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Covid-19 - argomento generico n.2 - fasi 1-2.

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Per le seconde case esprimo una mi considerazione che nasce dalle mie esperienze, considerazione non so quanto fondata. L'apertura delle seconde case in tante zone, soprattutto balneari, prevedeva il rafforzamento del personale sia delle forze del ordine che sanitarie spostandole dalle zone urbane da dove spesso provenivano chi apriva proprio le seconde case, non vorrei che ancora non si sia nella possibilità di spostare quel personale che ancora serve lì dove svolge il proprio lavoro durante tutto l'anno
 
Il fatto che ci siano problemi di fatturato non cambia di una virgola l'altro fatto, ossia che la didattica a distanza sia incommensurabilmente meno efficace di quella in presenza. La sostanza attiva del discorso è quella, il resto sono coformulanti ed eccipienti...

Sull'inefficacia della didattica a distanza c'è da sempre il consenso universale (tranne, forse, dal CEPU e dalla Scuola Radio Elettra...).
Non capisco chi secondo te non sarebbe d'accordo tanto da rendere rivelatrice l'opinione specifica espressa nell'articolo che hai linkato, condita con altre opinioni ... meno specifiche.

Ciao, Nicola.
 
Dalla Nunziata (rai3) il prof. Grisanti ha ripetuto, credo per tre volte, su quali dati (?) si effettua l'apertura di domani 4 maggio.

Decisione quindi ass. illogica: 4 milioni e 400mila, dei quali la metà tutti sulla 60ina! E tutti spalmati tra Lombardia, Piemonte e EmiliaR.

Gli ha fatto eco l'infettivologo Prof. Galli, con un lungo discorso concluso con "è un percorso affidato un pò allo stellone ..."
:emoji_wink:
 
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Credo di avere già espresso cosa farei io se fossi un superiore in organigramma di questa signora...... Resta il fatto che, inspiegabilmente, c'è ancora chi la intervista.....

personalmente ho delle remore su tutti i vari esperti che non hanno perso occasione di pubblicizzarsi in tv.
Si sono sempre espressi con critiche varie alla gestione emergenziale, ma perchè nessuno di questi a gennaio ha pensato di suggerire l'indagine dei casi positivi invece di aspettare il manifestarsi dei focolai?
Perchè solo a fine febbraio ci vuole un anestesista a riconoscere i sintomi in un paziente e nessuno del sistema sanitario si è prima organizzato per poterlo intercettare?
 
Si sono sempre espressi con critiche varie alla gestione emergenziale, ma perchè nessuno di questi a gennaio ha pensato di suggerire l'indagine dei casi positivi invece di aspettare il manifestarsi dei focolai?

Ti rispondo con una metafora del mio governatore: tuti ze boni a insegnare a fare ea sagra quando che ze finii i foghi....

Perchè solo a fine febbraio ci vuole un anestesista a riconoscere i sintomi in un paziente e nessuno del sistema sanitario si è prima organizzato per poterlo intercettare?

...e probabilmente nessuno ha raccontato per filo e per segno quanto hanno penato i medici di Schiavonia per convincere i loro capi ad autorizzare il tampone al famoso "paziente zero" di Vo' Euganeo, dal momento che le linee guida nazionali non consentivano i tamponi su pazienti che non provenissero da zone a rischio (leggi: Wuhan)....
 
I problemi di didattica ci sono sia nel pubblico (90% degli alunni, sparo eh ?) che nel privato (diciamo 10% e penso di esagerare), ma la lamentela che ci tocca leggere, sterile nello specifico e inutilmente allargata a considerazioni (peraltro preconcette) che esulano dell'emergenza sanitaria, arriva dal privato perché in quel caso oltre ai problemi comuni di didattica ci sono anche problemi di fatturato (vai a chiedere la retta normale quando stai facendo solo didattica a distanza).

Ciao, Nicola.
Guarxa per quanto mi riguarda gli aggettivi usati rendono l'idea di cosa tu pensi della scuola privata. Questione che non mi tange minimamente, i miei vanno alla scuola pubblica e non ho nessuna voglia ne intenzione di difendere la scuola privata... Mi è solo sembrato un attacco inutile per un problema che riguarda tutte le scuole private o pubbliche... Una critica ad un discorso che, come spesso accade, più che per il contenuto per chi esprime le idee.
OT chiuso pee quanto mi riguarda
 

Occorre rilevare che quel giornale (come tanti altri peraltro) ha una precisa e rivendicata connotazione politica. E mi fermo qui.
In ogni caso alcuni degli esperti ritenuti bravi (come Rezza e Grisanti) vengono interpellati abbastanza spesso. E gli altri comunque non saranno al top mondiale ma non sono certo degli sprovveduti.
 
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...e probabilmente nessuno ha raccontato per filo e per segno quanto hanno penato i medici di Schiavonia per convincere i loro capi ad autorizzare il tampone al famoso "paziente zero" di Vo' Euganeo, dal momento che le linee guida nazionali non consentivano i tamponi su pazienti che non provenissero da zone a rischio (leggi: Wuhan)....
Qui sta il vero errore.
Poi possiamo anche disquisire delle strategie migliori per riacciuffare i buoi scappati dalla stalla ma ad epidemia dilagata qualsiasi azione è sempre inefficace
 
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