<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Come vorrei una Alfa Romeo del futuro 1 - motore | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Come vorrei una Alfa Romeo del futuro 1 - motore

sicuramente un motore sottoquadro permette maggiore turbolenza della miscela e più rapida propagazione del fronte di fiamma, se il dimensionamento del manovellismo è adeguato alle durate previste in funzione degli spettri di carico previsti, allora è una buona soluzione, migliora la combustione del motore, per contro ci sono più vibrazioni.
 
quadamage76 ha scritto:
sicuramente un motore sottoquadro permette maggiore turbolenza della miscela e più rapida propagazione del fronte di fiamma, se il dimensionamento del manovellismo è adeguato alle durate previste in funzione degli spettri di carico previsti, allora è una buona soluzione, migliora la combustione del motore, per contro ci sono più vibrazioni.

Il mio 2.0 in effetti è sottoquadro e infatti ci hanno messo gli alberi controrotanti per smorzare le vibrazioni. Tra l'altro se tirato a 7mila giri ha una velocità media del pistone non da poco. :O
 
Gt_junior ha scritto:
Maxetto883 ha scritto:
Anche il motore della 33 stradale non aveva niente a che fare con i motori di serie Alfa Romeo, o sbaglio?

Sbagli, fu utilizzato dopo due anni per la Montreal portandolo a 2500cc.
Comunque usava la testata simile alla GTA che veniva usata anche in serie (testata twin spark).

Saluti
Devo averlo letto su quache libro, purtroppo non mio :(
Comunque anche su wiki dicono questo: Il motore, posto in posizione centrale, lo stesso della Tipo 33 da competizione, non aveva praticamente nulla in comune con le unità destinate ad equipaggiare le auto di serie; era un 1995 cm³ V8 con alesaggio di 78 mm e corsa di 52,2 mm,
Autentico gioiello tecnologico, costruito interamente in alluminio e magnesio, disponeva di impianto di iniezione meccanica indiretta "Spica" con doppia pompa della benzina elettrica e lubrificazione a carter secco. La distribuzione è a doppio albero a camme in testa per bancata, le valvole (33 mm di diametro quella di aspirazione e 28 mm di diametro quella di scarico) sono 2 per cilindro inclinate di 48° e sedici candele (2 per cilindro).
Se poi in seguito lo modificarono per la Montreal ......... non nego che sia vero.
Infatti: Il motore, pur derivando da quello da corsa Tipo 33, venne sostanzialmente modificato al fine di renderlo più docile e adatto all'uso stradale. La cilindrata definitiva divenne di 2593 cm³, con l'albero motore con una disposizione delle manovelle a 90 gradi anziché a 180º; i pistoni persero il cielo convesso tipico della vettura sport e diversa era la fasatura, come pure l'iniezione meccanica, ora SPICA (anziché Lucas), derivata dalle vetture a quattro cilindri esportate in Nordamerica.
 
L'Alfa che vorrei potrà e potrebbe avverarsi solo dopo essere ritornati alle corse.
Tutto il resto sono solo stratagemmi per aggirare l'ostacolo, per dare una "parvenza di ritorno" di AR.

Il successo di AR .. il rapporto che c'era tra l'industria e l'utente normale, derivava esclusivamente dal fatto che tutti sapevano che ci si portava a casa un'auto "non convenzionale" e che - magari in minima parte, o forse in nessuna - riproponeva o cmq replicava le performances ottenute della Casa sui Circuiti di mezzo Mondo.
Con l'unica variante che .. questo avveniva sulle nostre strade quotidiane!

E' da questo che riparte e deve ripartire il rilancio di AlfaRomeo.
La riconnessione tra mondo delle corse e quello stradale.
 
Maxetto883 ha scritto:
Gt_junior ha scritto:
Maxetto883 ha scritto:
Anche il motore della 33 stradale non aveva niente a che fare con i motori di serie Alfa Romeo, o sbaglio?

Sbagli, fu utilizzato dopo due anni per la Montreal portandolo a 2500cc.
Comunque usava la testata simile alla GTA che veniva usata anche in serie (testata twin spark).

Saluti
Devo averlo letto su quache libro, purtroppo non mio :(
Comunque anche su wiki dicono questo: Il motore, posto in posizione centrale, lo stesso della Tipo 33 da competizione, non aveva praticamente nulla in comune con le unità destinate ad equipaggiare le auto di serie; era un 1995 cm³ V8 con alesaggio di 78 mm e corsa di 52,2 mm,
Autentico gioiello tecnologico, costruito interamente in alluminio e magnesio, disponeva di impianto di iniezione meccanica indiretta "Spica" con doppia pompa della benzina elettrica e lubrificazione a carter secco. La distribuzione è a doppio albero a camme in testa per bancata, le valvole (33 mm di diametro quella di aspirazione e 28 mm di diametro quella di scarico) sono 2 per cilindro inclinate di 48° e sedici candele (2 per cilindro).
Se poi in seguito lo modificarono per la Montreal ......... non nego che sia vero.
Infatti: Il motore, pur derivando da quello da corsa Tipo 33, venne sostanzialmente modificato al fine di renderlo più docile e adatto all'uso stradale. La cilindrata definitiva divenne di 2593 cm³, con l'albero motore con una disposizione delle manovelle a 90 gradi anziché a 180º; i pistoni persero il cielo convesso tipico della vettura sport e diversa era la fasatura, come pure l'iniezione meccanica, ora SPICA (anziché Lucas), derivata dalle vetture a quattro cilindri esportate in Nordamerica.

Col che stai proprio dimostrando quanto in ipotesi, che nasce da un confronto improponibile.
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
Col che stai proprio dimostrando quanto in ipotesi, che nasce da un confronto improponibile.
Si, esatto! Improponibile sia il confroto (con 8C e 4C) che una versione moderna di una siffatta auto.
 
Maxetto883 ha scritto:
PierUgoMaria1 ha scritto:
Col che stai proprio dimostrando quanto in ipotesi, che nasce da un confronto improponibile.
Si, esatto! Improponibile sia il confroto (con 8C e 4C) che una versione moderna di una siffatta auto.

Improponibile di fatto, in quanto la 4c non lo regge. Di diritto é proponibilissimo. La tipologia asserita delle due vetture in effetti é simile: fuoriserie ultrasportiva ultraleggera pronto corsa.

Alfa Romeo affrontò il compito con un telaio ultraleggero di progettazione propria, un motore non solum di progettazione propria sed etiam progettato ad hoc per il modello, che infatti competeva veramente, le competizioni le vinceva, e faceva i buchi in terra senza turbine e senza dna, anche nella versione ammansita.

Exor ha affrontato il tema con materiale raccattato un po' quì ed un po là, a partire dal progetto, cioé da zero. E si vede.
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
Improponibile di fatto, in quanto la 4c non lo regge. Di diritto é proponibilissimo. La tipologia asserita delle due vetture in effetti é simile: fuoriserie ultrasportiva ultraleggera pronto corsa.

Alfa Romeo affrontò il compito con un telaio ultraleggero di progettazione propria, un motore non solum di progettazione propria sed etiam progettato ad hoc per il modello, che infatti competeva veramente, le competizioni le vinceva, e faceva i buchi in terra senza turbine e senza dna, anche nella versione ammansita.

Exor ha affrontato il tema con materiale raccattato un po' quì ed un po là, a partire dal progetto, cioé da zero. E si vede.
Mi pare di vedere una contraddizione: tu se non sbaglio hai criticato sia la 8C sia la 4C perchè sono auto di piccola serie che poco o nulla portano sui numeri di vendite.
Ora fare una vettura da corsa (non una berlinetta stradale che pi viene fatta correre preparandola, ma proprio una vettura da competizione) che costerebbe, come l'allora 33, più di qualsiasi super-sportiva non credo abbia molto senso.
 
Io vorrei semplicemente un motore Alfa Romeo.

Che partano da dove gli pare (know-how emiliano, ecc..), ma chiedo solo di ritornare ad avere sotto il cofano una gamma (almeno a livello 4 cilindri benzina) progettata, pensata e realizzata come Alfa Romeo.
 
Maxetto883 ha scritto:
PierUgoMaria1 ha scritto:
Improponibile di fatto, in quanto la 4c non lo regge. Di diritto é proponibilissimo. La tipologia asserita delle due vetture in effetti é simile: fuoriserie ultrasportiva ultraleggera pronto corsa.

Alfa Romeo affrontò il compito con un telaio ultraleggero di progettazione propria, un motore non solum di progettazione propria sed etiam progettato ad hoc per il modello, che infatti competeva veramente, le competizioni le vinceva, e faceva i buchi in terra senza turbine e senza dna, anche nella versione ammansita.

Exor ha affrontato il tema con materiale raccattato un po' quì ed un po là, a partire dal progetto, cioé da zero. E si vede.
Mi pare di vedere una contraddizione: tu se non sbaglio hai criticato sia la 8C sia la 4C perchè sono auto di piccola serie che poco o nulla portano sui numeri di vendite.
Ora fare una vettura da corsa (non una berlinetta stradale che pi viene fatta correre preparandola, ma proprio una vettura da competizione) che costerebbe, come l'allora 33, più di qualsiasi super-sportiva non credo abbia molto senso.

Capisco, quindi la 4c sarebbe una station da passeggio?

Più di qualsiasi supersportiva? La 33 stradale costava circa 10 milioni di Lire, contro il milione e mezzo di una Giulia, quindi circa 6 volte tanto. Fatti i dovuti rapporti, non più di una odierna 8c, certamente non più di altre supersport.

Quindi una supersport del prezzo di una 33 stradale Exor l'ha già fatta. Anche lì erano visibili grosse differenze di impostazione.

La morale è che forse è meglio glissare su eventuali confronti.
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
Capisco, quindi la 4c sarebbe una station da passeggio?

Più di qualsiasi supersportiva? La 33 stradale costava circa 10 milioni di Lire, contro il milione e mezzo di una Giulia, quindi circa 6 volte tanto. Fatti i dovuti rapporti, non più di una odierna 8c, certamente non più di altre supersport.

Quindi una supersport del prezzo di una 33 stradale Exor l'ha già fatta. Anche lì erano visibili grosse differenze di impostazione.

La morale è che forse è meglio glissare su eventuali confronti.

La 33 Stradale quando fu venduta era una delle auto più costose sul mercato, ben 9.750.000 lire; per fare un esempio l'Alfa Romeo Giulia TI costava 1.570.000 lire; per una Jaguar si spendevano circa 5 milioni, mentre per una Ferrari occorrevano 6 milioni.

Poco non costava di sicuro, ma è l'ipossibilità di rifare una cosa del genere: come se l'Audi vendesse la V12 di Le Mans.
 
Oggetto del topic è come si vorrebbe una Alfa del futuro a partire dal motore.
Polemizzare su 4c e 33 stradale è OT.
 
differenziarsi per qualità motoristica ora non è come negli anni '60/'70. Ora tutti sono a livelli molto elevati e le normative antinquinamento impongono una notevole omogeneità di architetture. Spero si trovi spazio per recuperare il triflux, ma ricordo che idee innovative come il TA sono sistematicamente cassate dai più per confronto con altri. Il mio sogno è di vedere un motore piccolo plurifrazionato con regimi max nell'ordine dei 10000rpm.
 
Plurifrazionato vorrebbe dire tipo l'attuale architettura in Formula1? Piccola unità a combustione e diverse altre elettriche?

Sarei anch'io di questa idea, anche perchè l'elettrico ha caratteristiche di potenza e di coppia dell'ordine dei millisecondi.
 
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