tratto da internet:
Mentre in passato le benzine "rosse" utilizzavano come agente antidetonante un composto organometallico di piombo, tossico e non degradabile, con l'introduzione delle benzine "verdi" si è passati a impiegare come agente antidetonante una miscela di composti aromatici semplici (benzene, toluene e xilene), indicati per brevità con la sigla BTX.
Tali sostanze sono tossiche e accertatamente cancerogene, e non vengono degradate completamente nel processo di combustione. Al fine dunque di promuoverne la completa combustione a dare anidride carbonica e acqua le autovetture a benzina verde sono attrezzate con una marmitta catalitica, cioè con un letto catalitico di platino, collocato nella marmitta, che rende rapida e completa l'ossidazione dei BTX.
Pertanto, ove la marmitta catalitica operasse in maniera ideale, una automobile a benzina verde dovrebbe dar luogo a emissioni tossiche ridottissime. Dovrebbe, e solo dovrebbe, purtroppo. In realtà una serie di fattori addizionali rendono il quadro più complesso.
In primo luogo, le benzine verdi contengono quantità non trascurabili di composti solforati e azotati, che nel processo di combustione generano ossidi di azoto e di zolfo che non vengono in alcun modo abbattuti dalla marmitta catalitica. In secondo luogo, i composti solforati, legandosi irreversibilmente con il platino del catalizzatore, ne provocano un lento ma costante degrado.
Il catalizzatore viene "avvelenato" dallo zolfo e la sua capacità di catalizzare l'ossidazione dei BTX degrada nel giro di pochi anni. In terzo luogo, affinché l'intero sistema catalitico funzioni correttamente è essenziale che il letto catalitico raggiunga la corretta temperatura d'esercizio, cosa che avviene solo dopo un certo tempo dall'avviamento del motore.
Complessivamente, pertanto, le emissioni di una vettura "verde" dopo alcuni anni d'uso sono tutt'altro che trascurabili: essa emette CO, SOx e Nx (oltre a particolati micrometrici, le cosiddette polveri fini), e di regola a queste emissioni si aggiungono quantità rilevanti di sostanze aromatiche che vanno dai BTX non degradati a sostanze aromatiche policondensate che vengono prodotte durante la combustione della benzina.