Rifletto sull'odierno design Lancia. La Lybra mi piacque, peccato solo che uscì in ritardo per non ostacolare la contemporanea Alfa 156 (col senno di poi la Lybra venne trattata quasi come agnello sacrificale, costretta ad uscire con 2 anni di ritardo dall'approvazione del modello di stile). Poi venne il momento delle calandre a sviluppo verticale: Thesis e Ypsilon con i loro scudi in bella mostra, emblemi di una forzata rievocazione delle linee del passato. Personalmente, dopo una prima opinione favorevole, ho cominciato a non vedere di buon occhio questa corrente: rimpiangevo le linee squadrate ma al contempo elegantissime del periodo Delta - Prisma - Thema. Poi venne il 2003 e come un fulmine a ciel sereno venne presentata la Fulvia Coupé Concept: finalmente una calandra Lancia come non se ne vedevano da anni, perfettamente abbinata a quei fari che lasciavano immaginare, nell'insieme, futuri sviluppi magnifici. Alla fine della concept in questione non se ne fece nulla, Manzoni però promise che del suo "maggior rimpianto" (cito QR di luglio) sarebbero state portate avanti diverse innovazioni stilistiche delle Lancia del domani. Qual'è la situazione attuale lo sappiamo tutti quindi evito inutili ripetizioni a riguardo: mi auguro che dalla fusione Chrysler - Lancia possano nascere modelli dalla fortissima carica emozionale; ricordiamo tutti che la Thema, ad oggi una delle più belle berline di alto rango che la storia italiana ricordi, condivideva gran parte del progetto con Fiat, Alfa e Saab pur mantenendo una spiccata personalità. Mi auguro che il design delle Lancia che verranno sarà capace di accogliere la sfida.