<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Circolazione con targa estera | Il Forum di Quattroruote

Circolazione con targa estera

Buonasera
avrei alcuni dubbi su una macchina con targa estera, spero che qualcuno possa aiutarmi. Mio padre, con residenza in Italia, lavora in Albania e ha intestato la macchina alla società Albanese di cui è amministratore. La macchina trascorre tutto il tempo in Albania, solo in alcuni casi, al massimo una settimana in due mesi si trova in Italia. Non ha mai avuto problemi, almeno alla dogana dicono che è legale.
La domanda è la seguente..io,dato che al momento non ho un autovettura, posso guidarla in Italia in queste brevi vacanze natalizie? O deve essere presente anche lui?
Vi ringrazio in anticipo per eventuali chiarimenti.
 
vado a memoria, si può guidare senza problemi fino a 6 mesi o forse un anno con targa sua sul suolo italico, poi se permane deve essere retargata con targa italiana per mere questioni fiscali e di mungitura.
quindi nel tuo caso puoi guidarla senza problemi se tutti i docs sono in regola e se l'assicurazione albanese vale anche qua. Se ti fermano dagli i documenti, spiega perché é albanese( l'auto), scusati per non essere stato munto e fagli ciao con la manina. Magari ricordagli di fermare le A4 RS gialle che é più proficuo.
 
No, se sei residente in Italia, in linea di massima non puoi guidare (in Italia) una macchina con targa estera (ci sono ovviamente eccezioni: es. dipendenti / collaboratori/ amministratori di soc. estera, cui la macchina viene data in uso per motovi di lavoro).
il divieto non dipende da violazione del CdS, bensì delle regole doganali
 
La macchina passerà la dogana con mio padre alla guida, quindi non dovrebbero esserci problemi...voglio essere in regola in caso di un posto di controllo, posso sempre dire di essere un dipendente. Come ho detto si tratta di una settimana al massimo due, spero vada tutto bene. Vi ringrazio, buone vacanze!
 
"Art. 132-bis. Controlli e adempimenti relativi ai veicoli immatricolati in uno Stato appartenente all’Unione europea o allo Spazio economico europeo.



1. Fermo restando il disposto dell’articolo 132, chiunque, residente anagraficamente in Italia, vi circola alla guida di veicoli immatricolati, in via provvisoria o definitiva, in uno Stato appartenente all’Unione europea o allo Spazio economico europeo deve essere in grado di documentarne le regolari detenzione e circolazione, affinché esse non integrino l’elusione delle disposizioni amministrative e tributarie italiane, in particolare in caso di veicolo proveniente da una precedente immatricolazione in Italia.

2. Qualora manchi una documentazione idonea ai fini del comma 1, si applica al conducente la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro 84 a euro 335. Alla violazione consegue il ritiro della carta di circolazione del veicolo per trenta giorni. Dell’avvenuto ritiro viene data informazione allo Stato di emissione, e la carta di circolazione è restituita solo all’esito favorevole delle opportune verifiche, oppure decorso tale periodo senza che siano stati adottati ulteriori provvedimenti sanzionatori, cautelari o inibitori, compreso, ove possibile, l’obbligo di reimmatricolazione in Italia. Durante il periodo in cui la carta di circolazione è ritirata la circolazione è consentita attraverso un’apposita menzione da apporre sul verbale di contestazione."

Da qui (vedere parti in grassetto) direi che l'autore del topic, non avendo rapporti con l'azienda, non può guidarla. Pena le sanzioni indicate.
 
Peggio che l'Unione Sovietica al tempo del KGB :emoji_astonished:
Non mi sembra. Si tratta di contrastare la "esterovestizione", automobili solo fittiziamente di proprietà di soggetti con residenza all'estero, che pretendono di fruire dei "servizi" in Italia (es. assistenza sanitaria, trattamenti previdenziali ecc) senza contribuire in base alla propria capacità economica
 
E il dipendente (con residenza in Italia) di azienda albanese deve "dichiarare" in Italia il reddito percepito.
Insomma, se c'è controllo della GdF, vien fatto pelo e contropelo
 
Non credo sia cambiato molto ma nelle zone di confine con la Svizzera conoscono bene il problema.
Magari alla fine dopo anni di contenzioso col fisco te la cavi ma nel frattempo l'auto viene sequestrata. Anni fa leggevo la cronaca proprio di un ragazzo domiciliato in Italia che (rimasto a piedi con la sua auto) usò l'auto del padre domiciliato in Svizzera, se non sbaglio ci misero cinque anni a riavere l'auto.

Vi dico anche che gdf ha le antenne dritte e negli ultimi anni ne ha blindate parecchie di supercar immatricolate in Svizzera da gente che vive regolarmente in Italia.
 
Mio zio é residente in svizzera e per questo motivo non puó prestare la sua auto a nessuno.
Mi pare peró che un paio di anni fa si fece male sciando e mandó suo fratello a recuperare la vettura con una delega apposita.
Purtroppo non saprei che tipo di documento era e dove era stato ottenuto peró ci deve essere la possibilità di fare quello che chiedi.
 
"Art. 132-bis. Controlli e adempimenti relativi ai veicoli immatricolati in uno Stato appartenente all’Unione europea o allo Spazio economico europeo.



1. Fermo restando il disposto dell’articolo 132, chiunque, residente anagraficamente in Italia, vi circola alla guida di veicoli immatricolati, in via provvisoria o definitiva, in uno Stato appartenente all’Unione europea o allo Spazio economico europeo deve essere in grado di documentarne le regolari detenzione e circolazione, affinché esse non integrino l’elusione delle disposizioni amministrative e tributarie italiane, in particolare in caso di veicolo proveniente da una precedente immatricolazione in Italia.

2. Qualora manchi una documentazione idonea ai fini del comma 1, si applica al conducente la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro 84 a euro 335. Alla violazione consegue il ritiro della carta di circolazione del veicolo per trenta giorni. Dell’avvenuto ritiro viene data informazione allo Stato di emissione, e la carta di circolazione è restituita solo all’esito favorevole delle opportune verifiche, oppure decorso tale periodo senza che siano stati adottati ulteriori provvedimenti sanzionatori, cautelari o inibitori, compreso, ove possibile, l’obbligo di reimmatricolazione in Italia. Durante il periodo in cui la carta di circolazione è ritirata la circolazione è consentita attraverso un’apposita menzione da apporre sul verbale di contestazione."

Da qui (vedere parti in grassetto) direi che l'autore del topic, non avendo rapporti con l'azienda, non può guidarla. Pena le sanzioni indicate.

magari ha rapporti col padre?
 
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