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Come GermanWing anche Malaysia Airlines un suicidio ?

Come GermanWing anche Malaysia Airlines un suicidio ? - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. maddeche!

    maddeche!

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    Il volo MH370 della Malaysia Airlines avrebbe avuto un destino identico a quello del volo 9525 di GermanWings: una strage causata dal suicidio del pilota. La caduta del Boeing 777 Malaysia Airlines, scomparso l’8 marzo 2014 con a bordo 239 persone, sarebbe stata responsabilità del pilota Zaharie Ahmad Shah, 53 anni, che avrebbe volontariamente fatto inabissare il velivolo nell’oceano Indiano, in un omicidio-suicidio che ricorda quello del volo 9525, con 150 persone a bordo, fatto schiantare sulle Alpi francesi il 24 marzo 2015 dal suo pilota Andreas Lubitz, che aveva gravi problemi psicologici.

    https://www.quotidiano.net/esteri/malaysia-airlines-1.3914025

    La svolta viene dalle ricerche di un gruppo internazionale di esperti di aeronautica e di piloti, interpellati in un’indagine condotta dal programma televisivo ‘60 Minutes Australia’. Il Boeing 777 della Malaysia Airlines stava volando da Kuala Lumpur a Pechino, quando scomparve dai radar: dall’analisi dei dati satellitari è emerso che si sarebbe schiantato nell’oceano dopo l’esaurimento del carburante, a migliaia di chilometri dalla destinazione che avrebbe dovuto raggiungere. Gli esperti interpellati nell’inchiesta hanno confutato l’ipotesi dell’Australian Transport Safety Bureau, secondo cui nessuno sarebbe stato al comando mentre l’aereo precipitava.
    "Era un’operazione pianificata e deliberata. Ed è stata organizzata per molto tempo", ha detto Martin Dolan, che dopo la scomparsa si era occupato delle ricerche dell’aereo, di cui sono stati trovati solo alcuni resti. In cabina assieme al comandante era presente come copilota Fariq Abdul Hamid, alla sua prima esperienza su un volo 777 senza un supervisore che lo controllasse. Sei giorni dopo la sparizione dai radar, le loro abitazioni furono perquisite a Kuala Lumpur e dai computer di Zaharie emerse che il capitano aveva usato simulatori di volo per preparare il dirottamento del velivolo. "Si stava togliendo la vita, e sfortunatamente stava uccidendo tutti quelli che erano a bordo. Una scelta deliberata", ha detto Larry Vance, investigatore canadese che ha preso parte alle indagini. Martin Dolan ha anche escluso la possibilità che la scomparsa sia stata il risultato di un atto terroristico: "Se lo fosse stato, è praticamente inevitabile che un’organizzazione terrorista ne avrebbe rivendicato la responsabilità, cosa che non è accaduta". In realtà una sedicente ‘Brigata dei martiri cinesi’ rivendicò l’abbattimento, ma non sono mai state trovate conferme.

    La dinamica dell’incidente è così al tempo stesso semplice e terribile. Raggiunta la quota di crociera di 10.700 metri, l’uomo ai comandi si mise la maschera d’ossigeno e, probabilmente allontanando con una scusa il copilota, depressurizzò l’aereo lentamente, bloccando al tempo stesso l’uscita delle maschere d’ossigeno. Nel giro di pochi minuti, l’ipossia addormentò tutti. Subito dopo il pilota, ormai l’unico sveglio sul volo, alle 1.19 lanciò l’ultimo messaggio Acars ("Tutto bene, buonanotte"), due minuti dopo spense il transponder (lo strumento che trasmette la posizione dell’aereo) Poi, completamente indisturbato, alle 1.22, trascorsi 41 minuti di volo, virò a sinistra, verso ovest, dopo alcuni minuti effettuò due virate su Penang, la sua città natale, e poi mise la prua in direzione di un punto al largo tra le acque territoriali della Thailandia e quelle della Malesia. Verso il nulla e verso la morte, portando con sé 238 innocenti.
     
  2. a_gricolo

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    Vorrei avere il potere di riportarlo in vita per poterlo fare a pezzi con le mie mani.
     
  3. saturno_v

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    Ancora non mi quadra perche' abbia deciso di volare per ben quasi 8 ore dopo l'ultimo messaggio...se aveva deciso di farla finita perche' aspettare tutto questo tempo??
     
  4. a_gricolo

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    Da uno che fa una cosa del genere ti aspetti un comportamento logico e consequenziale?
     
  5. renatom

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    Sentivo per radio, mentre avevo altro da fare, ma, se non ho capito male, ha fatto finire il carburante.
    Forse ci sono dei dispositivi di sicurezza che impediscono manovre che possono portare allo schianto volontario.
     
  6. saturno_v

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    No ma rimanere per 8 ore in aria e' davvero strano...
     
  7. saturno_v

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    Il carburante puoi farlo finire scaricandolo...no, non ci sono dispositivi che impediscono una manovra deliberata per schiantarsi...esistono delle protezioni su molti aerei moderni (ed in certi casi comunque by-passabili) per impedire manovre al di fuori dei limiti strutturali del velivolo ma quella e' una cosa diversa...
     
  8. Frankie71iceman

    Frankie71iceman

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    Ragazzi calma. CALMA. Questo articolo riporta una marea di imprecisioni (leggasi CAZZATE) come non ne vedevo dall'ultima volta che ho sentito parlare un politico italiano.

    Cosa, del resto, normale quando un giornalista scrive di cose di cui non sa assolutamente nulla, e di cui il pubblico non sa (giustamente, mica siam tutti esperti di aviazione) nulla.

    Cerco di rispondere alle varie vaccate dell'articolo.

    "dall’analisi dei dati satellitari è emerso che si sarebbe schiantato nell’oceano dopo l’esaurimento del carburante, a migliaia di chilometri dalla destinazione che avrebbe dovuto raggiungere"
    Grazie al razzo, questa è l'unica cosa che si sapeva già dal giorno dopo. Fortuna che l'han detto "Gli Esperti"...anzi, già la cosa dell'esaurimento carburante, anche se è molto plausibile, non è mica così sicura...l'aereo non trasmette via radio o satellite info sul livello carburante. Quello che si sa è che ha continuato a volare per ore, perchè una volta ogni ora il satellite ha ricevuto il ping automatico (è un check sullo stato dei motori, per farla breve, ma significa solo che l'aereo dice "ehi, ciao, i motori stanno girando". Non c'è modo di risalire alla posizione o ad altre info da questi ping. Però, per quanto se ne sa, l'aereo può anche essere esploso dopo l'ultimo ping...mica è detto che sia finito il carburante.)

    Era un’operazione pianificata e deliberata. Ed è stata organizzata per molto tempo", ha detto Martin Dolan
    beh, se lo dice lui...

    In cabina assieme al comandante era presente come copilota Fariq Abdul Hamid, alla sua prima esperienza su un volo 777 senza un supervisore che lo controllasse
    Quindi? Mica tutti i piloti hanno un supervisore...negli altri casi di sucidio noti e accertati (Egypt 990, SilkAir..) il pilota che si è schiantato aveva a fianco piloti esperti...

    Sei giorni dopo la sparizione dai radar, le loro abitazioni furono perquisite a Kuala Lumpur e dai computer di Zaharie emerse che il capitano aveva usato simulatori di volo per preparare il dirottamento del velivolo. "Si stava togliendo la vita, e sfortunatamente stava uccidendo tutti quelli che erano a bordo. Una scelta deliberata", ha detto Larry Vance, investigatore canadese che ha preso parte alle indagini.

    Vi posso garantire che il 99% dei piloti professionisti usa i simulatori a casa. E di solito, lo fa per provare scenari complicati, non per simulare un volo in cui decolli, metti il pilota automatico e atteri dopo 8 ore...uno prova atterraggi/decolli da piste corte, o pericolose, oppure come reagire alle avarie, o cose del genere. Ma non è che lo si fa così tanto per gioco, è che ogni 6 mesi questa gente se non passa i check rischia di perdere il lavoro...quindi onestamente, qualsiasi cosa abbiano trovato in quel pc, ha una valenza investigativa tutta da vedere. Pure avessero trovato una missione in cui schianta l'aereo...che significa?
    E poi comunque, uno che si è fatto un mazzo così per imparare a pilotare un 777, vi pare che ha bisogno di provare al simulatore come fare per schiantarlo? Ve lo dico io come si fa, stacchi tutte le protezioni, manette al massimo e muso in basso...i terroristi dell'11 settembre mica l'avevano provate, le manovre...

    Ma questo è niente rispetto a quello che arriva ora.

    "Raggiunta la quota di crociera di 10.700 metri, l’uomo ai comandi si mise la maschera d’ossigeno e, probabilmente allontanando con una scusa il copilota,"
    Roba da licenziamento in tronco di entrambi. Non esiste il "vai a prendermi un caffè", si chiama un'assistente di volo. Il "copilota" non è un subalterno del comandante, lo è solo a livello di responsabilità, ma non di sicurezza. Se il pilota fa una vaccata e il copilota non interviene, anche con la forza, viene licenziato, sempre se sopravvive. Piuttosto, se vogliamo ipotizzare il suicidio, il pilota può avere aspettato che il copilota andasse in bagno, quello sì. Ma in quel caso di solito una hostess entra in cabina (che succede se l'unico pilota ha un malore?), funziona così in quasi tutte le compagnie.

    "depressurizzò l’aereo lentamente, bloccando al tempo stesso l’uscita delle maschere d’ossigeno"
    Non si può fare, punto. Le maschere sono un sistema di sicurezza automatico, non c'è nessun modo per il pilota di escluderle.
    Faccio notare che oltretutto non sarebbe necessario se uno volesse suicidarsi in quel modo, perchè le maschere dei passeggeri forniscono ossigeno per 5-6 minuti, forse pure meno, non son collegate a bombole (sarebbe pericolosissimo) ma a generatori chimici che producono ossigeno puro con una reazione, tipo esplosione dell'airbag per intenderci...dopo pochi minuti si esaurisce l'effetto e se nel frattempo l'aereo non ha raggiunto una quota dove si respira (3000 metri o meno) l'ipossia arriva comunque.
    Quindi bastava aspettare che il copilota uscisse, chiudersi in cabina e depressurizzare...ora vi sembrerà un dettaglio irrilevante, ma basta e avanza a squalificare completamente le competenze di chiunque abbia ipotizzato questo scenario.

    Subito dopo il pilota, ormai l’unico sveglio sul volo, alle 1.19 lanciò l’ultimo messaggio Acars ("Tutto bene, buonanotte"), due minuti dopo spense il transponder (lo strumento che trasmette la posizione dell’aereo)
    Voglio sperare che sia un refuso per intendere "messaggio radio", perchè l'ACARS è un sistema automatico con cui l'aereo comunica con la manutenzione (del tipo "si è rotto il componente X, per es una sonda della temperatura, ma anche solo lo sciacquone delle toilette, iniziate a preparare i ricambi così velocizziamo la sostituzione") eventuali avarie. Il pilota non centra nulla, e del resto, se hai la radio perchè devi usare l'ACARS?
    Ben diverso il discorso trasponder, che comunque può anche essersi rotto per conto suo o a seguito di altre avarie dell'aereo, non c'è nessun modo di sapere se sia stato staccato volontariamente, con i dati che si hanno ora.
    A proposito, non trasmette la posizione dell'aereo, a quello ci pensa il radar, serve solo per associare a un ritorno radar un codice univoco.
    A trasponder spento, l'aereo non "sparisce", semplicemente diventa un puntino anonimo in mezzo a un mare di ritorni radar. Si può sempre provare a rintracciarlo ma diventa molto difficile..

    E quindi vi chiederete voi?

    E quindi, purtroppo, di questo incidente nessuno ha abbastanza dati per poter dire nulla più di quello che già si sa...cioè che a un certo punto l'aereo ha staccato radio e trasponder e ha cambiato rotta per finire poi da qualche parte nell'oceano (questo è chiaro, anche perchè son stati recuperati alcuni rottami).
    Tutto il resto son speculazioni, ipotesi, teorie, alcune sembrano essere compatibili con certi scenari, e, questo è vero, non c'è modo di escludere la possibilità del suicidio, ma nemmeno quella di qualche avaria al pilota automatico, o un incendio/fumo a bordo, o qualsiasi altra cosa più sensata di un rapimento da parte degli alieni.

    Bisogna trovare il relitto, e possibilmente le scatole nere.
    Fino a quel momento, mettiamoci il cuore in pace, non potremo saperne di più.
     
    A PanDemonio, mani in alto, maddeche! e 2 altri utenti piace questo elemento.
  9. a_gricolo

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    Grazie per le informazioni....... informate, i contributi di chi conosce bene un settore specializzato sono sempre preziosi.
     
  10. ALGEPA

    ALGEPA Moderatore Membro dello Staff

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    Grazie per il dettaglio con cui hai risposto a tutti gli interrogativi che anche io ,da non professionista del settore,avevo avuto leggendo questa ricostruzione che mi sembrava più la trama di un disaster movie ,di serie b,che un analisi ponderata e approfondita del evento
     
  11. maddeche!

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    Caro Frankie, grazie delle tue note precise e dettagliate

    Chissà se il pilota aveva motivi per suicidarsi ?

    Che fosse un atto volontario ( in ambito professionale ) così da legittimare l'incasso di una polizza assicurativa per gli eredi ?

    Che fosse un atto terroristico, religioso o politico ?

    Che volesse farla finita per problemi psicologici ? Si é suicidato con un volo aereo, compiendo una professione che gli piaceva, magari una sorta di catarsi ?

    Saputo di essere in procinto di perdere l'abilitazione per una malattia invalidante sopravvenuta, ha deciso di "chiudere in grande stile" ?

    Tutte ipotesi una più sbalestrata dell'altra, ma tutte ammissibili, fino a prova contraria.

    Perché coinvolgere due centinaia abbondanti di altre persone ?
    Chissà se mai sapremo le vere motivazioni
     
  12. Frankie71iceman

    Frankie71iceman

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    Lo poteva sapere solo lui, starci a speculare è abbastanza inutile
    Ci son stati due casi analoghi, negli anni 30 il prima e negli anni 80 il secondo. In entrambi i casi, non si trattava di piloti ma di dipendenti della compagnia imbarcati come passeggeri che hanno messo una bomba a bordo (quello degli anni 30 è anche il primo caso di bomba a bordo di un aereo della storia).
    Poi c'è un caso dubbio (cioè, certo che sia stato suicidio, dubbio che forse per motivi di soldi, il pilota aveva debiti ma non era messo poi così male da spingere a un gesto del genere), il SilkAir che citavo prima. Dato che in aviazione un episodio precedente è già un episodio di troppo, in generale si tende a imparare in fretta. Tutte le compagnie hanno sistemi e procedure specifiche per le assicurazioni al personale navigante, proprio per evitare casi del genere. Questo ovviamente non significa che non possa succedere, ma nell'ambiente tutti sanno che è moooolto difficile che l'assicurazione paghi se ha il minimo dubbio. E se paga, paga dopo decenni...
    Vedi sopra...se suicidio è stato, non è importante perchè l'ha fatto. E'importante evitare che possa succedere ancora. Anche perchè, le risposte le potrebbe dare solo il diretto interessato..


    Se fosse confermato il suicidio, che ci fossero problemi psicologici sarebbe poco ma sicuro.
    Che poi abbia deciso di farlo con l'aereo, onestamente è difficile e spiego perchè. Ma prima, faccio notare che i piloti fanno tanti e tali check che la probabilità che passino personaggi squilibrati è molto bassa. Ma MOOLTO bassa. Ovviamente, non è nulla, quindi 1 caso può sempre esserci. Tanto per dire, il famoso Germanwings, è tutt'altro che un caso chiuso...proprio perchè nessuno, a parte i media, crede che sia possibile che una persona con quei problemi sia passata ai controlli, e infatti, salta fuori che i famosi problemi psichici di Lubitz sono una mezza balla...il che ovviamente non significa escludere la possibilità che si sia ammazzato, ma volerci veder chiaro.

    Capitolo "perchè ammazzarti sull'aereo": in tutti i casi appurati di suicidio aereo (per "appurati" sto escludendo, appunto, il caso Germanwings) che sono quei 2-3 che dicevo prima, il pilota/copilota/dipendente della compagnia che l'ha fatto aveva profondi motivi di rancore verso la compagnia. Notare bene che un disastro aereo per colpa verificata di un suo pilota/dipendente, per la compagnia significa tracollo economico, spesso e volentieri fallimento. Quindi il concetto è "mi hai reso la vita un inferno, mi hai licenziato/stai per licenziarmi, voglio farla finita, ma ti porto all'inferno con me". Ripeto, il 100% dei casi di suicidio aereo noti e appurati ha questa genesi.

    Come detto poco sopra, improbabile. Sarebbe il primo caso in 100 anni di storia dell'aviazione, certo, c'è sempre una prima volta per tutto, ma mi sembra un pò una cosa fantasiosa. Anche perchè, andando a spulciare i record medici, gli investigatori l'avrebbero scoperto in non più di una settimana. In questi casi, si va a spulciare tutto...gli investigatori ormai della vita di sto personaggio sanno tutto, pure quante volte è andato in bagno nelle ultime 24 ore.

    Si, tutte ipotesi sbalestrate e ammissibili, ma ripeto, in aviazione non funziona così. Non si fanno ipotesi, mai, si raccolgono prove, evidenze, e in generale, si raccoglie tutto, pure le cose inutili, perchè poi magari dopo 3 anni salta fuori che tanto inutili non erano. E dopo, solo dopo, si inizia a cercare di ricostruire scenari compatibili, fino a trovare quello più probabile. Spesso, alla fine si trova la "smoking gun", l'elemento scoperto il quale tutto va a posto. Non sempre è così. In questo caso, non siamo nemmeno alla prima fase, quella della raccolta prove. Non c'è nulla, solo un dato di fatto (aereo e passeggeri sono da qualche parte in fondo all'Oceano) e tante supposizioni.
    Perchè coinvolgere 200 persone? Come ti dicevo sopra, sempre SE suicidio è stato, ed è un SE grosso come l'Oceano Pacifico e quello Indiano messi insieme, perchè vuoi far fallire la compagnia. E Malysian è effettivamente fallita dopo il MH370 (e dopo l'altro aereo abbattuto in Ucraina. Perdere 2 777 con passeggeri in 2 anni è una mazzata che ammazzerebbe chiunque), poi è stata salvata dallo stato "Alitalia-style", ma è stata fatta tabula rasa.

    Sapremo mai non dico le motivazioni, ma anche solo "che ca$$o è successo?" Secondo me,no.
    Unica, remotissima possibilità, è che tra qualche anno qualcuno vada a fare trivellazioni da qualche parte nell'oceano, magari in un posto diverso da dove si pensa sia finito l'aereo, per cercare petrolio o posare cavi o qualsiasi tipo di esplorazione scientifica, e si imbatta per caso nel relitto. E' anche già successo, anche se non per aerei finiti in mare...
     
  13. saturno_v

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    Condivido pure le virgole....tempo sa se ne era parlato sul forum ed ho fornito tra le altre cose, spiegazioni simili....non sono un pilota ma lavoro per certi versi nel settore. Quella dell'ACARS e' stata almente grossa che manco l'ho commentata....ho semplicemente scritto la cosa piu' ovvia...se uno si vuole suicidare, perche' aspettare 8 ore in aria?? Se lo fai per scopi di lucro (assicurazione), punti velocemente verso una parte di mare non coperta dai radar e ti inabissi sperando che non venga mai trovata la black box....c'e' la maniera di farlo tentando la lasciare meno detriti possibile in superfice....
    Tutti i piloti profesisonisti che conosco (un bel po') hanno un simulatore a casa e molte volte si dilettano a provare manovre "impossibili"....a volte quando qualcuno di loro viene a visitarmi a casa, ci divertiamo pure sul mio di simulatore...
     
    Ultima modifica: 20 Maggio 2018
  14. saturno_v

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    Se ne era gia' parlato tempo fa, smentendo la narrativa ufficiale...
     
  15. Frankie71iceman

    Frankie71iceman

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    Eh purtroppo l'ACARS, che il mondo credeva fosse l'inglese per "acaro", è salito agli onori delle cronache dopo l'AF447 - in quel caso in effetti per come sono andate le cose i messaggi ACARS erano indizi che puntavano nella direzione giusta, anche se ovviamente lo si è scoperto alla fine, cioè che in buona sostanza tutti i dati delle sonde di Pitot (ho letto articoli in cui Pitot sembrava essere il produttore delle sonde, tra l'altro..) erano inattendibili, e che il tutto è finito con uno stallo ad alta quota.
    Visto che sei del settore la faccio breve...ovviamente nessuno si sarebbe mai sognato di trarre conclusioni dai messaggi ACARS, ma quando poi si è capito che erano coerenti con lo scenario accertato, sono poi usciti tutti i fenomeni dei media a dire "ecco vedi che banda di rinconigliti, bastava leggere gli ACARS e si risparmiavano milioni a dragare il fondo dell'Atlantico.."

    Adesso quindi ogni volta che succede qualcosa si tirano in ballo i messaggi ACARS come se fossero la soluzione a tutti i problemi.

    La cosa del simulatore poi..è talmente ovvio che gente che ogni 6 mesi rischia di perdere il lavoro ci si eserciti appena possibile che veramente mi sfugge come qualsiasi persona dotata di buon senso possa non capirlo.

    L'unica cosa da dire è che in effetti se uno vuole essere sicuro di non far ritrovare l'aereo, più che contare sul come distruggerlo (non sai mai come può andare a finire) ha più senso andare a infilarsi in un posto dove non ti troveranno mai, e quella zona di Oceano è quella meno battuta in assoluto da qualsiasi rotta commerciale, marina o aerea, non ci sono isole manco per sbaglio...insomma se vuoi sparire non puoi trovare un posto migliore.
     

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