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Curiosità dal mio mondo

Quello che non sono mai riuscito a capire (ma è evidentemente ignoranza mia), è come si possa rientrare da un investimento simile su una macchina che lavora forse tre mesi l'anno...

(Pessima) idea non mia:
maxresdefault.jpg

 
Veramente notevole.
Rispetto ai trattori dove New Holland è forse un marchio generalista o di fascia media, per le trebbiatrici secondo questo video è un riferimento tecnologico o sbaglio?
 
Veramente notevole.
Rispetto ai trattori dove New Holland è forse un marchio generalista o di fascia media, per le trebbiatrici secondo questo video è un riferimento tecnologico o sbaglio?

mah, guarda..... come livello tecnologico tra CNH, Claas, Fendt, John Deere, Deutz-Fahr direi che se la giocano più o meno alla pari. In realtà la differenza "sul campo" la fa la rete di assistenza, e in particolare il concessionario di zona che durante la stagione deve garantire assistenza e ricambi 24/7. Per quanto sofisticate, sono comunque macchine con decine e decine di parti in movimento, cinghie e catene soggette a usura (e rottura). Ai miei tempi erano interamente meccaniche e idrauliche, e gran parte dei guasti erano riparabili in fai da te, con un minimo di attrezzatura e manualità, e comunque c'era sempre la necessità di poter reperire i pezzi di ricambio in qualsiasi momento. Adesso, come si vede nel video, tutti i comandi e gli asservimenti sono elettroattuati e ci sono centraline e schede dappertutto, per cui l'assistenza è diventata ancora più vincolante. Se ti trovi fermo in mezzo al campo magari per un particolare elettronico da due euro, la differenza la fa proprio il meccanico che arriva prima.
 
mah, guarda..... come livello tecnologico tra CNH, Claas, Fendt, John Deere, Deutz-Fahr direi che se la giocano più o meno alla pari. In realtà la differenza "sul campo" la fa la rete di assistenza, e in particolare il concessionario di zona che durante la stagione deve garantire assistenza e ricambi 24/7.
pensavo Fendt e JD fossero con Claas una sorta di marchi premium.
Mentre il gruppo Same una sorta di Dacia, anche se ho visto un Deutz nero straordinariamente bello.

Belli anche i CNH ma su un modello di 4 o 5 anni fa mi aveva sorpreso negativamente l'imprecisione degli accoppiamenti delle plastiche interne. Non che sia funzionale al lavoro ma su una macchina da 80 o più mila euro mi aspettavo di meglio.

Ci sono poi altri marchi che non riesco ad inquadrare come posizionamento e livello tecnologico: CASE, Steyr, Massey Ferguson
 
Il commentatore parla di "cambio elettrostatico a 4 rapporti", che non esite. Ha una trazione idrostatica con due gamme di velocità meccaniche, come tutte le macchine da raccolta del mondo



Nei vecchi modelli la testata di raccolta veniva staccata e caricata su un carrello per i trasferimenti, oggi si ripiega su sè stessa e rientra nella sagoma della macchina. Che non è delle più strette, con i cingoli arriva a 4 metri, con le gomme si "ferma" a 3,60, comunque si deve girare con il permesso dell'ente proprietario della strada (in pratica due, l'ANAS e la provincia) e un'auto di scorta con lampeggiante rosso e bandierina che precede il mezzo.
  • Trasmissione idrostatica, vorrai dire
  • La prima a fare la Barra Falciante pieghevole è stata la Claas. Io però non l'ho ancora vista su quelle autolivellanti.
 
Ho messo come argomento la Trinciatrice. Però il trinciato lo fanno anche con la mietitrebbia dotata di Barra falciante adatta. O mi sbaglio?

Ti sbagli. La mietrebbia non fa trinciato, ha una testata che usa delle coppie di rulli controrotanti per tirare giù la pianta, staccare le spighe (impropriamente dette pannocchie) e introdurle nella macchina, che provvede a sgranarle e separare le cariossidi (ovvero i chicchi) dal tutolo cui sono attaccati, scaricando a terra tutti i residui. La vedi ad esempio qui
La trincia, nome completo falciatrinciacaricatrice raccoglie la pianta intera e la sminuzza in pezzi grandi pochi millimetri; la massa ottenuta viene scaricata in fosse impermabili, di solito in cemento (trincee) per essere compattata, coperta con un telo di polietilene e fermentata, ottenendo l'insilato, da usare come alimento per i bovini.
L'aspetto che volevo evidenziare e che evidentemente non è stato notato è che oggi sempre più spesso l'insilato, invece di essere usato come alimento zootecnico va direttamente nei digestori che producono biogas, che poi viene utilizzato da motori speciali a punto fisso, tipicamente da 330 kW, per produrre energia elettrica.
Dunque, parliamo di energia "rinnovabile" che - solo per la raccolta - utilizza una macchina da 900 cavalli, che consuma 1500 litri di gasolio al giorno e deve essere affiancata da una decina di trattori da almeno 150-200 cavalli ciascuno per movimentare il materiale. Più ovviamente tutto il resto della coltivazione del mais: lavorazione del terreno, semina, sarchiature, concimazione, due diserbi chimici, smaltimento in campo del digestato. E la cosa che nel video non viene detta è che per alimentare un digestore da 1 MW (in lettere un megawatt), servono 250-300 ettari di mais. Tutto ciò è molto "green", vero? Però è incentivato e conteggiato nello strombazzato 40% di energia proveniente da "fonti rinnovabili"....
 
Ti sbagli. La mietrebbia non fa trinciato, ha una testata che usa delle coppie di rulli controrotanti per tirare giù la pianta, staccare le spighe (impropriamente dette pannocchie) e introdurle nella macchina, che provvede a sgranarle e separare le cariossidi (ovvero i chicchi) dal tutolo cui sono attaccati, scaricando a terra tutti i residui. La vedi ad esempio qui
La trincia, nome completo falciatrinciacaricatrice raccoglie la pianta intera e la sminuzza in pezzi grandi pochi millimetri; la massa ottenuta viene scaricata in fosse impermabili, di solito in cemento (trincee) per essere compattata, coperta con un telo di polietilene e fermentata, ottenendo l'insilato, da usare come alimento per i bovini.
L'aspetto che volevo evidenziare e che evidentemente non è stato notato è che oggi sempre più spesso l'insilato, invece di essere usato come alimento zootecnico va direttamente nei digestori che producono biogas, che poi viene utilizzato da motori speciali a punto fisso, tipicamente da 330 kW, per produrre energia elettrica.
Dunque, parliamo di energia "rinnovabile" che - solo per la raccolta - utilizza una macchina da 900 cavalli, che consuma 1500 litri di gasolio al giorno e deve essere affiancata da una decina di trattori da almeno 150-200 cavalli ciascuno per movimentare il materiale. Più ovviamente tutto il resto della coltivazione del mais: lavorazione del terreno, semina, sarchiature, concimazione, due diserbi chimici, smaltimento in campo del digestato. E la cosa che nel video non viene detta è che per alimentare un digestore da 1 MW (in lettere un megawatt), servono 250-300 ettari di mais. Tutto ciò è molto "green", vero? Però è incentivato e conteggiato nello strombazzato 40% di energia proveniente da "fonti rinnovabili"....
Se non sbaglio, la Mietitrebbia configurata così, raccoglie il mais che si trova nelle scatolette. Io avevo visto al supermercato, nel reparto ortofrutta, una confezione composta da due pannocchie da cuocere alla brace. Come sono state raccolte? A mano? Comunque sull'insilato, comincio a darti ragione.
 
Ti sbagli. La mietrebbia non fa trinciato, ha una testata che usa delle coppie di rulli controrotanti per tirare giù la pianta, staccare le spighe (impropriamente dette pannocchie) e introdurle nella macchina, che provvede a sgranarle e separare le cariossidi (ovvero i chicchi) dal tutolo cui sono attaccati, scaricando a terra tutti i residui. La vedi ad esempio qui
Dunque, parliamo di energia "rinnovabile" che - solo per la raccolta - utilizza una macchina da 900 cavalli, che consuma 1500 litri di gasolio al giorno e deve essere affiancata da una decina di trattori da almeno 150-200 cavalli ciascuno per movimentare il materiale.
Qui nella pianura cremonese, per la stagione di raccolta del trinciato (praticamente terminata da pochi giorni), abbiamo avuto le strade invase dai mega-trattori con i mega-rimorchi (credo 200 quintali o più) al servizio delle macchine da trincia.
Da appena fa luce al tramonto.
Un disastro muoversi sulle strade, anche se questi trattori viaggiano spesso a 60-70 km/h, ma ben pochi si azzardano a sorpassare..
 
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