Infatti, io non voglio fare finta che non esistano, ma l'esatto contrario: rendersi conto che essi esistono e che sono stupidi, ammetterlo e quindi smettere di imporli.ellebubi ha scritto:...non credo che fare finta che questi limiti non esistano ci aiuti a migliorare la situazione...
É proprio perché non riesco a fare finta che i limiti stupidi (e i semafori ottusi e i semafori senza incrocio e le linee continue onnipresenti e i marciapiedi in mezzo alla strada e le sanzioni grottesche ecc. ecc.) non esistano che negli ultimi anni ho drasticamente ridotto i miei spostamenti e ho deciso di non spendere più, per l'automobile e simili, un solo centesimo oltre lo stretto necessario.
Rispondo con una domanda "tecnica", priva di intento polemico: se una persona, preoccupata di contrarre malattie virali o batteriche, si lava le mani 70 volte al giorno tu come la definisci? Eccessivamente prudente o affetta da problemi psicologici? Quale è il numero di lavaggi quotidiani che a tuo parere funge da spartiacque tra l'ammirevole eccesso di prudenza e la patologia mentale? 20, 40, 90, 140?...questi limiti 'stupidi' presuppongono comunque un eccesso di prudenza ... preferisco un eccesso di prudenza al suo contrario...
Il discorso è leggermente (si fa per dire) diverso....il problema non è togliere i limiti troppo severi, ma avere più controlli efficaci sulle strade, e possibilmente più educazione stradale e un miglior esempio degli adulti nei confronti dei più giovani; come facciamo a dire ai nostri figli di essere prudenti quando vedo adulti vaccinati e stagionati fare certe cose?...
Come pensiamo di poter educare al buon senso e alla prudenza se per farlo usiamo obblighi, divieti e castighi esagerati, isterici, incoerenti e ipocriti?
Immaginiamo un genitore che imponga ai figli adolescenti, mediante la minaccia e l'attuazione di "esemplari" punizioni, orari e regolamenti da caserma (a casa alle 19.00, solo gonne lunghe, niente tatuaggi o orecchini di sorta, solo musica classica e Led Zeppelin, capelli corti, solo acqua o succo di arancia e via dicendo) con l'intento di ottenere in cambio dei "bravi giovani con la testa a posto" che provino rispetto nei suoi confronti. Quali risultati otterrà?
Per poter "avere più controlli efficaci sulle strade e possibilmente più educazione stradale e un miglior esempio degli adulti nei confronti dei più giovani" bisognerebbe PROPRIO, per primissima cosa, TOGLIERE la stupidità e l'ottusità e l'ipocrisia e l'esagerazione dalle regole e dalle sanzioni. Si tratta di un requisito essenziale di qualsivoglia strategia educativa, a cominciare appunto da quelle domestiche e scolastiche: ti impongo delle regole severe ma ragionevoli (che già da sole costituiscano un concreto esempio di come io, adulto e vaccinato, agisco in base al buon senso che ti voglio insegnare) e POI, severamente e costantemente e inflessibilmente ma ragionevolmente, ti castigo se non le rispetti.
Furbetti o anche, più semplicemente, distratti o superficiali o mentalmente impegnati da altre preoccupazioni, magari più pressanti....i furbetti che pubblicamente affermano il rispetto delle leggi e in privato se ne sbattono, cercando di cavarsela, non sono mai piaciuti...
Tu stesso (senza polemica), se ci pensi, sei un po' caduto in quell'errore parlando dei limiti di velocità, nel tuo primo messaggio.
Rimanendo in ambito stradale, nemmeno a me piace chi si dichiara sempre favorevole ai limiti più bassi e ai divieti più stretti e alle multe maggiorate e alle tolleranze ridotte, per poi guidare in maniera diametralmente opposta a tali dichiarazioni. Anche qui, però, tanti lo fanno per superficialità o in buona fede, come tutti coloro che si dichiarano favorevoli a qualsiasi abbassamento di limiti e appostamento autovelox (pensando che si tratti di strumenti utili a inchiappettare gli autori delle tante manovre spericolate e pericolose cui quotidianamente assistono) per poi rimanere allibiti e mortificati nel vedersi trattati da irresponsabili pericoli pubblici e multati pesantemente perché sono andati a 65 sul rettilineo vuoto, finalmente rendendosi conto della vera natura di ciò che tanto hanno approvato.