica della sceneggiatura.
Solo dopo la dimostrazione che non si trattasse di film o servizi fotografici di tipo erotico, venivano concesse le vetture.
In quel caso, due 308, vendute poi alla fine delle riprese una a Selleck e una al produttore.

La selezione spesso c'è, per i beni di lusso. Spesso però non guarda al portafogli del cliente, ma solo a come si presenta.
 
visto che davanti una casa popolare c'è un BMW allora quello e molti altri è un evasore, un'infermiera anziana incontrata per caso e una combinazione di turni e orari diventa simbolo dell'inefficienza del servizio pubblico, uno che va a cena a Milano Marittima simbolo dell'esibizionismo imperante e via discorrendo.

Scusami ma trovo un po' ingiusto questo tuo giudizio.
La persona col Bmw da 40000 euro non era semplicemente davanti a una casa popolare ma ci abita.
L'infermiera anzianotta era di fatto inefficiente,e in quella discussione ho precisato che non stavo parlando di TUTTO il servizio pubblico ma di quel caso particolare che riguardava solo 4 dipendenti che,a mio modo di vedere e anche secondo le 20 pazienti in sala d'attesa che si sono sentite dire che forse le avrebbero dovute rimandare a casa dopo che avevano aspettato anche più di un'ora,stavano tirando i remi in barca.
Quanto a Milano Marittima io ho scritto che se una volta tornato in città racconti agli amici di aver fatto le vacanze in un altra località,meno famosa e rinomata ma della stessa zona,probabilmente non susciti alcuna invidia.
Se invece ti vanti di essere stato nei posti più IN allora ottieni un effetto totalmente diverso.

Visto che gli approfittatori esistono,come esistono i lavoratori inefficienti e i ganassa (che si svenano pur di poter dire di essere stato in tale località o di aver cenato nel tale ristorante) a me sembra di non parlare di creature mitologiche ma di possibili esempi di queste categorie di persone.
Magari lo faccio in maniera molto netta ma non mi sembra di essere l'unico tra gli amici del forum che non le manda a dire in certi casi.
E onestamente quando scrivo di aver visto una certa situazione,senza derivarne una regola generale perchè non l'ho fatto anche se hai avuto questa impressione,sentirmi dire che forse non è come la racconto io da chi non era presente mi sembra un eccesso di scetticismo.
Non mi invento di essere stato due ore in ospedale mentre il personale di quel reparto si lamentava ma non offriva un servizio molto efficiente secondo me.
Come non mi invento la situazione disastrosa delle case popolari nel mio comune,oggetto di ampio dibattito politico che è stato anche riportato più volte dai giornali locali.

Siccome sono situazioni problematiche chi incidono anche sulla mia vita,non solo a livello economico,se noto qualcosa che non funziona penso di avere il diritto di sottolinearlo e lamentarmene.
Anche segnalando i problemi alle autorità competenti.

Poi ovviamente io non faccio il giudice quindi quello che scrivo o che dico non ha alcun effetto esecutivo,non è che una persona perchè a me sembra che stia approfittando di un servizio assistenziale va automaticamente in prigione senza passare dal via.
Oppure un lavoratore,pubblico o privato che sia,che a me sembra poco efficiente viene automaticamente licenziato.

Sono mie opinioni che non danneggiano nessuno,magari possono non piacere ma è quello che vedo.

Senza rancore ma io la penso così.
 
Mi hai fatto ripensare a un'intervista del 1986 ad Enzo Ferrari, fatta per Quattroruote da Luca Goldoni, che ho letto proprio ieri notte, in un'edizione speciale per i 60 anni della rivista.
Al Drake è stata chiesta un'opinione sull'uso delle ferrari nella serie tv Magnum P.I., e la risposta è stata che le ad ogni richiesta di una vettura da parte delle produzioni (televisive, ecc...) seguiva una verifica della sceneggiatura.
Solo dopo la dimostrazione che non si trattasse di film o servizi fotografici di tipo erotico, venivano concesse le vetture.
In quel caso, due 308, vendute poi alla fine delle riprese una a Selleck e una al produttore.

La selezione spesso c'è, per i beni di lusso. Spesso però non guarda al portafogli del cliente, ma solo a come si presenta.

Non conoscevo questo aneddoto.
Effettivamente calza molto perchè alla fine l'azienda valutava a chi concedere le proprie auto,e quindi la propria immagine,scegliendo quali clienti erano idonei,e potevano anche fare buona pubblicità al prodotto,e quali no.
Però c'è chi direbbe che una volta che il cliente paga poi ha diritto di fare ciò che vuole col prodotto che ha comprato.
Nel caso delle Ferrari l'uso che le produzioni televisive volevano farne si poteva leggere nelle sceneggiature,ma quando si parla di borse o vestiti precludere l'acquisto di un articolo a un cliente senza sapere poi cosa ci farà e se sarà all'altezza di indossarlo sarebbe molto più discriminatorio.

Io onestamente,tornando in topic,penso che l'ingresso di una persona con una scarpa sportiva e non elegante non faccia precipitare l'immagine di un locale.
Capirei se si trattasse di un dipendente,allora non solo non paghi ma vieni pagato e quindi l'imposizione di un dress code ci sta.
Ma se si tratta di clienti paganti,che pagano molto in certi locali,secondo me la selezione ci sta fino a un certo punto.
Dovrebbero essere i prezzi elevati di fatto a selezionare la clientela più abbiente,poi questi clienti abbienti potranno essere elegantissimi o non proprio ineccepibili però se dopo essere stati considerati non adatti al livello del locale decidono di non rimetterci più piede secondo me fanno bene.
 
Non conoscevo questo aneddoto.
Effettivamente calza molto perchè alla fine l'azienda valutava a chi concedere le proprie auto,e quindi la propria immagine,scegliendo quali clienti erano idonei,e potevano anche fare buona pubblicità al prodotto,e quali no.
Però c'è chi direbbe che una volta che il cliente paga poi ha diritto di fare ciò che vuole col prodotto che ha comprato.
Nel caso delle Ferrari l'uso che le produzioni televisive volevano farne si poteva leggere nelle sceneggiature,ma quando si parla di borse o vestiti precludere l'acquisto di un articolo a un cliente senza sapere poi cosa ci farà e se sarà all'altezza di indossarlo sarebbe molto più discriminatorio.
Posto che parliamo del 1986, e che da quando hanno pensato di fare grandi numeri in zona Mar Rosso, l'eleganza dei clienti credo sia evaporata...
In ogni caso per questi beni viene selezionato accuratamente il punto vendita, il venditore, ecc...
Si crea una rete di vendita esclusiva, e si sa che, almeno per i prodotti immediatamente riconoscibili, come un'auto di lusso, il cliente fa anche da vetrina.

In questi ultimi anni, però, almeno per quanto riguarda auto e abbigliamento, mi pare che abbiano aperto i cancelli a chiunque abbia il portafogli gonfio. Forse perchè più che la signorilità, contano i followers.
Anche se poche aziende ancora sono riuscite a mantenere le porte chiuse.
 
A parte tutte le articolate e più o meno condivisibili opinioni su dress code e località di vacanza, solo a me viene da pensare che sia quantomeno bizzarro mandare a remengo vacanza, cena e compleanno organizzati con sei mesi di anticipo e sicuramente tutt'altro che "low-cost", solo ed esclusivamente per non voler cambiare le scarpe della serata al ristorante?

Se è vero, più che di un fashion victim stiamo parlando di un vero e proprio mentecatto...
 
Posto che parliamo del 1986, e che da quando hanno pensato di fare grandi numeri in zona Mar Rosso, l'eleganza dei clienti credo sia evaporata...

Forse oggi solo i modelli particolari,tipo la Enzo ai suoi tempi,vengono venduti esclusivamente a una clientela selezionatissima.
Anche perchè per quante ne producano probabilmente la domanda supera sempre l'offerta e quindi avendo una lunga fila di clienti bramosi di mettere in garage l'ultima Ferrari in edizione limitatissima la casa di Maranello potrà scegliere di accontentarne solo alcuni.
 
Effettivamente sembra un po' assurdo che una vacanza e una cena prenotate con 6 mesi di anticipo vengano annullate quando sarebbe bastato mettere in valigia una scarpa più classica.

Quanto poi al fatto di essere "devastati" dal rifiuto ricevuto dai gestori del locale,per giunta in anticipo e in forma privata e non la stessa sera della prenotazione all'ingresso,mi sembra che sia vagamente esagerato.

Io non me ne intendo,magari il cambio di scarpe avrebbe comportato un indispensabile cambio di outfit che avrebbe rivoluzionato il look del cliente dalla testa ai piedi.

Boh.
Io l'unica cosa che so sulle scarpe è che quando vedo qualcuno con i jeans e la felpa ma con la scarpa nera lucida mi sembra un balengo.
 
Mi è venuto in mente il film Qualcosa è cambiato.
Quando Jack Nicholson entra nel ristorante il maitre gli dice che essendo obbligatorie giacca e cravatta possono fornirgliele loro.
Al che Jack Nicholson (il cui personaggio è germofobico) risponde che non si sarebbe mai messo degli indumenti indossati da altre persone,e che non avrebbe permesso al maitre nemmeno di iniettargli la peste.
Però piuttosto che mandare in vacca la serata fa una corsa in auto ad acquistare una giacca e una cravatta senza nemmeno mettere piede nel negozio.
E anche se poi la serata andrà male il film finisce bene.
 
Back
Alto