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Covid-19

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d'accordo sugli stress test, ma di solito gli stress test si fanno durante i test non in un ambiente di produzione, o per riportarlo al nostro caso in una situazione di emergenza reale. Ovviamente anche per me questo periodo deve servire di lezione e soprattutto servire a rivedere quei tanti aspetti che non funzionano nella nostra società, ma tanti problemi e abitudini erano visibili e riscontrabili anche nella normalità ,speriamo che per una volta quindi diventiamo previdenti e affrontiamo le problematiche nei periodi di normalità cosi da risolverle al meglio.
 
Il Meridione d'Italia non ha le capacità di contrastare l'epidemia questo video che circola ne è secondo me la prova, abbandonati a sé stessi.:emoji_angry:

https://urlz.fr/c2Gm

Appunto, bisognava al limite fare una distribuzione intelligente in tutti gli ospedali d'Italia. Rendere publico un decreto provvisorio di tale portata senza che nessuno ne paghi le conseguenze non sta ne' in cielo ne' in terra. E pare che gia' e' passata in secondo piano la cosa.
 
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Io mi auguro che questo virus invece metta a nudo quello che e' la realta' italica, nell'aspetto umano e non, e che ci possa essere un cambio di rotta

Anch'io... già da tempo dicevo che nelle situazioni di grande difficoltà può venire fuori il meglio delle persone...
Staremo a vedere se in noi italiani, al netto delle prime reazioni dettate da un'innata insofferenza alle regole e forse anche dal panico, sotto sotto c'è ancora il senso di responsabilità e la consapevolezza del bene collettivo, non solo individuale.

Lo so che parlo quasi come un politico, ma lo penso veramente. :emoji_grinning:
 
d'accordo sugli stress test, ma di solito gli stress test si fanno durante i test non in un ambiente di produzione, o per riportarlo al nostro caso in una situazione di emergenza reale. Ovviamente anche per me questo periodo deve servire di lezione e soprattutto servire a rivedere quei tanti aspetti che non funzionano nella nostra società, ma tanti problemi e abitudini erano visibili e riscontrabili anche nella normalità ,speriamo che per una volta quindi diventiamo previdenti e affrontiamo le problematiche nei periodi di normalità cosi da risolverle al meglio.

Sì lo so, purtroppo questo non è un test. Dovrebbero urlare con i megafoni: "Attenzione, questa non è un'esercitazione!"

Comunque è sicuramente una situazione di grande stress (e limitazioni, e incertezze...) per tutti, e comunque andrà a finire, sarà la prima volta dal dopoguerra che il popolo italiano sarà stato messo veramente alla prova.
 
Sì lo so, purtroppo questo non è un test. Dovrebbero urlare con i megafoni: "Attenzione, questa non è un'esercitazione!"

Comunque è sicuramente una situazione di grande stress (e limitazioni, e incertezze...) per tutti, e comunque andrà a finire, sarà la prima volta dal dopoguerra che il popolo italiano sarà stato messo veramente alla prova.

indubbiamente sarà un occasione da sfruttare per far crescere il paese sotto alcuni punti di vista.
 
comunque andrà a finire, sarà la prima volta dal dopoguerra che il popolo italiano sarà stato messo veramente alla prova.

Direi peggio: è la prima volta che la generazione dei millenials viene messa alla prova.
Di prove l'Italia ne ha passate tante anche negli anni '70 '80, meno negli anni '90. Da allora solo yuppies e ripetute crisi economiche, sempre "colpa" di qualche cattivo straniero.

Solo che a tenere la barra in quegli anni di terrorismo nero e rosso c'era una generazione che aveva vissuto una guerra devastante, oggi gente che al massimo si agita per non essere riuscita a fare il weekend fuori città o l'aperitivo al pub.
 
E aggiungo: mi sbaglierò, ma ho l'impressione che noi italiani non siamo mai stati così sotto osservazione dal resto del mondo come ora.
Magari non tanto per giudicarci (che è sempre brutto, specie quando si è in serie difficoltà), quanto perché la nostra esperienza può essere utile anche agli altri: nessun Paese si può ritenere al sicuro.
 
Appunto, bisognava al limite fare una distribuzione intelligente in tutti gli ospedali d'Italia.
I sanitari dicono che è gà complesso trasportare pazienti intensivi, ancora di più se contagiati, ma in qualche modo si riesce con quelli "solo" intensivi. Nella mia regione (300-400 km da MIlano) nei giorni scorsi era arrivata una dozzina di intensivi per liberare posti letto negli ospedali sul fronte, alcuni di essi anche contagiati. Nel frattempo sono state allestite delle strutture provvisorie in due punti agevoli da raggiungere e contemporaneamente abbastanza isolati dai centri urbani, non so se siano già attivi o meno.

Rendere publico un decreto provvisorio di tale portata senza che nessuno ne paghi le conseguenze non sta ne' in cielo ne' in terra. E pare che gia' e' passata in secondo piano la cosa.
Imamgno che la resa dei conti sarà rimandata al "dopo", certamente sarebbe stato salutare liceniare in diretta il responsabile (già individuato), ma nei delicati equilibri attuali questo avrebbe fortemente indebolito il PdC ed ora non è proprio il caso.
 
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