B
bumper-morgan
Guest
Secondo il quotidiano brasiliano Valor Economico, la Chrysler sarebbe pronta per fabbricare automobili nello stato del Pernambuco, nel nordest del Brasile. L'operazione - che ammonterebbe a circa 440 milioni di euro - sarebbe finanziata dalla Fiat, che avrebbe già avviato le trattative con le autorità locali. Se andasse a buon fine, si tratterebbe dell'investimento più importante nel settore automobilistico in Brasile dall'inizio del 2010.
In cerca di incentivi. Il nuovo stabilimento Fiat destinato alla produzione di automobili con il marchio Chrysler dovrebbe sorgere a Suape. La realizzazione del progetto, tuttavia, sarebbe legata alla concessione del presidente brasiliano Lula da Silva - in carica fino al prossimo primo gennaio - di incentivi economici per le Case automobilistiche.
In Italia sono meno di un terzo. Intanto, da New York, l'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, ha fatto sapere che, senza un accordo, non ci saranno investimenti su Mirafiori: "Esistono tantissimi siti produttivi - ha detto il manager italo canadese - la Fiat è un gruppo con 240 mila dipendenti, dei quali meno di un terzo sono in Italia". Tuttavia, ha aggiunto Marchionne, "sarebbe un grandissimo dispiacere" il mancato raggiungimento di un accordo.
Soluzione. Marchionne, a margine dell'incontro con il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha ipotizzato che "un contratto Federauto per il comparto automotive - sganciato da Federmeccanica - potrebbe essere una soluzione che va nella giusta direzione".
In cerca di incentivi. Il nuovo stabilimento Fiat destinato alla produzione di automobili con il marchio Chrysler dovrebbe sorgere a Suape. La realizzazione del progetto, tuttavia, sarebbe legata alla concessione del presidente brasiliano Lula da Silva - in carica fino al prossimo primo gennaio - di incentivi economici per le Case automobilistiche.
In Italia sono meno di un terzo. Intanto, da New York, l'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, ha fatto sapere che, senza un accordo, non ci saranno investimenti su Mirafiori: "Esistono tantissimi siti produttivi - ha detto il manager italo canadese - la Fiat è un gruppo con 240 mila dipendenti, dei quali meno di un terzo sono in Italia". Tuttavia, ha aggiunto Marchionne, "sarebbe un grandissimo dispiacere" il mancato raggiungimento di un accordo.
Soluzione. Marchionne, a margine dell'incontro con il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha ipotizzato che "un contratto Federauto per il comparto automotive - sganciato da Federmeccanica - potrebbe essere una soluzione che va nella giusta direzione".