il modulo che mi è stato fornito dall'agente della polizia locale riporta ancora il riferimento all'art. 495 cod.pen., che NON si applica alle (eventuali) dichiarazioni mendaci sul perché uno si trova fuori casa, né tantomeno in ordine alla conoscenza di provvedimenti amministrativi (DPCM e ordinanze varie).
L'art. 495 c.p. concerne le sole dichiarazioni mendaci riguardanti le qualità personali ai fini della identificazione (nome e cognome, stato civile ecc...)
il controllo (con pretesa di far firmare il modulo al controllato) rappresenta un "embrione" di indagine penale tesa a verificare se il soggetto in questione, a prescindere dalla violazione amministrativa, ha commesso un qualche reato. Si applica l'art. 350 codice procedura penale, assistenza del difensore e divieto di "documentazione" da parte dell'agente.
Un atto amministrativo (quale è il DPCM) non può derogare all'art. 16 della Costituzione).
In definitiva, ferma la necessità di contenere gli spostamenti, il metodo adottato è una palese violazione del diritto a non "autoincriminarsi" (nemo se detegere tenetur).
Principio accolto anche dagli yankee (quinto emendamento costituzione USA), che notoriamente non vanno per il sottile.
Io l' ho corretto mettendo un bell' asterisco*
che rinvia alla fine con
" o "....al poste della " e "....Che gia' ha tutto un altro senso
Visto che non sono piu' riuscito ad avere moduli nuovi e nuovissimi