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"salvo comprovate esigenze". Una di queste è l'assenza di un supermercato decente nel tuo comune, cosa frequente nei piccoli centri in campagna.

....comunque, si sentiva la mancanza dell'ennesima ordinanza scritta coi piedi. Gli spostamenti erano già consentiti solo per situazioni di necessità, la specificazione del comune è perfettamente inutile, bastava applicare quello che c'era prima.
 
....comunque, si sentiva la mancanza dell'ennesima ordinanza scritta coi piedi. Gli spostamenti erano già consentiti solo per situazioni di necessità, la specificazione del comune è perfettamente inutile, bastava applicare quello che c'era prima.
Per esempio chi vuol portare fuori il cane deve stare a 200 metti da casa mentre chi vuol praticare un pò di sport basta che stia nei pressi della abitazione.
 
....comunque, si sentiva la mancanza dell'ennesima ordinanza scritta coi piedi. Gli spostamenti erano già consentiti solo per situazioni di necessità, la specificazione del comune è perfettamente inutile, bastava applicare quello che c'era prima.

Veramente lo 'stato di necessità' non c'è più, c'è solo la "assoluta urgenza", che è diverso. Quindi questo nuovo decreto non è affatto scritto coi piedi.
Da me il Sindaco, che solo ieri ha fatto intervenire l'Esercito per controllare chi girava per strada, ha già diramato un comunicato con cui annuncia un "accordo" coi comuni vicini, per permettere a noi di andare a fare la spesa là. Ma un accordo tra Sindaci non può certo contrastare un decreto del Governo, no ?

Ciao, Nicola.
 
resta il fatto che gli aiuti stanno arrivando da paesi che per qualcuno sono o dovrebbero essere nemici. Cuba ci manda 37 medici e 15 infermieri, la Russia ci manda medici e tanti materiali da dover impiegare 9 aerei e la Cina ha gia inviato medici e materiali e continuerá ad inviare materiali.
Dai nostri amici europei? nisba.

che tristezza.

È proprio quello che scrivevano francesi su un video di YT.
 
Io domani a fare spesa al paese a 7 km da qui, dove ci sono almeno sei supermarket, ci andrò.
Se mi fermeranno e faranno storie, lascerò loro la lista della spesa, chiedendo che me la recapitino a casa.
 
Veramente lo 'stato di necessità' non c'è più, c'è solo la "assoluta urgenza", che è diverso. Quindi questo nuovo decreto non è affatto scritto coi piedi.
Peggio che coi piedi, volevo scrivere infatti un'altra parte anatomica ma mi sono trattenuto. Stato di necessità o assoluta urgenza non sono grandezze fisiche misurabili e tabellabili, chi lo decide cos'è necessità e qual è il confine tra necessità e urgenza? Andare a fare la spesa è necessario, ma non è urgente? E se posso spostarmi per "assoluta urgenza" poi non posso più tornare a casa? Magari fosse scritto coi piedi, qui hanno intinto una supposta nei calamaio.
 
Proprio qualche giorno fa a pratica di mare, aeroporto militare, è giunto un volo con materiale proveniente dalla Germania, materiale medico, respiratori ed altro, non è stato pubblicizzato come invece è stato fatto per altri paesi

Non so a che gioco gioca la Germania, prima bloccava le mascherine e adesso manda materiale medico. Boh! Bravo chi capisce.
 
Non so a che gioco gioca la Germania, prima bloccava le mascherine e adesso manda materiale medico. Boh! Bravo chi capisce.

Credo che sono giorni che invia materiale, leggo di un volo arrivato anche a Milano, si legge che sono andati in deroga, per l'Italia, ad un loro decreto del 12 marzo.
 
Ma quindi cosa chiude in più rispetto alla settimana scorsa?
Mi pare che gran parte delle attività produttive e di servizi sia ancora consentito

https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-ecco-l-italia-che-non-si-ferma-AD5833E
Ma è ovvio, anche solo tenere aperta la filiera alimentare comporta tenere aperto a risalire tutto quello che la fa funzionare, dall'agricoltura alla zootecnia, alla logistica, alla meccanica per la fornitura dei ricambi delle macchine... Poi ci sono le industrie che producono imballaggi, i trasporti... Quello che si può ragionevolmente chiudere sarà sì e no il 30% delle aziende. Altrimenti si chiude tutto, ma poi la gente si accoltella nelle case.
 
Ma è ovvio, anche solo tenere aperta la filiera alimentare comporta tenere aperto a risalire tutto quello che la fa funzionare, dall'agricoltura alla zootecnia, alla logistica, alla meccanica per la fornitura dei ricambi delle macchine... Poi ci sono le industrie che producono imballaggi, i trasporti... Quello che si può ragionevolmente chiudere sarà sì e no il 30% delle aziende. Altrimenti si chiude tutto, ma poi la gente si accoltella nelle case.

Si, infatti. Ma allora cosa lo dicono a fare che chiudono le attività produttive che, poi, è una cosa che può anche allarmare in ottica di futura ripresa.
 
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