<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> direttore di ruoteclassiche | Il Forum di Quattroruote

direttore di ruoteclassiche

Cari appassionati,
ancora per una volta il Direttore di ruoteclassiche scrive un editoriale per ribadire la sua lecita, quanto conveniente, idea che il nostro Museo di Arese debba essere smantellato.
Credo che sia l'unico a schierarsi a favore della Fiat, che sta utilizzando il ricatto della chiusura agli appassionati contro la delibera di bene culturale del museo stesso.
Certamente, e l'ho scritto subito, ogni pensiero è lecito nella piena ottica democratica, ma di certo che un direttore, che dovrebbe rappresentare la nutrita schiera di appassionati lettori, si schieri contro di loro è un caso unico e strano.
Delle innumerevoli lettere dissenzienti ricevute, nel numero scorso ne ha fatto un trafietto di un quinto di pagina; questo mese, per ribadire il suo accanito contrasto alla struttura di Arese, ha usato due pagine di editoriale.
Poi per primo, e vorrei sottolineare la zizzania, ha insinuato la presenza di "amianto", senza citare una prova certa.
Non ci risultano invece casi di mesotelioma dei lavoratori di Arese, compresi quei pochi che da molti anni lavorano nel museo.
Per me il solo fatto che il museo sia stato proditoriamente chiuso per ripicca al vincolo doveva essere motivo per non schierarsi a favore della Fiat.
Forse è bene tenersi "buona" l'unica casa del settore italiana ?
Essendo in Italia non mi meraviglierei di questo, sarebbe...naturale.
Io non so chi è questo signore, quanti anni ha, qual'è la sua competenza e come è arrivato ad occupare tale posto; di sicuro in altre epoche non avremmo avuto un giudizio così netto e contrastato.
Invito tutti a meditare, anche i non alfisti (ricordando che non parliamo di politica e partiti).
Ricordo amaramente cosa era Arese al momento del regalo alla Fiat e cos'è oggi, anche se il cuore, il museo e l'archivio appunto, ancora batte.
 
Per me lo possono pure spostare, magari al Portello o in zona di Milano.
Una cosa è certa: mai e poi mai l'accorpamento/scantinamento nel museo fiat di torino.
 
credo che bisogna considerare oltre al luogo che sa di ALFA anche la stessa architettura che è particolare e tipica del periodo.
Anche questo è un valore aggiunto.
Ricordo che finchè aperto le visite erano moltissime ed entusiastiche.
La riunione annuale RIAR ad esempio, fatta in quella cornice era per tutti assolutamente unica e magica.
In ogni caso io avevo posto il topic per sottolineare l'atteggiamento del direttore, che ha un certo potere superiore al nostro e che non mi sembra corretto...
 
spider ha scritto:
Cari appassionati,
ancora per una volta il Direttore di ruoteclassiche scrive un editoriale per ribadire la sua lecita, quanto conveniente, idea che il nostro Museo di Arese debba essere smantellato.
Credo che sia l'unico a schierarsi a favore della Fiat, che sta utilizzando il ricatto della chiusura agli appassionati contro la delibera di bene culturale del museo stesso.
Certamente, e l'ho scritto subito, ogni pensiero è lecito nella piena ottica democratica, ma di certo che un direttore, che dovrebbe rappresentare la nutrita schiera di appassionati lettori, si schieri contro di loro è un caso unico e strano.
Delle innumerevoli lettere dissenzienti ricevute, nel numero scorso ne ha fatto un trafietto di un quinto di pagina; questo mese, per ribadire il suo accanito contrasto alla struttura di Arese, ha usato due pagine di editoriale.
Poi per primo, e vorrei sottolineare la zizzania, ha insinuato la presenza di "amianto", senza citare una prova certa.
Non ci risultano invece casi di mesotelioma dei lavoratori di Arese, compresi quei pochi che da molti anni lavorano nel museo.
Per me il solo fatto che il museo sia stato proditoriamente chiuso per ripicca al vincolo doveva essere motivo per non schierarsi a favore della Fiat.
Forse è bene tenersi "buona" l'unica casa del settore italiana ?
Essendo in Italia non mi meraviglierei di questo, sarebbe...naturale.
Io non so chi è questo signore, quanti anni ha, qual'è la sua competenza e come è arrivato ad occupare tale posto; di sicuro in altre epoche non avremmo avuto un giudizio così netto e contrastato.
Invito tutti a meditare, anche i non alfisti (ricordando che non parliamo di politica e partiti).
Ricordo amaramente cosa era Arese al momento del regalo alla Fiat e cos'è oggi, anche se il cuore, il museo e l'archivio appunto, ancora batte.

Intanto da questo mese ho sospeso l'acquisto delle due riviste Ruoteclassiche e Quattroruote fino ad un cambiamento ideologico sulla questione Alfa Romeo
Comunque queste due riviste e' da qualche anno che anno perso credibilità nel mondo degli appassionati. Un esempio : provate a recarvi a Monza durante la coppa intereuropa a giugno e vedrete che non c'e alcuna sponsorizzazione o presenza delle due riviste mentre vi e' Automobilismo d'Epoca e altre. E dire che la manifestazione e' la più importante del genere in Italia . Questo vi fa capire che peso evalutazione hanno gli appassionati di auto, non solo Alfisti evidentemente, per la rivista Ruoteclassiche.
Per il resto e' sconcertante tutta la vicenda.
 
sicuramente da molto tempo, non da questi direttori, si è persa quell'indipendenza che portava a servizi oggettivi sulle varie auto.
Il mondo è cambiato, ma soprattutto, in questione, l' Italia ancora una volta è un paese unico nel suo genere.
Avere un solo costruttore di auto ha portato ovviamente ad uno sconquasso, un impoverimento di idee.
Ovviamente queste testate sono costrette ad adeguarsi e devono per forza essere dalla parte di Fiat per poter sopravvivere, poter avere le stesse auto per prova. Dopo alcune decine di anni io non compro 4R che è sempre piu' simile alle altre testate, inoltre la stessa veste grafica non mi piace.
Dico questo con rammarico, erano veramente belli i numeri nei quali il confronto tra le diverse case era la base delle prove.
Ruoteclassiche ancora è godibile, sicuramente non come una volta ( c'è la solita "influenza") ma deve guardarsi da altre testate molto belle e più tecniche come automobilismo d'epoca, per non fare nomi.
Inoltre sulle quotazioni e l'andamento del mercato, ruoteclassiche è scarso, anzi direi fuori dal mondo; secondo me perchè condotto da una generazione giovane che poco ha capito e sa del passato automobilistico.
Ecco per me questa potrebbe essere l'aggravante che porta ad una posizione così netta sull'annosa questione del Museo di Arese.
Ma come si fa... a condannare così sbrigativamente una simile struttura?
Come si fa a condannare una simile ricchezza, a cercare motivazioni così meschine ( bagni, amianto...) per darsi una ragione che nessun alfista condivide?
 
penso che i luoghi abbiano un'anima, il territorio, le radici, siano valori non solo aggiunti ma fondamentali, un museo non può essere tra 4 mura qualsiasi in un luogo qualsiasi, l'Alfa Romeo, la più grande e prestigiosa storia dell'automobilismo mondiale, nata come Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, proseguita come Alfa Romeo Milano, in alcuni luoghi del mondo è tutt'ora identificata con Milano, ritengo che, non solo meriti la conservazione di un luogo simbolo ma, che quel luogo debba essere aggiornato e rivitalizzato rendendolo fruibile a tutti gli appassionati
 
io trovo ridicolo che il comune di Milano, nell'ambito del progetto di riqualificazione della zona fiera non abbia previsto uno spazio per il museo dell'Alfa. A dire il vero ci sarebbe anche lo spazio che doveva diventare il nuovo campus del Politecnico alla Bovisa (lato nord di via Lambruschini, area ex-gasometri) che per questioni di fondi giace morto da anni in un'area molto ben servita dai mezzi.
 
ben detto,, qualche anno fa suggerii all'ing. Oliveri, Direttore del Museo, di pensare ad un'area "vintage" posta attorno al museo; pensate ad un'area con vendita ricambi e gadget, con ristorazione , una ..mecca per gli appassionati.
Oltretutto lavoro per molti e guadagni non indifferenti vista la mole di appassionati e il numero vasto di auto d'epoca in tutto il mondo (forse nessuna marca ha così tanti ...conservatori dei suoi prodotti.
Ma dov'è l'intelligenza e la lungimiranza di Fiat ?
Non mi sembra un'idea così difficile da escogitare, eppure ...

gitizetadue ha scritto:
penso che i luoghi abbiano un'anima, il territorio, le radici, siano valori non solo aggiunti ma fondamentali, un museo non può essere tra 4 mura qualsiasi in un luogo qualsiasi, l'Alfa Romeo, la più grande e prestigiosa storia dell'automobilismo mondiale, nata come Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, proseguita come Alfa Romeo Milano, in alcuni luoghi del mondo è tutt'ora identificata con Milano, ritengo che, non solo meriti la conservazione di un luogo simbolo ma, che quel luogo debba essere aggiornato e rivitalizzato rendendolo fruibile a tutti gli appassionati
 
ancora, vorrei dire ai vertici Alfa: siete rimasti indietro, ma molto.
L'idea di distruggere un concorrente molto temibile, l'idea dell "provincia" annessa, quella dell'avvocato è passata, non è piu' attuale perche l'Alfa è il migliore vostro Marchio, compresi quelli americani.
Ah, ben diversa l'acquisiszione in america rispetto a quella "politica" italiana...
 
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