<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Cinema, che passione | Page 54 | Il Forum di Quattroruote

Cinema, che passione

Sempre per il discorso che abbiamo fatto tante volte sul fatto che la prima serata inizia e finisce troppo tardi vorrei far notare che sono le 22.30 e l'imperatore Marco Aurelio non è ancora stato ucciso...
 
Beh insomma....
Mica
-ti puoi stravaccare sul divano come faccio a casa mia
-rivedere 2/3 volte la stessa scena....
-fare il piccolo in ambiente iper pulito....
Ogni sistema ha i suoi pro e i suoi contro
 
Beh insomma....
Mica
-ti puoi stravaccare sul divano come faccio a casa mia
-rivedere 2/3 volte la stessa scena....
-fare il piccolo in ambiente iper pulito....
Ogni sistema ha i suoi pro e i suoi contro

La casa ha più pro secondo me che sono un pantofolaio già di mio,non ne parliamo in questo periodo...
 
Nessun home theater può essere paragonato a un vero film. Non si tratta solo della comodità della visione, ma anche dell'atmosfera dell'esperienza visiva

Verissimo

EDIT: Approfitto per comunicare che anche dalle mie parti i cinema abbiano finalmente riaperto. Sono riuscito a vedere Nomadland di Chloe Zhao (6 nomination agli Oscar di cui 3 vittorie per miglior film, miglior regia e miglior attrice protagonista a Frances McDormand), Rifkin's Festival del grandissimo Woody Allen, Il cattivo poeta di Gianluca Jodice con Sergio Castellitto ad impersonare il protagonista Gabriele D'Annunzio e Un altro giro di Thomas Vinterberg (2 nomination agli Oscar di cui 1 vittoria per miglior film straniero)

Nomadland, per quanto incarni un tipo di cinema estremamente documentaristico molto lontano dai miei gusti, è un'opera semplicemente straordinaria che fa riflettere su un mondo di emarginati - negli Stati Uniti di oggi - che hanno accettato la sconfitta perpetrata da un sistema spietatamente capitalistico e che cercano, mediante la solidarietà tra simili, di dare comunque un senso alla propria esistenza. Interpretazione strepitosa dell'attrice protagonista, Frances McDormand, già vincitrice della statuetta come miglior attrice protagonista nel 1997 per il capolavoro Fargo dei fratelli Coen e nel 2018 per il bellissimo Tre Manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh

Rifkin's Festival è il classico film di Woody Allen: meravigliosa musica jazz in sottofondo, splendide riflessioni sulle meraviglie del cinema dei tempi andati (ci sono spezzoni di classici senza tempo - da 8 e mezzo di Fellini a Il posto delle fragole di Bergman, da Jules et Jim di Truffaut a Quarto potere di Orson Welles, da L'angelo sterminatore di Bunuel a Fino all'ultimo respiro di Godard) ma ancora oggi estremamente contemporanei, e sull'ipocrisia della classe intellettuale odierna. Non è sicuramente il più bel film di Woody Allen (i suoi più recenti capolavori sono, secondo me, Midnight in Paris del 2011 e Blue Jasmine del 2013), ma merita una visione perché compendia in forma testamentaria la quintessenza del suo cinema. Cast straordinario (tutti, davvero TUTTI, bravissimi), film imperdibile

Il cattivo poeta, francamente, non mi è piaciuto. Esordio alla regia di Gianluca Jodice, a cui auguro vivamente di rifarsi negli anni, ma un personaggio estremamente complesso - sotto tutti i punti di vista - come Gabriele D'Annunzio non può, a mio modesto avviso, essere tratteggiato in maniera così piatta e superficiale. Nemmeno la bella interpretazione di Sergio Castellitto riesce a salvarlo.

Un altro giro di Thomas Vinterberg, invece, è un piccolo capolavoro, sicuramente il più bello dei film che io sia riuscito a vedere. Non so se qualcuno di voi abbia mai letto Piccoli poemi in prosa (meglio noti come Lo spleen di Parigi) di Charles Baudelaire, perché, di fatto, questo film, partendo da una trama estremamente attuale, tratta la medesima tematica: un inno alla vita, a saper prendere le cose con leggerezza, perché leggerezza non è sinonimo di superficialità. Un inno a rifuggire da qualsiasi forma di estremismo, di qualsiasi tipo e in qualsiasi direzione: insomma, Vinterberg (bravissimo regista) sembra quasi volerci dire che l'unico atteggiamento per riuscire ad destreggiarsi nelle tante e mutevoli difficoltà della vita sia uno, cioè l'oraziano est modus in rebus. Esiste una misura nelle cose, in tutte, senza nessuna esclusione. Riuscire ad essere equilibrati in tutto è l'unico modo - paradossalmente - per vivere la vita al 100% nella sua piena interezza. Cast straordinario: mi permetto di dire che, secondo me, quella di Mads Mikkelsen (spero che qualcuno di voi lo abbia già visto come villain del primo 007 con Daniel Craig, cioè Casino Royale del 2006 e, soprattutto, nel gioiellino Il sospetto di Vinterberg stesso) sia l'interpretazione migliore di tutta la sua carriera.

L'arte salva l'anima! Viva il Cinema! Viva le Sale Cinematografiche!
 
Ultima modifica:
The Exorcism of Emily Rose

mi sono ritrovato a guardare questo film, non stò a raccontarvi i motivi.
L'unico merito di questo film è quello di far conoscere una storia vera, solo che se volete la storia vera dovete cercarvela su internet visto che il film non è propriamente aderente alla realtà.
 
No....
E non ci torneremo nemmeno....

Mio figlio ci ha regalato quel
( non so come chiamarlo )
paniere con dentro un po' tutto:
Amazon, Netflix....e 100 altre fonti di spettacolo
 
Ieri ho visto un pezzo di La forma dell'acqua.
Non sapevo nulla a riguardo,onestamente quando era uscito non mi aveva attirato molto.
Sally Hawkins è bravissima,Octavia Spencer idem.
Mi ricordava qualcosa,il personaggio della creatura marina non è poi tanto dissimile nell'aspetto e nelle movenze da Abe Sapiens di Hellboy.
Poi ho capito come mai quella sensazione di dejavu.
L'attore è lo stesso.
Doug Jones (il più famoso attore che non avete mai visto perchè interpreta spesso personaggi pesantemente truccati o camuffati).
E c'è la mano e la penna di Guillermo Del Toro.
L'ambientazione era troppo nel suo stile,i dettagli,le luci.
Mi è sempre piaciuto come regista,sia perchè è un visionario sia perchè ricorre meno agli effetti speciali rispetto a tanti suoi colleghi.
 
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