<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Come sempre Veneto regione di fessi | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Come sempre Veneto regione di fessi

mafalda ha scritto:
Suby01 ha scritto:
renatom ha scritto:
manuel46 ha scritto:
Paga e taci somaro veneto.... :cry:

Almeno stavolta non è colpa di "Roma ladrona".

Almeno una volta :D
eh no no... quando le cose vanno bene: merito veneto (vedi inaugurazione variante mestre
quando le cose vanno male: roma ladrona (vedi 32 km di coda variante mestre)

Ehm ce ne sarebbero di cose da dire... non voglio buttarla in polemica quindi non rispondo ;)
 
|Mauro65| ha scritto:
migliazziblu ha scritto:
All' Aci accettano solo contanti????????????????????
Stiamo parlando di Veneto o di ????????????????????????
:shock: :D :shock: :D :shock: :D :shock: :D
Ciao
Anche a TS solo cash per il bollo

Davvero?
Va be che molti Bancomat sono tarati su 250 Euri....e con quello che costa il bollo... ;)
Ciao
 
mafalda ha scritto:
Suby01 ha scritto:
renatom ha scritto:
manuel46 ha scritto:
Paga e taci somaro veneto.... :cry:

Almeno stavolta non è colpa di "Roma ladrona".

Almeno una volta :D
eh no no... quando le cose vanno bene: merito veneto (vedi inaugurazione variante mestre
quando le cose vanno male: roma ladrona (vedi 32 km di coda variante mestre)

Per favore non mescoliamo troppo le cose, informati su cosa ha causato le code sul passante, e' solo un lavoro fatto a meta', prima o poi cominceranno anche la costruzione della terza corsia che l'autostrada Venezia Trieste non ha , bisogna portare pazienza, per il passante abbiamo atteso trent'anni , leggi bene trent'anni .
 
Indubbiamente il veneto, così come un po' tutte le altre regioni, è teatro di non poche contraddizioni e "vittima" di parecchi luoghi comuni non pienamente veritieri che, peraltro, mai sono completamente infondati.

Ad ogni modo, qualcosa che nelle strategie mentali del veneto non funziona in maniera particolarmente geniale ci deve essere, se si osservano alcuni "fenomeni" che differenziano tale regione dalle altre.
Ad esempio il fatto che, dopo svariati decenni in cui la regione è stata letteralmente sommersa di denaro grazie al tanto famoso quanto estinto "fenomeno nord-est", il territorio sia stato in pratica totalmente smantellato e distrutto da una edilizia allucinata (tutt'ora pimpante), le strade siano scassate, le strutture pubbliche e i pubblici servizi facciano pena e tutti, esattamente come nel resto del paese, si lamentino di non avere quattrini.

Come se le valanghe di soldi guadagnati in passato fossero svanite nel nulla, dissolte senza lasciare traccia alcuna.
Ora, da un signore che per venti o trent'anni ha lavorato e guadagnato mooolto bene ci si aspetta che abbia messo a frutto i propri guadagni in maniera intelligente e previdente e quindi che abiti in una bella casa (pagata), ben arredata, che non abbia debiti e che abbia anche messo da parte una quantità di denaro tale da permettergli di affrontare con una certa serenità l'inevitabile declino della sua "età dell'oro". Se invece vedi che questo signore, dopo tutto quel guadagno e dopo aver agito sempre di testa sua, si ritrova a vivere in una brutta catapecchia ed è anche pieno di debiti diventa legittimo, mi sembra, avere qualche dubbio sul fatto che egli non sia proprio un genio...
O no?
 
marimasse ha scritto:
Indubbiamente il veneto, così come un po' tutte le altre regioni, è teatro di non poche contraddizioni e "vittima" di parecchi luoghi comuni non pienamente veritieri che, peraltro, mai sono completamente infondati.

Ad ogni modo, qualcosa che nelle strategie mentali del veneto non funziona in maniera particolarmente geniale ci deve essere, se si osservano alcuni "fenomeni" che differenziano tale regione dalle altre.
Ad esempio il fatto che, dopo svariati decenni in cui la regione è stata letteralmente sommersa di denaro grazie al tanto famoso quanto estinto "fenomeno nord-est", il territorio sia stato in pratica totalmente smantellato e distrutto da una edilizia allucinata (tutt'ora pimpante), le strade siano scassate, le strutture pubbliche e i pubblici servizi facciano pena e tutti, esattamente come nel resto del paese, si lamentino di non avere quattrini.

Come se le valanghe di soldi guadagnati in passato fossero svanite nel nulla, dissolte senza lasciare traccia alcuna.
Ora, da un signore che per venti o trent'anni ha lavorato e guadagnato mooolto bene ci si aspetta che abbia messo a frutto i propri guadagni in maniera intelligente e previdente e quindi che abiti in una bella casa (pagata), ben arredata, che non abbia debiti e che abbia anche messo da parte una quantità di denaro tale da permettergli di affrontare con una certa serenità l'inevitabile declino della sua "età dell'oro". Se invece vedi che questo signore, dopo tutto quel guadagno e dopo aver agito sempre di testa sua, si ritrova a vivere in una brutta catapecchia ed è anche pieno di debiti diventa legittimo, mi sembra, avere qualche dubbio sul fatto che egli non sia proprio un genio...
O no?

Se i soldi guadagnati in Veneto fossero rimasti solo in Veneto forse staremmo diversamente. Comunque dai ragione a me... siamo fessi 8)
 
Suby01 ha scritto:
marimasse ha scritto:
Indubbiamente il veneto, così come un po' tutte le altre regioni, è teatro di non poche contraddizioni e "vittima" di parecchi luoghi comuni non pienamente veritieri che, peraltro, mai sono completamente infondati.

Ad ogni modo, qualcosa che nelle strategie mentali del veneto non funziona in maniera particolarmente geniale ci deve essere, se si osservano alcuni "fenomeni" che differenziano tale regione dalle altre.
Ad esempio il fatto che, dopo svariati decenni in cui la regione è stata letteralmente sommersa di denaro grazie al tanto famoso quanto estinto "fenomeno nord-est", il territorio sia stato in pratica totalmente smantellato e distrutto da una edilizia allucinata (tutt'ora pimpante), le strade siano scassate, le strutture pubbliche e i pubblici servizi facciano pena e tutti, esattamente come nel resto del paese, si lamentino di non avere quattrini.

Come se le valanghe di soldi guadagnati in passato fossero svanite nel nulla, dissolte senza lasciare traccia alcuna.
Ora, da un signore che per venti o trent'anni ha lavorato e guadagnato mooolto bene ci si aspetta che abbia messo a frutto i propri guadagni in maniera intelligente e previdente e quindi che abiti in una bella casa (pagata), ben arredata, che non abbia debiti e che abbia anche messo da parte una quantità di denaro tale da permettergli di affrontare con una certa serenità l'inevitabile declino della sua "età dell'oro". Se invece vedi che questo signore, dopo tutto quel guadagno e dopo aver agito sempre di testa sua, si ritrova a vivere in una brutta catapecchia ed è anche pieno di debiti diventa legittimo, mi sembra, avere qualche dubbio sul fatto che egli non sia proprio un genio...
O no?

Se i soldi guadagnati in Veneto fossero rimasti solo in Veneto forse staremmo diversamente. Comunque dai ragione a me... siamo fessi 8)
L'età dell'oro in veneto è esplosa grazie a duro lavoro e aziendine piccole. Niente da dire sul duro lavoro, questo credo sia innegabile (e più volte i nostri emigranti sono stati lodati all'estero per l'impegno nel lavoro).
Il problema sono le piccole aziendine nate nell'età dell'oro grazie all'iniziativa di piccoli imprenditori che da operai si sono improvvisati tali, puntando su produzioni abbastanza di nicchia e in antitesi con la catena di montaggio quindi grande personalizzazione e ottima qualità (togliamo il caso delle grandi aziende che per carità, c'erano anche loro ma sono svanite in fretta, vedesi settore tessile).
Il problema è che finchè non c'è relativamente concorrenza e le aziende rimangono piccoline e fortemente foraggiate dalle banche con una marea di quattrini, tutto bene. Poi il mercato si è aperto tanto per le aziende quanto per le banche, col risultato di nuovi competitors e chiusura dei rubinetti dorati.
E ancora il veneto a retto il colpo, con gli imprenditori che non erano null'altro che operai con la terza media a farla grande, che in qualche modo si sono arrangiati ritagliandosi ancora di più una nicchia di eccellenza. Per carità, tanto di cappello.
Ora con la crisi, i rubinetti si sono chiusi del tutto in quanto gran parte di quella ricchezza altro non erano che debiti e quando le vacche son magre tirano i remi in barca pure le banche. In più questi imprenditori mica son scemi e la maggior parte si è paraculata con capitali all'estero o beni rifugio, alla faccia dello scudo fiscale, e per non parlare dell'evasione fiscale, hobby molto praticato. Oltre a ciò, molti di questi furboni avevano cominciato a farsi fare buona parte della produzione in cina su progetti veneti per poi importare, rimarchiare, cambiare la minuteria e rivendere al prezzo pieno e made in italy. Peccato che ora i cinesi abbiano imparato e ormai le macchine le fanno quasi alla stessa altezza...
Ricapitolando rubinetti chiusi per la crisi, perdita enorme di incidenza nel mercato e crescita esponenziale dei competitors, nessuna motivazione da parte di molti imprenditori con le spalle già ampiamente coperte.
Risultato: aziende che falliscono, personale in cassaintegrazione o licenziato, banche che se lo prendono nel didietro. Indovinate chi vince? ;)
 
migliazziblu ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
migliazziblu ha scritto:
All' Aci accettano solo contanti????????????????????
Stiamo parlando di Veneto o di ????????????????????????
:shock: :D :shock: :D :shock: :D :shock: :D
Ciao
Anche a TS solo cash per il bollo

Davvero?
Va be che molti Bancomat sono tarati su 250 Euri....e con quello che costa il bollo... ;)
Ciao

Confermo ..... anche se fino ad un paio di anni fa c'era a TS una delegazione ACI che accettava il pagamento con il Bancomat (? 0,80 di commissione). Di più erano aperti al sabato (mai trovato più di 2 persone davanti) ed in una zona senza grossi problemi di parcheggio ....... poi si sono trasferiti e la favola è finita ..... solo contanti, chiusi al sabato, niente parcheggi e vigili urbani sempre all'erta.
 
Suby01 ha scritto:
...Se i soldi guadagnati in Veneto fossero rimasti solo in Veneto forse staremmo diversamente...
Non direi proprio.
Basta parlare con qualsiasi impiegato di banca per sapere che di soldi in veneto ne sono rimasti parecchi, molti alquanti assai. A dire il vero basta anche guardarsi attorno con un po' di obiettività. Senza dimenticare, qua e là, qualche... sporadica evasioncina fiscale grazie alla quale i quattrini realmente messi in tasca sono stati in moltissimi casi, comprese tante aziende piccole e piccolissime, molti di più di quelli guadagnati ufficialmente. I soldi complessivamente "rimasti", quindi, sono senza dubbio molti più di quelli che se ne sono andati.

Sempre se vogliamo dire le cose come stanno.
 
marimasse ha scritto:
Suby01 ha scritto:
...Se i soldi guadagnati in Veneto fossero rimasti solo in Veneto forse staremmo diversamente...
Non direi proprio.
Basta parlare con qualsiasi impiegato di banca per sapere che di soldi in veneto ne sono rimasti parecchi, molti alquanti assai. A dire il vero basta anche guardarsi attorno con un po' di obiettività. Senza dimenticare, qua e là, qualche... sporadica evasioncina fiscale grazie alla quale i quattrini realmente messi in tasca sono stati in moltissimi casi, comprese tante aziende piccole e piccolissime, molti di più di quelli guadagnati ufficialmente. I soldi complessivamente "rimasti", quindi, sono senza dubbio molti più di quelli che se ne sono andati.

Sempre se vogliamo dire le cose come stanno.

Ah i Veneti... popolo di evasori...
 
jaccos ha scritto:
Suby01 ha scritto:
marimasse ha scritto:
Indubbiamente il veneto, così come un po' tutte le altre regioni, è teatro di non poche contraddizioni e "vittima" di parecchi luoghi comuni non pienamente veritieri che, peraltro, mai sono completamente infondati.

Ad ogni modo, qualcosa che nelle strategie mentali del veneto non funziona in maniera particolarmente geniale ci deve essere, se si osservano alcuni "fenomeni" che differenziano tale regione dalle altre.
Ad esempio il fatto che, dopo svariati decenni in cui la regione è stata letteralmente sommersa di denaro grazie al tanto famoso quanto estinto "fenomeno nord-est", il territorio sia stato in pratica totalmente smantellato e distrutto da una edilizia allucinata (tutt'ora pimpante), le strade siano scassate, le strutture pubbliche e i pubblici servizi facciano pena e tutti, esattamente come nel resto del paese, si lamentino di non avere quattrini.

Come se le valanghe di soldi guadagnati in passato fossero svanite nel nulla, dissolte senza lasciare traccia alcuna.
Ora, da un signore che per venti o trent'anni ha lavorato e guadagnato mooolto bene ci si aspetta che abbia messo a frutto i propri guadagni in maniera intelligente e previdente e quindi che abiti in una bella casa (pagata), ben arredata, che non abbia debiti e che abbia anche messo da parte una quantità di denaro tale da permettergli di affrontare con una certa serenità l'inevitabile declino della sua "età dell'oro". Se invece vedi che questo signore, dopo tutto quel guadagno e dopo aver agito sempre di testa sua, si ritrova a vivere in una brutta catapecchia ed è anche pieno di debiti diventa legittimo, mi sembra, avere qualche dubbio sul fatto che egli non sia proprio un genio...
O no?

Se i soldi guadagnati in Veneto fossero rimasti solo in Veneto forse staremmo diversamente. Comunque dai ragione a me... siamo fessi 8)
L'età dell'oro in veneto è esplosa grazie a duro lavoro e aziendine piccole. Niente da dire sul duro lavoro, questo credo sia innegabile (e più volte i nostri emigranti sono stati lodati all'estero per l'impegno nel lavoro).
Il problema sono le piccole aziendine nate nell'età dell'oro grazie all'iniziativa di piccoli imprenditori che da operai si sono improvvisati tali, puntando su produzioni abbastanza di nicchia e in antitesi con la catena di montaggio quindi grande personalizzazione e ottima qualità (togliamo il caso delle grandi aziende che per carità, c'erano anche loro ma sono svanite in fretta, vedesi settore tessile).
Il problema è che finchè non c'è relativamente concorrenza e le aziende rimangono piccoline e fortemente foraggiate dalle banche con una marea di quattrini, tutto bene. Poi il mercato si è aperto tanto per le aziende quanto per le banche, col risultato di nuovi competitors e chiusura dei rubinetti dorati.
E ancora il veneto a retto il colpo, con gli imprenditori che non erano null'altro che operai con la terza media a farla grande, che in qualche modo si sono arrangiati ritagliandosi ancora di più una nicchia di eccellenza. Per carità, tanto di cappello.
Ora con la crisi, i rubinetti si sono chiusi del tutto in quanto gran parte di quella ricchezza altro non erano che debiti e quando le vacche son magre tirano i remi in barca pure le banche. In più questi imprenditori mica son scemi e la maggior parte si è paraculata con capitali all'estero o beni rifugio, alla faccia dello scudo fiscale, e per non parlare dell'evasione fiscale, hobby molto praticato. Oltre a ciò, molti di questi furboni avevano cominciato a farsi fare buona parte della produzione in cina su progetti veneti per poi importare, rimarchiare, cambiare la minuteria e rivendere al prezzo pieno e made in italy. Peccato che ora i cinesi abbiano imparato e ormai le macchine le fanno quasi alla stessa altezza...
Ricapitolando rubinetti chiusi per la crisi, perdita enorme di incidenza nel mercato e crescita esponenziale dei competitors, nessuna motivazione da parte di molti imprenditori con le spalle già ampiamente coperte.
Risultato: aziende che falliscono, personale in cassaintegrazione o licenziato, banche che se lo prendono nel didietro. Indovinate chi vince? ;)
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Sintesi apprezzabile e interessante.
:)
Aggiungo solo un elemento: parecchio lavoro in arrivo dal Nord (nei decenni del boom) vuoi che è ritornato all'ovile d'origine, vuoi transita ora verso Est.
Fenomeno di dimensioni (numeri) imponenti, tanto ieri che - ahimè- oggi.
 
jaccos ha scritto:
Suby01 ha scritto:
marimasse ha scritto:
Indubbiamente il veneto, così come un po' tutte le altre regioni, è teatro di non poche contraddizioni e "vittima" di parecchi luoghi comuni non pienamente veritieri che, peraltro, mai sono completamente infondati.

Ad ogni modo, qualcosa che nelle strategie mentali del veneto non funziona in maniera particolarmente geniale ci deve essere, se si osservano alcuni "fenomeni" che differenziano tale regione dalle altre.
Ad esempio il fatto che, dopo svariati decenni in cui la regione è stata letteralmente sommersa di denaro grazie al tanto famoso quanto estinto "fenomeno nord-est", il territorio sia stato in pratica totalmente smantellato e distrutto da una edilizia allucinata (tutt'ora pimpante), le strade siano scassate, le strutture pubbliche e i pubblici servizi facciano pena e tutti, esattamente come nel resto del paese, si lamentino di non avere quattrini.

Come se le valanghe di soldi guadagnati in passato fossero svanite nel nulla, dissolte senza lasciare traccia alcuna.
Ora, da un signore che per venti o trent'anni ha lavorato e guadagnato mooolto bene ci si aspetta che abbia messo a frutto i propri guadagni in maniera intelligente e previdente e quindi che abiti in una bella casa (pagata), ben arredata, che non abbia debiti e che abbia anche messo da parte una quantità di denaro tale da permettergli di affrontare con una certa serenità l'inevitabile declino della sua "età dell'oro". Se invece vedi che questo signore, dopo tutto quel guadagno e dopo aver agito sempre di testa sua, si ritrova a vivere in una brutta catapecchia ed è anche pieno di debiti diventa legittimo, mi sembra, avere qualche dubbio sul fatto che egli non sia proprio un genio...
O no?

Se i soldi guadagnati in Veneto fossero rimasti solo in Veneto forse staremmo diversamente. Comunque dai ragione a me... siamo fessi 8)
L'età dell'oro in veneto è esplosa grazie a duro lavoro e aziendine piccole. Niente da dire sul duro lavoro, questo credo sia innegabile (e più volte i nostri emigranti sono stati lodati all'estero per l'impegno nel lavoro).
Il problema sono le piccole aziendine nate nell'età dell'oro grazie all'iniziativa di piccoli imprenditori che da operai si sono improvvisati tali, puntando su produzioni abbastanza di nicchia e in antitesi con la catena di montaggio quindi grande personalizzazione e ottima qualità (togliamo il caso delle grandi aziende che per carità, c'erano anche loro ma sono svanite in fretta, vedesi settore tessile).
Il problema è che finchè non c'è relativamente concorrenza e le aziende rimangono piccoline e fortemente foraggiate dalle banche con una marea di quattrini, tutto bene. Poi il mercato si è aperto tanto per le aziende quanto per le banche, col risultato di nuovi competitors e chiusura dei rubinetti dorati.
E ancora il veneto a retto il colpo, con gli imprenditori che non erano null'altro che operai con la terza media a farla grande, che in qualche modo si sono arrangiati ritagliandosi ancora di più una nicchia di eccellenza. Per carità, tanto di cappello.
Ora con la crisi, i rubinetti si sono chiusi del tutto in quanto gran parte di quella ricchezza altro non erano che debiti e quando le vacche son magre tirano i remi in barca pure le banche. In più questi imprenditori mica son scemi e la maggior parte si è paraculata con capitali all'estero o beni rifugio, alla faccia dello scudo fiscale, e per non parlare dell'evasione fiscale, hobby molto praticato. Oltre a ciò, molti di questi furboni avevano cominciato a farsi fare buona parte della produzione in cina su progetti veneti per poi importare, rimarchiare, cambiare la minuteria e rivendere al prezzo pieno e made in italy. Peccato che ora i cinesi abbiano imparato e ormai le macchine le fanno quasi alla stessa altezza...
Ricapitolando rubinetti chiusi per la crisi, perdita enorme di incidenza nel mercato e crescita esponenziale dei competitors, nessuna motivazione da parte di molti imprenditori con le spalle già ampiamente coperte.
Risultato: aziende che falliscono, personale in cassaintegrazione o licenziato, banche che se lo prendono nel didietro. Indovinate chi vince? ;)

L'analisi è in parte condivisibile, però c'è un fenomeno importantissimo che tralasci, o dimentichi: quello della cosiddetta seconda o terza generazione; molti di questi operai trasformatisi in imprenditori, oggi come oggi, hanno lasciato ai figli l'azienda i quali, invece che imparare a dovere il mestiere (ricordiamo soprattutto che questi, a differenza dei padri, non sanno cosa vuol dire lavorare in fabbrica), si sono sollazzati della condizione agiata. Racconto un aneddoto. C'era un ex operaio che mise in piedi un'importante azienda, la fece crescere e ne fece una delle più importanti del settore(mio padre lavorò li come responsabile del marketing, fino alla morte del titolare); conduceva un tenore di vita agiato, ma non ostentato, girava con una Mercedes CL500 della prima metà degli anni '90, viveva in una casa giuta per accogliere sè stesso e la moglie. Morto il vecchio, il figlio e il nipote, si sino messi a sperperare letteralmente il denaro guadagnato con fatica dal padre: vendettero l'appartamento dove abitavano in favore di una grande casa con piscina, sostituirono il modesto Q7 con una S8, una Maserati Gran Turismo, una Cayenne Turbo S, una Panamera Turbo (questa del nipote, classe '84, in classe con me in quinta ginnasio, l'anno dopo ha abbandonato gli studi), mentre la moglie si "accontenta" di una X5. Il vecchio è morto 5 anni fa. L'azienda 3.
 
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