Infine, vorrei sottolinearti un'altra cosa che, leggendo la discussione, temo tu abbia molto sottovalutato. Poi, magari la mia considerazione è sbagliata perché per te non è un problema, ma per me, ad un certo punto, è diventata un peso, quindi merita parlarne. Per esempio, parli del fatto che non ti pesa lavorare il sabato fino alle 18/19, e magari è il meno, anche se, va detto, che quando arriverai alle 19 di sabato sera, mentre la maggior parte del mondo se la cava lavorando 40 ore, tu sarai già alla 48esima, perché tutti gli altri giorni le concessionarie sono aperte. Poi, per carità, se sei agente di commercio a provvigione il tuo titolare non ti negherà mai di stare a casa un mercoledì, per dire un giorno a caso, però se proprio quel mercoledì entra il cliente che avevi "balzellato" per un mese e vuol firmare il contratto, la provvigione se la becca il tuo vicino di scrivania, o magari, se proprio ti va bene, fate a metà. Mentre invece, se sei assunto, come da me era solo il responsabile vendite, ci sta che magari le famose "otto ore di straordinario" non appaiono mai in busta paga, perché sono un costo, e le concessionarie, penso di non raccontarti nulla di nuovo, non navigano nell'oro e cercano di fare margini ovunque. Nella mia, il capovendite il sabato "lavorava gratis". Però la settimana è composta da sette giorni, c'è anche la domenica...dove anche Dio, è noto, si riposò, ma Dio di lavoro creava il Cielo e la Terra, tu fai il Venditore, e se il direttore marketing della marca che vendi decide che, mentre lui sta al mare con la famiglia, tu venditore e tutti i tuoi colleghi delle altre concessionarie state aperti, state aperti. Forse ora, detta così, ti pare roba da poco, ma fidati, non lo è. Nel mio primo anno da venditore, di domeniche aperte ne feci solo due, dove in entrambe si presentava un modello appena uscito sul mercato. Nel mio ultimo anno da venditore, cinque anni più tardi, di domeniche aperte se ne facevano sempre due, ma al mese, e mentre in quel giorno i tuoi amici o la tua ragazza (hai vent'anni, se non ho letto male) sono fuori a divertirsi, pranzano in famiglia, vanno allo stadio o a fare qualsiasi altra cosa, tu sei a lavorare, ça va sans dire gratis, e su 10 clienti che entrano, 9,8 ti fanno perdere tempo, perché magari non sanno che altro fare, perché sono usciti dal cinema, perché devono trovare l'ora di cena e via dicendo. All'inizio ti pare nulla, alla fine ti pesa. Ti potrei raccontare di una domenica di porte aperte a giugno, credo la seconda o addirittura la terza del mese, dove in quei periodi stavamo chiusi anche il sabato pomeriggio perché la gente spesso va al mare, in cui si doveva presentare un modello importante, non faccio nomi, di cui tuttora se ne vedono molte per strada, si tratta di un'auto piccola e carina, per cui di larga diffusione. Bene, la mia concessionaria aveva la sede principale e la succursale, dove lavoravo io, quindi due saloni; ovviamente poi, spesso chi viene si aspetta di provare l'auto su strada. Però la Casa, per il lancio commerciale, incappò in un enorme inghippo logistico per cui a tutte le concessionarie arrivò UNA SOLA VETTURA. Ti lascio immaginare come fossi contento a vedere la gente entrare e sentirmi dire "ma che state aperti a fare se l'auto non ce l'avete in esposizione?". Pensaci Mattia, sembrano sciocchezze ma non lo sono.
Infine, il quibus. In concessionaria devi produrre, produrre e produrre. Se non produci, sei un peso, per cui, se sei a busta paga, se non è a mezzogiorno, alle due ti fanno fuori, se sei agente di commercio, ti fai fuori da solo, perché non incassi le provvigioni, ma comunque paghi INPS, IVA, IRPEF e via dicendo, senza considerare tutte le altre complicanze del caso. Ed oltre a questo, il lavoro è ondivago....c'è gennaio, dove vendi tantissimo, e c'è agosto, dove non vendi niente. Tienilo presente, perché poi magari può darsi tu debba fare delle spese e magari non è facile....ci sta che per quanto bravo tu possa essere il mercato va in crisi e non si vende, la Casa per cui lavori faccia una serie di aborti uno dietro l'altro per cui dovete stare fuori dalla porta della concessionaria e prendere la gente di peso per portarla dentro, altrimenti da sola non ci viene, e questo sta tutto sulle spalle tue.
Penso di essere stato abbastanza esauriente...se hai domande, chiedi pure e se posso, sarò lieto di risponderti. Come avrai capito, il lavoro non è tutto rose e fiori, quello ci tenevo a fartelo capire, perché spesso quando si pensa a questo mestiere si vedono solo i lati positivi, ma ci sono pure quelli negativi, e non sono pochi, ma se pensi possa essere la tua strada e ne sei convinto, non temere, provaci, in bocca al lupo!
P.s. scusate la unghezza,