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Come convincere una persona a smettere di guidare

L'argomento è delicato.

Mi farebbe comodo il parere degli amici del forum,in particolare di chi ha già affrontato questa problematica e dei moderatori,visto che si tratta di trovare le parole giuste per risultare convincenti ma allo stesso tempo non offensivi.
In questo penso che Algepa e Pi_greco possano essere di grande aiuto.

Si tratta di mio padre,ho notato un progressivo peggioramento del suo modo di guidare.
Cala la vista,l'udito,i riflessi non sono più quelli di una volta.
Tanto che l'altro giorno ho avuto paura a viaggiare in macchina con lui.
A un incrocio ha visto tardi un'auto e ha sterzato bruscamente per evitarla,eravamo quasi fermi quindi se anche ci fosse stato un contatto tra le due auto i danni sarebbero stati minimi,ma a spaventarmi è stato il modo in cui ha affrontato l'incrocio.
Poi dopo poco,a causa di un automobilista che ha deciso di fare retromarcia per cercare parcheggio,spazientito si è spostato e ha strusciato con la ruota posteriore destra contro il marciapiede.

Insomma manca poco al momento in cui dovrà per forza abbandonare il volante,sarà un bel problema perchè mia madre non ha mai preso la patente ne mai la prenderà.

Mi chiedevo quale sia il modo migliore per affrontare l'argomento senza che mio padre ci rimanga male,la vedo dura.

Come tanti automobilisti di vecchia data è molto legato ai suoi ricordi al volante,però non si rende conto secondo me di non essere più quello che portava le auto sportive per i clienti a Claviere.
Senza peccare di superbia al momento mi ritengo un guidatore molto più affidabile di lui,pur non avendo alcuna velleità di guida sportiva,e questo penso che lo sappia anche lui perchè di rado quando capita di viaggiare insieme vuole guidare lui.

Specialmente i veicoli a lui sconosciuti lo mettono in difficoltà,ha guidato la mia auto,che ha uno sterzo più preciso rispetto alla sua con idroguida,e per tutto il tragitto è andato a zig zag aggiungendoci scarsissima delicatezza sui freni,in pratica era un susseguirsi di scatti senza la minima fluidità.
Poi ha guidato una Fiesta diesel che abbiamo avuto come auto sostitutiva ed è andata anche peggio.
Non potendo tenere all'infinito la sua auto ho paura che non riesca ad adattarsi a una vettura diversa e onestamente preferirei che mettesse la patente in un cassetto nel preciso momento in cui rottamerà l'auto.

Come faccio a convincerlo?

Non penso che ci sia una soluzione facile,anche se lui dice che quando non sarà più in grado smetterà di guidare spontaneamente,secondo me non si rende conto di essere molto più vicino al diventare un pericolo di quanto non pensi.
E' anche notoriamente restio ad accettare consigli,ogni volta che gli ho mosso delle critiche,pur cercando di farlo con tatto,mi ha guardato col tipico sguardo di chi sta pensando "guido da prima che venissi al mondo dovrai mica insegnarmi tu come si fa" e si è immancabilmente offeso.

Vorrei evitare di arrivare al punto di dovergli sequestrare la patente o le chiavi dell'auto,perchè non credo che me lo perdonerebbe mai.

Cosa mi consigliate?

Grazie a tutti.
 
Dovrebbe essere lui a capire che sta diventando un pericolo per sé stesso e per gli altri, mio papà lo ha capito e ha consegnato la patente a mia mamna e venduto la vettura .
Per ogni necessità lo abbiamo sempre agevolato ed era contento di aver abbandonato la guida.
 
domando.... ha qualche amico di lunghissima data e di cui si fida ciecamente che possa intervenire e magari possa fargli pensare ad un futuro senza patente ?
 
Dovrebbe essere lui a capire che sta diventando un pericolo per sé stesso e per gli altri, mio papà lo ha capito e ha consegnato la patente a mia mamna e venduto la vettura .
Per ogni necessità lo abbiamo sempre agevolato ed era contento di aver abbandonato la guida.

Tuo padre è stato molto responsabile,ma penso che rappresenti una mosca bianca mentre ci sono molti guidatori anziani che sono restii ad ammettere quando è arrivato il momento di smettere.
Secondo me ci sono tre opzioni.
O non gli rinnovano la patente,ma farebbe il diavolo a quattro se si sentirebbe vittima di un'ingiustizia.
O gli parlo io costringendolo a smettere,ma non me lo perdonerebbe lo conosco.
O la peggiore ipotesi se gli capitasse di andare vicino a fare un incidente serio potrebbe spaventarsi e smettere,ma spero che non si arrivi a quel punto.
 
domando.... ha qualche amico di lunghissima data e di cui si fida ciecamente che possa intervenire e magari possa fargli pensare ad un futuro senza patente ?

Per carità,i suoi conoscenti sono un po' più giovani,mio padre è del 41,ma molto più sboroni di lui.
Ce n'è uno che a sentire mio padre si vanta di fare ancora i 200 km orari in autostrada.
Il problema è che andando avanti con l'età alcune persone tornano un po' ad essere ragazzini,dubito che gli piacerebbe essere il primo della sua combriccola a smettere di guidare.
Di coetanei che hanno già smesso e sono molto più anziani di lui,anche se non a livello anagrafico,ce ne sono ma non li vede mai tranne una volta all'anno al pranzo dei coscritti.
 
Capisco il problema perchè anche io e mia sorella siamo nella stessa situazione...
Il papà è del '38 e tra pochi giorni saranno 79...
Di salute sta discretamente bene e di rinunciare alla sua indipendenza non ne vuole sapere...
Tempo fa ebbe un episodio che ci fece temere per il sistema neurologico e per un po di tempo gli impedimmo di guidare fintanto che non avessimo approfondito la questione..
Fece il diavolo a quattro dicendo che non era rimbambito...!!!!

Non ne risultò nulla ed ora continua a girare con la sua pandina verde...

Davvero difficile a quell'età far comprendere determinate cose...

Ti capisco...
 
Trovare un escamotage per non rinnovarla alla prossima scadenza..???

Diciamo che se la visita per il rinnovo fosse fatta come si deve non servirebbe alcun escamotage,anche solo per l'udito quasi nessun guidatore anziano potrebbe dirsi sicuro di passare la visita.
Ma purtroppo sappiamo come vengono concessi facilmente i rinnovi...
 
Per molti anziani l'auto è lo strumento per sentirsi liberi, specie quelli che vivono in luoghi in cui non è possibile spostarsi in bicicletta e dove mancano mezzi pubblici.
Abbiamo tentato di convincere mio padre a smettere, perchè non era più in perfetta forma, ma anche il giorno in cui è mancato, a quasi 84 anni, ha usato l'auto.
 
Per molti anziani l'auto è lo strumento per sentirsi liberi, specie quelli che vivono in luoghi in cui non è possibile spostarsi in bicicletta e dove mancano mezzi pubblici.
Abbiamo tentato di convincere mio padre a smettere, perchè non era più in perfetta forma, ma anche il giorno in cui è mancato, a quasi 84 anni, ha usato l'auto.

E' vero,infatti mi spiace tramare alle sue spalle per cercare di farlo smettere.
Onestamente ci sono guidatori peggiori in giro,almeno lui va piano e ad essere sincero di incidenti imputabili a lui ne ha avuti pochi e di lievissima entità.
Però fatico a stare tranquillo.
Forse se intorno avesse solo guidatori disciplinati non mi preoccuperei,ma invece almeno nella mia zona a ogni incrocio trovi quello allergico a dare la precedenza,o quello che fa manovre assurde fregandosene delle auto che sopraggiungono.
Finchè uno ha i riflessi pronti pone rimedio anche alle imprudenze altrui,ma dopo una certa età non è detto che ci riesca.
 
E se invece lo stimolassi a migliorare i riflessi e la salute per quanto possibile? Poi se non ce la fa, sarà più cosciente del fatto che deve smettere..
 
Racconto di mio suocero (deceduto 2 anni fa) la sua Uno e la sua campagna.
Lui viveva "la patente" come una licenza di vita, e non di guida.

Ad ogni rinnovo, per lui, si creava una situazione di vita importante.
Vedeva in quell'atto di rinnovo...un rinnovo alla vita...appunto!
Perchè erano le sue gambe quella patente.
Significava guidare la UNO (che portava sempre sù di giri all'inverosimile), significava raggiungere dopo 8 km , la sua amata campagna e i suoi amati alberi di olivo.
Significava raggiungere le figlie alle loro case!

Ad ogni vigilia di rinnovo di patente, lui raccontava, che se gliela avessero tolta, avrebbe venduto auto e campagna.
Andava quasi in depressione!

E tra un rinnovo e l'altro (quindi sempre) parlava orgogliosamente della sua patente e della sua auto, come tutto rappresentasse la sua gioventù, era la sua muscolatura per stare tra noi, era come se avesse attributi da mostrare...grazie a quella patente.
La patente per lui era come dire : CI SONO!
(e poi pensa che sono uomini di un'altra generazione, dove la macchina era veramente una conquista sociale ed un gradino di vita; significava aver raggiunto il top, dopo della casa)

Torniamo a mio suoccero e la sua patente....la custodiva come un cimelio, quella rosa fatta di carta filigranata!
Foto da militare...un altro poco!

Ma in fondo (io gli volevo un gran bene, era una persona perbene) lo capivo...era la sua maniera di vivere e di dire: io sono vivo e vegeto e non sono rimbambito.
E quando guidava, vedeva negli altri il pericolo e non in lui.
Era del 1930 ed ha guidato fino al 2015, anno in cui è deceduto.

A cuore...fallo guidare...è vita per lui.
A ragione, fallo ragionare (scusa la cacofonìa) perchè un fatto è essere anziani ma lucidi, un altro fatto è essere poco lucidi...il chè va fatto capire.
Come?
E' difficile, ma ogni uomo ha un "link cuore-cervello" da cui poterci arrivare.

Io non ho potuto più guidare la moto perchè un diabete inaspettato e un problema di equilibrio mi hanno invalidato le funzioni dei riflessi occorrenti per la guida di una moto...non per una macchina.
Ed ho 50 anni...quindi età=abilità non è una equazione valida.

E' lo stato fisico a fare la differenza.
E poi un padre accetta tutto da un figlio...basta che non sia il figlio a dirglielo...ed è qui il vero problema.

Potrai ricevee solo sguardi di rimprovero e cazziatoni, fino a quando sarai tu a dirglielo.
Il link...cerca il link...!

Alla morte di mio suocero, la terra l'ho presa io (che faccio tutt'altro mestiere) e la UNO, l'abbiamo rottamata solo perchè qui in Puglia ci vogliono più di 1.000€ di assicurazione per farla camminare.

E quando la portammo dallo sfasciacarrozze...mi resi conto che aveva quell'auto coi sedili cuciti con la rafia della campagna, la terra sotto ai sedili...frizione al minimo della decenza...rumori dappertutto...ma sentivo l'amore che lui aveva dato a questa auto.
La sua seconda auto in 85 anni!
La prima una 127 (arancione), la seconda questa Uno.

E mi resi conto che era questa la sua vita unica...una patente, la Uno e 5.000 metri quadri di terra!
Il suo scrigno di vita (oltre agli affetti questo è scontato)

E quanto l'ho sfottuto...per tutto questo (con affetto e scherzosamente) in vita....ma aver letto questo tuo post me lo ha fatto ricordare (mbà Peppe) e di questo ti ringrazio.

Non voleva accettare il ritiro della patente, per lui significava fine della indipendenza cerebrale e della vita.

Il link...cerca il link...:emoji_thumbsup: per farlo ragionare, ma pensaci anche tu.
Il bivio è farsi male, far male...e far danno.
Ma pensa che a volte siamo noi a ribaltare le preoccupazioni sugli altri.

Mio suocero non ha mai fatto incidenti ed era orgoglioso di ciò.
 
Ultima modifica:
E se invece lo stimolassi a migliorare i riflessi e la salute per quanto possibile? Poi se non ce la fa, sarà più cosciente del fatto che deve smettere..

Non penso che siano cose reversibili,i riflessi una volta che calano come si recuperano?
L'udito sarebbe anche risolvibile,ma guai a parlargli di apparecchi acustici.
Per la vista fa controlli regolati,ha subito anche tre interventi e gli hanno detto che i suoi occhi non possono fare di più.
Detto così sembra che descrivo un invalido,in realtà senza occhiali da lontano ha più decimi lui di me,è il campo visivo a essere inferiore al mio e per quello gli occhiali non servono a niente.
Io cerco di raccomandargli una maggiore attenzione,non che sia distratto ma quando i sensi diventano meno efficienti tenere ancora più alto il livello di attenzione può aiutare a sopperire alle mancanze.
Ma anche queste raccomandazioni lui le vive un po' male,io ce la metto tutta per non risultare troppo severo e fargli capire che la mia è solo preoccupazione per lui,ma da questo a rischiare di offenderlo dicendo che non è più in grado di fare le stesse cose di una volta il passo è breve.
Io ci provo ma lui non mi ascolta,anche nelle cose banali,gli raccomandiamo sempre di evitare di passare davanti alla stazione ferroviaria perchè la strada è molto trafficata,tanti sorpassano,ci sono molti pedoni che attraversano distrattamente...insomma è una strada che specialmente col buio anche io preferisco evitare,essendoci delle alternative migliori.
Eppure come gli capita di essere da solo in auto passa da li,e puntualmente si lamenta di qualche auto che sorpassa in maniera pericolosa o di altre situazioni di pontenziale pericolo.
Alla mia domanda "ma allora perchè passi da li?" lui non risponde e io deduco automaticamente che la volta dopo passerà nuovamente da dove vuole lui.
Sembra quasi un dispetto fatto apposta,per ripicca,per dimostrare che riesce ancora a gestirsi da solo.
 
E poi un padre accetta tutto da un figlio...basta che non sia il figlio a dirglielo...ed è qui il vero problema.

Potrai ricevee solo sguardi di rimprovero e cazziatoni, fino a quando sarai tu a dirglielo.
Il link...cerca il link...!

Innanzitutto devo dirti che hai scritto un commento davvero bello da leggere,traspare tutto l'affetto che avevi per tuo suocero.
E' vero le loro vecchie utilitarie,trascurate e con ogni componente soggetta a usura ridotta all'osso,sono per loro dei gioiellini inestimabili che non cambierebbero con nessun'altra auto al mondo.

La frase che hai scritto sui padri che accettano tutto dai figli purchè non siano questi ultimi a dirglielo è quanto mai azzeccata.
Il problema è che penso di non avere alcun link a cui ricorrere,non che non voglia bene a mio padre ma tra di noi da tanti anni c'è un po' di distanza.
Io per certi versi sono la fotocopia di mia madre quindi tra di noi ricorrono più o meno le stesse incomprensioni che ci sono state per trent'anni tra di loro.
Abbiamo anche 46 anni di differenza d'età,cosa che non ci ha mai aiutato a dialogare.
Non so proprio come fare,se gli parlo io lui alza un muro e non vuole sentire critiche o preoccupazioni perchè le vive automaticamente come accuse di rincoglionimento,passatemi il termine.
Anche chiedere a qualcun altro di intercedere non so se potrebbe funzionare,potrebbe viverla altrettanto male perchè vorrebbe dire che parlando con qualcun altro ho detto che sono preoccupato e non lo ritengo più affidabile alla guida.
L'ideale sarebbe che qualcun altro autonomamente gli parlasse,ma il detto non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire qui calza a pennello.
Se cambiassimo città e sapessi che deve usare l'auto solo su extraurbane poco trafficate penso che sarei più tranquillo,magari facendogli anche cambiare auto con una più sicura,pur con tutte le difficoltà per adattarsi dato che guida la stessa da 22 anni.
E' sapere che guida in città tra imprudenti e indisciplinati che mi preoccupa,anche perchè ha la brutta abitudine di dar corda a chi si comporta male e finisce per passare più tempo ad additare gli altri guidatori che a concentrarsi sulla strada.
Non penso che ci sia una soluzione,temo che l'unica sia aspettare e sperare che prima o poi decida autonomamente di smettere,ma come dicevi tu guidare significa in un certo senso contare,essere ancora presenti.
Farsi da parte non è facile per nessuno,e in altri ambiti tocca comunque insistere perchè non salga su una scala o non sollevi carichi pesanti.
Il problema è che non sempre posso sostituirmi a lui,senza farglielo pesare,e quando non ci sono so di non potergli dire non fare questo e non fare quello che potresti farti male perchè si offenderebbe e poi farebbe di testa sua per dimostrare a me e a se stesso che invece può ancora.
In una parola rischio...
 
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