Semplicemente non si arriva al processo, si riforma il sistema in modo di trovare l'accordo tra le parti prima di arrivare al processo, perlomeno per la stragrande maggioranza delle beghe di poca importanza
Imho alla base c'è un problema culturale insormontabile.
Non so negli altri paesi ma da noi mi sembra che scarseggi la capacità di ammettere di essere nel torto,le parti si incaponiscono perchè convinte di essere nel giusto e si finisce in tribunale anche per questioni dalla rilevanza irrisoria.
Anche quando continuare a discutere costa sicuramente di più rispetto a venire a miti consigli.
Se perfino l'autorità giudiziaria non viene rispettata è impensabile che una persona convinta di essere nel giusto decida di cedere di fronte a un mediatore o un legale che gli dice pane al pane e vino al vino "Guarda che in questa faccenda hai torto,non ci sono santi che tengano è scritto qui nero su bianco".
Io,nonostante non abbia mai praticato e nonostante i miei studi risalgano ormai a parecchi anni fa',ho previsto con facilità disarmante l'esito di alcune faccende legali capitate a miei conoscenti.
Roba da primo anno di giurisprudenza,casi in cui è lampante che una delle due parti avrà la peggio perchè le norme sono semplicissime e non lasciano spazio ad alcuna possibilità di diversa interpretazione.
Solo una volta mi è capitato di dare consigli legali a un parente,gli ho citato un articolo del codice civile e spiegato a chiare lettere che le cose non stavano come pensava lui.
Mi ha chiesto 10 volte di fila "Ma sei sicuro? Perchè a me uno che incontro spesso sul treno ha detto diversamente...".
Poi io che studi abbia fatto questo tizio incontrato sul treno non lo so,però da quel momento mi sono convinto che di fronte all'ostinazione non c'è nulla da fare.