Con le auto a benzina siamo dipendenti dal petrolio arabo, ma stando a un articolo nella homepage di 4R con le elettriche saremo nelle mani dei cinesi. Meglio o peggio? Leggete qui sotto...
Riporto dalla homepage
È difficile chi non è laureato in chimica li abbia già sentiti nominare: neodimio, lutezio, tulio, disprosio. Sono tutti metalli rari (della famiglia dei lantanidi) indispensabili per la produzione di vetture elettriche, dei loro motori e di tanti strumenti elettronici.
Un "oro" prezioso e molto limitato sulla terra: il 95% proviene, infatti, dalla Cina che sfrutta i giacimenti in Mongolia. Si calcola che una Toyota Prius abbia bisogno di più di dieci chili di questi materiali per funzionare. E come lei ne avranno bisogno tanti altri modelli ibridi ed elettrici che i costruttori si preparano a lanciare sul mercato.
A Pechino hanno capito che questo è un business in grandissima espansione, così, secondo le informazioni riportate dal quotidiano britannico "Daily Telegraph", starebbero pensando di contingentare l'estrazione per l'export e, in alcuni casi, di destinarla al solo mercato interno.
E se il piano delle autorità cinesi andrà in porto, allora la corsa dell'auto elettrica si troverà davanti a un nuovo ostacolo da superare.
Riporto dalla homepage
È difficile chi non è laureato in chimica li abbia già sentiti nominare: neodimio, lutezio, tulio, disprosio. Sono tutti metalli rari (della famiglia dei lantanidi) indispensabili per la produzione di vetture elettriche, dei loro motori e di tanti strumenti elettronici.
Un "oro" prezioso e molto limitato sulla terra: il 95% proviene, infatti, dalla Cina che sfrutta i giacimenti in Mongolia. Si calcola che una Toyota Prius abbia bisogno di più di dieci chili di questi materiali per funzionare. E come lei ne avranno bisogno tanti altri modelli ibridi ed elettrici che i costruttori si preparano a lanciare sul mercato.
A Pechino hanno capito che questo è un business in grandissima espansione, così, secondo le informazioni riportate dal quotidiano britannico "Daily Telegraph", starebbero pensando di contingentare l'estrazione per l'export e, in alcuni casi, di destinarla al solo mercato interno.
E se il piano delle autorità cinesi andrà in porto, allora la corsa dell'auto elettrica si troverà davanti a un nuovo ostacolo da superare.