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Come fare per...

Tu non hai nemmeno idea di cosa e' il mobbing....Vero....
E comunque se siete tutti d' accordo*, il vostro, ha ben poco da dire.
Per inciso, l' articolo 18 non c'e' piu' e pagando si puo' licenziare**, come dicevo,
pure Stakanov....


Poi credi quel che ti pare, come sempre del resto.

* non e' che questo e' conoscente/amico del titolare che per primo purtroppo DEVE tenerselo??

** te lo dico da esperto, non da sentito dire

Saluti

Cosa sarebbe il mobbing vero?

Che il titolare se lo debba tenere controvoglia è chiaro,l'ho scritto prima.
Io non ho scritto che il titolare non abbia la possibilità di allontanarlo ma che non lo farà mai.
Ho anche scritto che si tratta di una piccola azienda in cui,purtroppo o per fortuna,ci sono anche rapporti personali tra colleghi.
Cosa che rende difficile,se non impossibile,che tutti si mettano d'accordo e chiedano l'allontanamento di un collega.

Io avrò anche poca esperienza però di essere trattato come un poppante non mi va tanto,ho il mio punto di vista sul mondo del lavoro.
Alcune persone che ho conosciuto sono a prova di mobbing,a prova di rimprovero,a prova di tutto.
Non le smuovi e alla fine racconteranno sempre di essere la colonna portante dell'azienda.
E' brutto da dire ma alcune persone hanno un lavoro e non se lo meriterebbero,mentre invece ce ne sono tante che non ce l'hanno ma se lo meriterebbero di più.
 
ma anche in maniera tale che non si offenda

Io non sono esattamente una medaglia d'oro olimpica di tatto però mi verrebbe da dire che ha poco da offendersi.
Se gli altri riescono a cibarsi senza mettere in scena un documentario sui grandi predatori della savana vuol dire che ci può riuscire anche lui.
Casomai sono gli altri che dovrebbero offendersi perchè è evidente che la sua considerazione nei confronti degli altri commensali è prossima allo zero.

L'importante è che lo sappiano tutti.

Gli altri lo sanno,è lui che evidentemente o non si rende conto di essere un peso oppure si è convinto di essere un gran lavoratore e non vuole vedere la realtà.

Fate finta che non c'è e chiedete al capo una risorsa in più. Sono grattacapi del responsabile.

Impossibile.
E' più probabile che qualcuno vada in pensione e che non venga assunto nessuno per rimpiazzarlo.
Quanto al titolare sicuramente è responsabile per il comportamento del suo dipendente,però io non me la sentirei di mentire e dirgli che c'è bisogno di una persona in più.
In realtà ci sarebbe bisogno che tutti facessero la loro parte senza bisogno di assumere altro personale.

Mi viene in mente un aneddoto che mi ha raccontato mio padre.
Mi disse che quando lavorava per la Fiat come impiegato un suo collega continuava a lamentarsi coi responsabili perchè aveva bisogno di un aiuto in più.
Mentre lui,stando a quello che mi ha raccontato,riusciva a finire in anticipo e gli avanzava il tempo per leggere il giornale.
Avrei voluto chiedergli perchè invece di leggere il giornale non aiutasse il collega che si lamentava di essere in così grave difficoltà ma penso che la risposta non mi sarebbe piaciuta.
 
Si desume che il tuo titolare non ha le palle e ancor meno il controllo del personale, compreso il "clima" all'interno della sua azienda. Fate una riunione con il capo, escludendo la zecca, esponendo tutti i problemi, trovando le strategie più opportune per il bene dell'azienda e di tutti i dipendenti coinvolti.
 
Si desume che il tuo titolare non ha le palle e ancor meno il controllo del personale, compreso il "clima" all'interno della sua azienda. Fate una riunione con il capo, escludendo la zecca, esponendo tutti i problemi, trovando le strategie più opportune per il bene dell'azienda e di tutti i dipendenti coinvolti.

Secondo me qualcuno si tirerà indietro,qualcun altro dirà che è vero che la presenza di quella persona è dannosa per l'azienda però a livello umano gli dispiace e alla fine non cambierà nulla.
Purtroppo molte volte le persone non si vogliono esporre e soprattutto non vogliono recitare la parte del cattivo.
Io per ora mi sono morso la lingua,ho parlato col titolare della situazione diverse volte ma senza fare scene e soprattutto senza fare la lagna.
Ho ricevuto un attestato di stima ma nessuna promessa riguardo a una possibile soluzione del problema.
La cosa ideale per me sarebbe far capire a questa persona che se non cambia atteggiamento rischia di trovarsi a spasso,sperando che questo la spinga a modificare le sue abitudini sul lavoro.
Ma non sono molto fiducioso a riguardo.
La mia speranza resta quella di andare a lavorare altrove,in tal caso prima di salutare tutti direi certamente due paroline alla zavorra in questione.
Che però rimarrebbe convinta di aver portato sulle sue spalle tutta la baracca stando a quanto la conosco.
 
Ultima modifica:
Cosa sarebbe il mobbing vero?

Che il titolare se lo debba tenere controvoglia è chiaro,l'ho scritto prima.
Io non ho scritto che il titolare non abbia la possibilità di allontanarlo ma che non lo farà mai.
Ho anche scritto che si tratta di una piccola azienda in cui,purtroppo o per fortuna,ci sono anche rapporti personali tra colleghi.
Cosa che rende difficile,se non impossibile,che tutti si mettano d'accordo e chiedano l'allontanamento di un collega.

Io avrò anche poca esperienza però di essere trattato come un poppante non mi va tanto,ho il mio punto di vista sul mondo del lavoro.
Alcune persone che ho conosciuto sono a prova di mobbing,a prova di rimprovero,a prova di tutto.
Non le smuovi e alla fine racconteranno sempre di essere la colonna portante dell'azienda.
E' brutto da dire ma alcune persone hanno un lavoro e non se lo meriterebbero,mentre invece ce ne sono tante che non ce l'hanno ma se lo meriterebbero di più.


L'art. 18 non esiste più solo per le nuove assunzioni, mentre continua a valere per i vecchi contratti. E comunque, tra sindacati, buonismo, codardia, omertà, tarallucci e vino, finisce sempre che non succede nulla.
 
L'art. 18 non esiste più solo per le nuove assunzioni, mentre continua a valere per i vecchi contratti. E comunque, tra sindacati, buonismo, codardia, omertà, tarallucci e vino, finisce sempre che non succede nulla.

Purtroppo concordo.
Penso che in ogni ufficio,azienda e bottega ci sia almeno una persona che stando alla logica non ci dovrebbe essere.
Però c'è e ci resta perchè non si può o non si vuole mandarla via.
 
E' congenito. Esistono dappertutto e credo che siano accettati e considerati un'anomalia sistemica, che non si può risolvere e che comporta più lavoro e rischi cercare di mandarla via piuttosto che accettare di accollarsi il costo senza avere lavoro in cambio.

Io lavoro in un'azienda di oltre mille dipendenti e non esagero se dico che di elementi del genere ne avremo almeno una ventina.
 
E' congenito. Esistono dappertutto e credo che siano accettati e considerati un'anomalia sistemica, che non si può risolvere e che comporta più lavoro e rischi cercare di mandarla via piuttosto che accettare di accollarsi il costo senza avere lavoro in cambio.

Io lavoro in un'azienda di oltre mille dipendenti e non esagero se dico che di elementi del genere ne avremo almeno una ventina.

Beh 20 su 1000 non è neanche male.
Io provo a mettermi nei panni di chi deve decidere se licenziare una persona oppure no,penso che almeno nelle realtà più piccole sia impossibile mantenere un distacco e considerare solo l'aspetto lavorativo senza tenere presente anche quello umano.
Magari un dipendente è sposato e ha dei figli piccoli e quindi se non capita qualcosa di veramente grave uno non se la sente di lasciarlo a casa.
Non dico che sia sbagliato,però in questo modo sicuramente non si incentivano i dipendenti a mettere il massimo impegno nel lavoro.
E volendo ribaltare il discorso un dipendente che ha una famiglia da mantenere penso che dovrebbe avere delle ottime ragioni per tenersi stretto il proprio lavoro,e quindi per non dare alcun motivo ai colleghi e ai titolari per lamentarsi di lui/lei.
In tanti casi invece noto un totale disinteresse,non so se dipenda da un senso di sicurezza che fa credere ad alcune persone di non poter perdere il proprio lavoro qualsiasi cosa facciano o non facciano.
E ho idea che molte volte richiami e inviti a cambiare atteggiamento restino del tutto inascoltati.
Quindi probabilmente come dici tu questa situazione viene accettata con una certa rassegnazione e non cambia mai nulla.
 
Per sdrammatizzare la situazione:emoji_grin:

Me
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My lazy colleague
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Sono abituato a gestire le questione del 1 tipo perché ho un incarico di responsabilità dirigendo un discreto numero di persone anche dal punto di vista disciplinare, oltre che funzionale.
Nel caso di specie io lo chiamerei come amico, quindi in modo informale, magari insieme ad altri due amici/colleghi parlandogli del fatto che abbiamo notato un calo EVIDENTE di lucidità sul lavoro che ha avuto effetti PALESI sull'efficenza del reparto (le parole in maiuscolo andrebbero enfatizzate...discorso lungo che puoi capire se hai qualche rudimento di PNL).
Ma supera immediatamente questo ragionamento prima che lui ribatta: aggiungi che lo hai chiamato (magari davanti alla macchinetta del caffè) perché siete preoccupati per lui, per la sua salute, offrendogli il vostro appoggio se lui lo ritiene utile.
Devi però stare attento perché è un'arma a doppio taglio perché se vi è dolo nel suo comportamento potrebbe approfittarne raccontandovi balle per continuare a fare il suo comodo.
Proprio per quest'ultimo motivo sarebbe bene che capegiasse la "riunione" un capo ufficio o roba del genere: deve offrirsi paternamente/amichevolmente, ma lasciando sempre sottinteso la responsabilità che il capo ha dovendo renderne conto a chi sta sopra.
In pratica deve fargli capire che vogliono aiutarlo, perché ci tengono, perché fino a ieri ha dato tanto e sono sicuri che potrà farlo ancora, perché vuole evitare di dover pensare al bene dell'azienda qualora ciò non accadesse.
Io ho avuto questi problemi con chi sta a un paio di anni dalla pensione o da qualche elemento che aveva responsabilità sindacali...questi sono i più rompiballe perché con i loro pseudo "privilegi" rompono l'armonia di un intero gruppo.
 
Ti parlo da titolare... è capitato anche a me un soggetto del genere, lavorarava in azienda da una quaindicina d'anni... il suo lavoro lo svolgeva anche, ma era la classica "testa calda" che i colleghi speravano di raddrizzare con gli anni... svogliato e propenso a "malattie" da weekend.
Io avevo ben a fuoco il soggetto... in azienda piccola tutti sanno tutto e il titolare deve saperlo in primis cogliendo segnali qua e là... ma anche io non sapevo/potevo agire in prima persona... rischiavo di far passare la persona per vittima e io carnefice.
Poi un giorno ricevetti la lamentela di un suo collega, seguita da quella di un altro a distanza di non molto tempo... e iniziai a pensare il modo di allontanare il soggetto dall'azienda.
Cominciai a rivolgermi all'associazione di categoria esponendo il problema e mi misero in contatto loro coi sindacati.... i quali capirono la situazione... mica tutti sono contro i "padroni" a prescindere, tra gente con la testa sulle spalle si ragiona e si trovano le soluzioni.
Così mi fornirono loro, insieme all'associazione di categoria, il pretesto per allontanare il soggetto facendo in modo che qualsiasi azione nei confronti dell'azienda cadesse nel nulla.
E così portai a casa capra, cavoli e la soddisfazione dei colleghi per averli liberati da un peso.

La chiave di tutto è il titolare... con il vostro appoggio.
 
Per il secondo problema credo sia solo quastione di far notare alla persona il comportamento... magari in modo plateale davanti agli altri commensali.

Basta non sia la morosa altrimenti non la vedi più.... :emoji_sweat_smile:
 
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