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Chissà quanti...

...saranno, tra i fermi sostenitori del "comprare europeo", coloro che, pur avendo sempre ammirato e magari anche acquistato automobili Volvo, da ora in poi smetteranno categoricamente di prenderle in considerazione.
 
marimasse ha scritto:
...saranno, tra i fermi sostenitori del "comprare europeo", coloro che, pur avendo sempre ammirato e magari anche acquistato automobili Volvo, da ora in poi smetteranno categoricamente di prenderle in considerazione.
io sono ancor più campanilista, ho sempre comprato non solo europeo, ma anche italiano, piemontese, alessandrino, cioè usato, anche se fabbricata su marte, un'auto usata dal tuo vicino è un acquisto "condominiale"

:D 8) 8) 8) 8) :lol: :lol: :lol: :lol: :p :p :p :p :p :p
 
marimasse ha scritto:
...saranno, tra i fermi sostenitori del "comprare europeo", coloro che, pur avendo sempre ammirato e magari anche acquistato automobili Volvo, da ora in poi smetteranno categoricamente di prenderle in considerazione.

Non ho mai comprato una Volvo, ( presi in considerazione la 740, quella iperspigolosa, tanti anni fa )....ma e' un marchio che comunque stimo, e non penso che perdera' clienti, soprattutto se continuera' con la attuale filosofia costruttiva.
Ciao
 
marimasse ha scritto:
...saranno, tra i fermi sostenitori del "comprare europeo", coloro che, pur avendo sempre ammirato e magari anche acquistato automobili Volvo, da ora in poi smetteranno categoricamente di prenderle in considerazione.

scusa, ma se "comprare europeo" significa comprare auto costruite in europa, non cambia niente perché continueranno a produrle lì.

se vuol dire comprare auto di società di proprietà europea, non cambia niente lo stesso perché la proprietà non era europea nemmeno prima.

il vero dubbio è se la nuova proprietà, che di certo non spende una miliardata e passa per gettare alle ortiche quello che acquista, sarà capace di mantenere l'eccellenza Volvo nel suo settore.
ma quello non dipenderà dalla geografia.
 
marimasse ha scritto:
...saranno, tra i fermi sostenitori del "comprare europeo", coloro che, pur avendo sempre ammirato e magari anche acquistato automobili Volvo, da ora in poi smetteranno categoricamente di prenderle in considerazione.

http://forum.quattroruote.it/posts/list/29451.page
 
interessante topic, dopo la facezia, ora uno spunto di riflessione:

se si vuole fare "bene alla patria economia", meglio comprare italiano che produce all'estero (FIAT in brasile, polonia etcetco pirelli in turchia) o straniero che produce in Italia (Honda che produce ad Atessa o michelin a spinetta marengo)?

ai posteriori l'ardua sentenza
 
Io punterei su quello che viene effettivamente prodotto in Italia in modo che gli operai italiani continuino a lavorare. Poi, chiaramente, chiunque fa quello che gli conviene.
 
biasci ha scritto:
Io punterei su quello che viene effettivamente prodotto in Italia in modo che gli operai italiani continuino a lavorare. Poi, chiaramente, chiunque fa quello che gli conviene.

beh, visto che hai iniziato tu, 100% d'accordo
 
marimasse ha scritto:
...saranno, tra i fermi sostenitori del "comprare europeo", coloro che, pur avendo sempre ammirato e magari anche acquistato automobili Volvo, da ora in poi smetteranno categoricamente di prenderle in considerazione.

a parte il comprare europeo (Belpi ti ha dato una risposta esaudiente), mi chiedo se Volvo manterrà l'attuale quota vendite o diminuirà.
 
belpietro ha scritto:
...se "comprare europeo" significa comprare auto costruite in europa, non cambia niente perché continueranno a produrle lì...
Non credo affatto che la questione sia così semplice.
Applicando questo principio dovremmo considerare del tutto accettabile (se non addirittura positivo) il fatto che, ad esempio, le aziende e le attività commerciali di un comune in provincia di Varese o di Livorno o di Bari diventino di proprietà di società straniere, a patto che queste ultime si impegnino a non licenziare o, per lo meno, a non farlo subito. Fino a prova contraria se io mi compro una cosa, pagandola, acquisisco il diritto sacrosanto di farne quello che mi pare, perseguendo in primo luogo (anche se magari in maniera graduale) i miei interessi. Altrimenti che l'avrei comprata a fare?

Comunque il mio discorso puntava soprattutto ad osservare come il nobile intento di comprare italiano o europeo, che tante persone sembrano professare con convinzione, diventi ogni giorno più inverosimile.
 
marimasse ha scritto:
Comunque il mio discorso puntava soprattutto ad osservare come il nobile intento di comprare italiano o europeo, che tante persone sembrano professare con convinzione, diventi ogni giorno più inverosimile.

...è da mo' che è inverosimile.... A proposito, l'altr'anno, all'indomani della vittoria di Valentino a Laguna Seca dopo quel memorabile corpo a corpo con Stoner, il mio capo mi ha "ripreso" perchè tifavo per Rossi, sostenendo che anche lui una volta era tifoso di Valentino, ma che adesso tifava Stoner perchè correva per la Ducati, e quindi bisogna sostenere l'industria italiana perchè è quella che ci dà da mangiare. Non sono riuscito a non rispondergli che secondo me uno che tifa Ducati e compra Porsche non è che sostiene poi tanto l'industria italiana...... Chissà perchè, ha cambiato discorso..... :D
 
bischerone ha scritto:
...non esaudiente (che credo non esista né come aggettivo né come coniugazione del verbo esaudire..)
A parte il caso specifico, magari dovuto ad una banale svista, faccio notare che il fatto che una parola "non esista" oppure che una certa forma sia grammaticalmente "errata" sembra aver smesso da tempo di essere un ostacolo.

Se una parola non esiste, chi intenzionalmente la adopera (specie se in contesto pubblico) non è persona ignorante ma illuminato concepitore di neologismi.

Analogamente, chi costruisce frasi nel totale disdegno della punteggiatura, delle forme verbali, delle differenze tra verbi transitivi e non, non è meritevole di scherno o biasimo ma di ammirazione e rispetto, in quanto promotore della evoluzione del linguaggio verso forme più semplici e dirette, via via meno ostacolate dalle arcaiche pretese grammaticali degli individui più ottusi.
 

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