<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Co2 e lo 0,41% | Il Forum di Quattroruote

Co2 e lo 0,41%

alexmed

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Membro dello Staff
Dalla home page di 4R:

"...
Parallelamente al calo di consumi, spese e gettito vi è stata una anche una considerevole contrazione delle emissioni di CO2, che sono scese dagli 89,3 milioni di tonnellate dei primi nove mesi del 2008 agli 86,1 milioni di tonnellate dello stesso periodo di quest'anno. Tuttavia, lo studio sottolinea come la CO2 emessa dalle auto e dai veicoli industriali incida soltanto per lo 0,41% sul totale".

AHAHAHAHAHAAH

Tutte 'ste menate per ridurre la Co2 delle auto e poi mi vengono a dire che incidono per lo ZERO VIRGOLA?
 
Sono ANNI che io ed altri forumiti che si son presi la briga di documentarsi lo diciamo.
Il contributo al particolato invece si attesta tra il 2 e il 5% a seconda delle situazioni.
 
dal sito ENEL, sul RAPPORTO ENEA 2005, EMISSIONI DI CO2 IN ITALIA:

"Il nodo dei trasporti

Come si presenta in dettaglio la situazione delle emissioni di CO2 nel nostro Paese? L?analisi dei diversi macrosettori aiuta a comprendere i risultati odierni e le evoluzioni in atto. Delle 457 milioni di tonnellate di anidride carbonica emesse in atmosfera di cui è stato responsabile nel 2003 il settore energetico, circa il 35% va addebitato alla produzione e trasformazione dell?energia, il 27,6% va riferito ai trasporti, mentre la quota rimanente va divisa in parti pressoché uguali tra le industrie manifatturiere, le costruzioni e il complesso degli altri settori (terziario, agricoltura, domestico)."


http://www.enel.it/attivita/ambiente/ecology/impatto33_hp/impatto33/index.asp

la fonte dello studio che dà come risultato lo 0,41 per cento pubblicato da quattroruote è invece PROMOTOR...
 
Dal sito del Dipartimento dei Trasporti inglese:

Towards a Sustainable Transport System: Supporting Economic Growth in a Low Carbon World

...Transport contributes about 15 per cent of global carbon dioxide (CO2) emissions and 23 per cent (by source) of UK domestic CO2 emissions.
Urgent action to tackle transport emissions of CO2 and other greenhouse gases is necessary and we are committed to doing so in a deliverable, measurable, and cost-effective manner...


http://www.dft.gov.uk/about/strategy/transportstrategy/hmtlsustaintranssys?page=8
 
La morale della favola, mi sembra, è che pur essendo immersi fino alle orecchie nelle fonti di... "informazione" sappiamo molto meno di quanto dovremmo.
 
ecco la ripartizione delle emissioni di CO2 nel settore trasporti, in UK (fonte, Dipartimento dei trasporti come in precedenza): come si vede le auto detengono la maggioranza assoluta (54%), e sommandole a camions, fugoni e bus (lorries, vans, buses), cioè tutto il trasporto su gomma, si raggiunge il 92%

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Poi ti spiego perché Quattroruote pubblica un dato assoluto così basso (strano, quando nel sito ha una sezione dedicata solo alla CO2!), almeno da ciò che suppongo interpretando proprio i dati pubblicati dalla Promotor, che sono assolutamente in linea con quelli di Enea e DFT UK....
 
Quindi le auto sono responsabili del 7,5% del CO2 globale e del 12,5% di quello locale inglese, stando a questo studio.

Purtroppo, le premesse dello studio non sono il massimo e ne minano alla base la credibilita' in modo abbastanza drastico.
L'apertura infatti e': "Climate change, as a result of rising greenhouse gas emissions, threatens the stability of the world?s climate, economy and communities. As noted in Chapter 1, the cost of early action is significant, but the costs of inaction could be far worse ? temperature increases could lead to damages equivalent to as much as 5-20 per cent of global GDP."

Tradotto:
" Il cambiamento del clima, come risultato dell'incremento delle emissioni di gas serra, minaccia la stabilita' del clima mondiale, delle economie e delle comunita'. Come osservato nel capitolo 1, il costo di un'azione preventiva e' significativo, ma il costo dell'inazione potrebbe essere assai peggiore - l'aumento di temperatura potrebbe portare a danni pari al 5-20 per cento del prodotto globale."

Questa frase contiene una serie di affermazioni indimostrate, ipotetiche, o dimostrate come inesatte o comunque prive di fondamento.

Analizziamola, un punto alla volta, perche' e' una tale congerie di inesattezze o teorie indimostrate date per scontate che e' necessario procedere passo passo.

"Il cambiamento del clima"

Che il clima stia cambiando e' oggetto di discussione e di studio. Ci sono studi scientifici seri basati sul metodo scientifico e sottoposti a revisione pubblica della comunita' scientifica, che portano significative dimostrazioni del fatto che il supposto "cambiamento del clima" sia frutto in parti variabili di propaganda catastrofista interessata e conseguente isteria collettiva, ed errori di misurazione.

" Il cambiamento del clima, come risultato dell'incremento delle emissioni di gas serra"

Ammesso che il clima stia cambiando (probabile), e' tutto da dimostrare che tale cambiamento sia dovuto a un "incremento di emissioni di gas serra".
Il clima, in effetti, cambia continuamente. Non ci sarebbe nulla di strano se fossimo di fronte a un ennesimo cambiamento del tutto normale, che gli attuali "stregoni" sfruttano per loro tornaconto proprio come lo stregone della tribu' sfruttava il fulmine che aveva colpito l'albero sacro.
Che poi tale incremento di emissioni di gas serra sia di origine antropica e' ancora meno dimostrato. Come ancora meno dimostrato e' che le emissioni di gas serra di origine antropica abbiano un qualsivoglia peso sul clima. In effetti, numerosi studi scientifici e sottoposti a peer review dimostrano che e' proprio il contrario: non c'e' praticamente alcuna influenza.
Tra l'altro, e' dimostrato che circa 200.000 anni fa i livelli di CO2 erano enormemente piu' alti di oggi. Colpa delle auto anche allora, immagino.
Non solo: l'andamento della CO2 ha andamenti ciclici, che si sono ripetuti quando l'uomo non era ancora sceso dagli alberi (e probabilmente teneva la macchina accesa sotto la pianta tutto il tempo, evidentemente).
Uno degli ultimi picchi e' stato nel XIX secolo, ma a quanto pare siamo ancora qui...


" Il cambiamento del clima, come risultato dell'incremento delle emissioni di gas serra, minaccia la stabilita' del clima mondiale, delle economie e delle comunita'. "

Che un cambiamento del clima minaccia la stabilita' del clima mondiale e' un'affermazione completamente campata per aria, e dai fini puramente allarmisti, come sottolineato dal prosieguo della frase.
Il clima cambia di continuo, e il clima mondiale, per sua definzione, non e' stabile, ma sottoposto a continui cambiamenti, piu' o meno ciclici.
E di questo ci sono tali e tante prove scientifiche che non val nemmeno la pena proseguire oltre.


"il costo di un'azione preventiva e' significativo, ma il costo dell'inazione potrebbe essere assai peggiore - "

Questa frase e' solo un'ulteriore dimostrazione di propaganda allarmista basata sul fumo.
"Gli dei sono in collera, e se non facciamo un grande sacrificio di pecore e montoni, il fulmine che oggi ha colpito l'albero sacro potrebbe colpire le vostre case!"
Naturalmente il sacrificio va dato ai sacerdoti, che si occuperanno di farlo avere agli dei.

Spettacolare come a raccontare la storiella cosi' la gente in media si stupisca di quanto eran gonzi gli antichi, salvo poi comportarsi nello stesso identico modo. :rolleyes: :lol:
 
Quindi le auto sono responsabili del 7,5% del CO2 globale e del 12,5% di quello locale inglese, stando a questo studio

No, perché il grafico è relativo all'UK, che è un paese sviluppato, dotato un sia di un sistema di infrastrutture viarie avanzato, che di un sistema di trasporti su ferro, aereo e navale con infrastrutture capillari ed efficienti. Se si considera tutto il mondo probabilmente la percentuale relativa al trasporto su gomma sarà ancora maggiore, così come potrebbe essere diversa la ripartizione tra auto e trasporto pesante.

Comunque, ognuno ha le sue opinioni: se credi che le tesi "negazioniste" rispetto all'impatto della CO2 abbiano dei fondamenti, e che da "gonzi" non sia invece continuare ad utilizzare in modo indiscriminato i combustibili fossili, sei liberissimo di farlo. Fortunatamente in molti inizano a non pensarla così.

Di sicuro, ci sono questi fatti: le risorse di combustibile fossile sono limitate, e non rinnovabili; i motori a combustione interna hanno al momento basso rendimento e producono vari agenti inquinanti, oltre alla CO2.

Penso che, al di là delle sedicenti polemiche sull'effettivo impatto della CO2, a cui le risposte veramente definitive le daranno i migliori scenziati, magari tra qualche generazione, e non certo i "comuni mortali" come noi, sia molto ragionevole pensare di contenere consumi ed emissioni, e pensare a modalità di propulsione alternative.
 
" Il cambiamento del clima, come risultato dell'incremento delle emissioni di gas serra, minaccia la stabilita' del clima mondiale, delle economie e delle comunita'. "
Che un cambiamento del clima minaccia la stabilita' del clima mondiale e' un'affermazione completamente campata per aria, e dai fini puramente allarmisti, come sottolineato dal prosieguo della frase.
Il clima cambia di continuo, e il clima mondiale, per sua definzione, non e' stabile, ma sottoposto a continui cambiamenti, piu' o meno ciclici.
E di questo ci sono tali e tante prove scientifiche che non val nemmeno la pena proseguire oltre.

Mi permetto di dirti che ci vuole una buona dose di presunzione per fare affermazioni del genere...e anche un po' di approssimazione nel ragionamento. Mi sembrano argomenti molto qualunquistici, nel senso letterale della parola. Sarei curioso di chiederti di argomentare su queste "tali e tante prove scientifiche" e di produrle, insieme alle fonti, confrontandole con quanto invece affermano tutte le ricerche ufficiali, ma mi sembra un tema davvero fuori portata rispetto a un forum di discussione automobilistica, e sinceramente, anche rispetto alle conoscenze ed ai mezzi di persone comuni, anche se informate, visto che si tratta di temi di ricerca scientifica molto complessi, che non si possono certo tradurre in slogan.

"il costo di un'azione preventiva e' significativo, ma il costo dell'inazione potrebbe essere assai peggiore - "
Questa frase e' solo un'ulteriore dimostrazione di propaganda allarmista basata sul fumo.

Questa frase invece è l'applicazione del principio di precauzione, che DEVE guidare ogni azione relativa agli esiti di attività umane di cui le conseguenze sono ipotizzate, ma proprio perché frutto di una previsione su un modello complesso non sono certe.

Beato te che sei pieno di certezze assolute!
 
retroviseur ha scritto:
" Il cambiamento del clima, come risultato dell'incremento delle emissioni di gas serra, minaccia la stabilita' del clima mondiale, delle economie e delle comunita'. "
Che un cambiamento del clima minaccia la stabilita' del clima mondiale e' un'affermazione completamente campata per aria, e dai fini puramente allarmisti, come sottolineato dal prosieguo della frase.
Il clima cambia di continuo, e il clima mondiale, per sua definzione, non e' stabile, ma sottoposto a continui cambiamenti, piu' o meno ciclici.
E di questo ci sono tali e tante prove scientifiche che non val nemmeno la pena proseguire oltre.

Mi permetto di dirti che ci vuole una buona dose di presunzione per fare affermazioni del genere...e anche un po' di approssimazione nel ragionamento. Mi sembrano argomenti molto qualunquistici, nel senso letterale della parola. Sarei curioso di chiederti di argomentare su queste "tali e tante prove scientifiche" e di produrle, insieme alle fonti, confrontandole con quanto invece affermano tutte le ricerche ufficiali, ma mi sembra un tema davvero fuori portata rispetto a un forum di discussione automobilistica, e sinceramente, anche rispetto alle conoscenze ed ai mezzi di persone comuni, anche se informate, visto che si tratta di temi di ricerca scientifica molto complessi, che non si possono certo tradurre in slogan.

"il costo di un'azione preventiva e' significativo, ma il costo dell'inazione potrebbe essere assai peggiore - "
Questa frase e' solo un'ulteriore dimostrazione di propaganda allarmista basata sul fumo.

Questa frase invece è l'applicazione del principio di precauzione, che DEVE guidare ogni azione relativa agli esiti di attività umane di cui le conseguenze sono ipotizzate, ma proprio perché frutto di una previsione su un modello complesso non sono certe.

Beato te che sei pieno di certezze assolute!

mi sa che quelli pieni di certezze assolute sono i verdi........ o no? noi ci permettiamo solo di avere dubbi su certe castronerie che non stanno ne in cielo ne in terra.
 
retroviseur ha scritto:
Quindi le auto sono responsabili del 7,5% del CO2 globale e del 12,5% di quello locale inglese, stando a questo studio

No, perché il grafico è relativo all'UK, che è un paese sviluppato, dotato un sia di un sistema di infrastrutture viarie avanzato, che di un sistema di trasporti su ferro, aereo e navale con infrastrutture capillari ed efficienti. Se si considera tutto il mondo probabilmente la percentuale relativa al trasporto su gomma sarà ancora maggiore, così come potrebbe essere diversa la ripartizione tra auto e trasporto pesante.

Comunque, ognuno ha le sue opinioni: se credi che le tesi "negazioniste" rispetto all'impatto della CO2 abbiano dei fondamenti, e che da "gonzi" non sia invece continuare ad utilizzare in modo indiscriminato i combustibili fossili, sei liberissimo di farlo. Fortunatamente in molti inizano a non pensarla così.

Io credo a cio' che e' scientificamente dimostrato. E nulla di quanto lo studio afferma nell'incipit che ho citato lo e', in alcun modo.
E, fortunatamente, sempre piu' gente (come dimostrato da un sondaggio postato in altro thread, comincia a capire che si tratta di allarmismi infondati ma utilissimi a una ristretta cerchia di potere.

Di sicuro, ci sono questi fatti: le risorse di combustibile fossile sono limitate, e non rinnovabili;

Anche questa teoria e' tutt'altro che sicura e oggetto di dibattito.

i motori a combustione interna hanno al momento basso rendimento e producono vari agenti inquinanti, oltre alla CO2.

Vero. Come il caminetto di casa mia. Come accendere un cerino. Ma non me ne preoccupo, perche' sono irrilevanti.
Mi preoccupo semmai delle fonti di inquinanti che rilevanti lo sono, eccome.
Mi preoccupo di campagne di disinformazione attuate dallo Stato, che gestisce dette fonti inquinanti rilevanti, allo scopo di creare allarme verso fonti di inquinamento gestite da altri allo scopo di distogliere l'attenzione dalle vere cause del problema e permettergli al contempo di attuare normative arbitrarie e prevaricatrici al fine di batter cassa e influenzare un mercato in cui ha un notevole tornaconto.

Penso che, al di là delle sedicenti polemiche sull'effettivo impatto della CO2, a cui le risposte veramente definitive le daranno i migliori scenziati, magari tra qualche generazione, e non certo i "comuni mortali" come noi, sia molto ragionevole pensare di contenere consumi ed emissioni, e pensare a modalità di propulsione alternative.

Le "sedicenti polemiche" sono effettive dimostrazioni che contraddicono una propaganda allarmista.
Ma son daccordo con te sul contenere i consumi di comubustibili fossili che hanno, prima ancora di un elevato costo economico, un elevato costo politico.
E bisogna cominciare dalle fonti di consumo piu' rilevanti: generazione e riscaldamento.
 
retroviseur ha scritto:
Il clima cambia di continuo, e il clima mondiale, per sua definzione, non e' stabile, ma sottoposto a continui cambiamenti, piu' o meno ciclici.
E di questo ci sono tali e tante prove scientifiche che non val nemmeno la pena proseguire oltre.

Mi permetto di dirti che ci vuole una buona dose di presunzione per fare affermazioni del genere...e anche un po' di approssimazione nel ragionamento. Mi sembrano argomenti molto qualunquistici, nel senso letterale della parola. Sarei curioso di chiederti di argomentare su queste "tali e tante prove scientifiche" e di produrle, insieme alle fonti, confrontandole con quanto invece affermano tutte le ricerche ufficiali, ma mi sembra un tema davvero fuori portata rispetto a un forum di discussione automobilistica, e sinceramente, anche rispetto alle conoscenze ed ai mezzi di persone comuni, anche se informate, visto che si tratta di temi di ricerca scientifica molto complessi, che non si possono certo tradurre in slogan.

Mi permetto di risponderti che ci vuole una bella dose di ignoranza per fare un'affermazione del genere.
Uno dei grandi mali di internet sono quelli che, privi delle basi, pretendono dimostrazione dell'ovvio e di cio' che e' noto a tutti (come il fatto che il clima cambi di continuo e sia soggetto a cicli).
Non sta agli altri portargli prove dell'evidente. Sta a lui documentarsi meglio, invece di pretendere che altri gli servano la pappa pronta.
Di questo argomento s'e' parlato sul forum decine di volte, senza contare che e' tutta documentazione disponibile online.
Non c'e' nessuna presunzione, solo l'impegno costante a documentarsi e a ragionare sulle informazioni, confrontandole e analizzandole.

Le ricerche non basta che siano "ufficiali" per essere serie. Cosa significa "ufficiali" tanto per cominciare? Fanfaluche e panzane come quelle che aprono lo studio britannico? Poi magari porta statistiche serissime e ben ricercate, ma le premesse mi costringono a essere molto scettico.

Dal canto mio, avendo avuto stretti contatti con enti di studio di meteo e clima, posso dirti che la climatologia e' una scienza giovanissima che solo da pochi anni ha gli strumenti necessari a formulare le prime teorie, e ancora del tutto insufficienti a validarle. Come dire, tradotto in linguaggio quotidiano, che tiriamo a indovinare.

"il costo di un'azione preventiva e' significativo, ma il costo dell'inazione potrebbe essere assai peggiore - "
Questa frase e' solo un'ulteriore dimostrazione di propaganda allarmista basata sul fumo.

Questa frase invece è l'applicazione del principio di precauzione, che DEVE guidare ogni azione relativa agli esiti di attività umane di cui le conseguenze sono ipotizzate, ma proprio perché frutto di una previsione su un modello complesso non sono certe.

Le precauzioni hanno costi. E si attuano in base alla ragionevole certezza che servano, altrimenti sono soldi buttati. Certo, buttati per noi, ma una bella quota resta attaccata alle dita di chi intanto li gestisce. E il punto e' solo quello.

Beato te che sei pieno di certezze assolute!

Le certezze assolute fin'ora le hai dimostrate solo tu. Io ti ho semmai dimostrato che tutto cio' che affermi dandolo per scontato con una sicumera e una supponenza degne di miglior causa e' in dubbio e dibattuto dalla comunita' scientifica, quella seria che studia i fenomeni climatici nelle universita' e nei centri ricerca, non quella che si guadagna i suoi warholiani "15 minuti di celebrita' " o si garantisce fondi sparando dichiarazioni allarmistiche infondate.
 
Gunsite ha scritto:
mi sa che quelli pieni di certezze assolute sono i verdi........ o no? noi ci permettiamo solo di avere dubbi su certe castronerie che non stanno ne in cielo ne in terra.

Buga! Buga! Buga! Come osi parlare cosi' allo stregone?! Il fulmine colpira' la tua casa e ti secchera' le palle se non darai subito due pecore in sacrificio!
E sta lontano dalla casa dello stregone per i prossimi quattro pasti. E non preoccuparti del profumo di arrosto che viene dalla capanna. E' segno che gli spiriti sono placati.
 

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