Io abito in una stradina chiusa che all'inizio è molto ampia perchè una volta c'era un carrozziere che avevo uno spiazzo davanti all'officina,e invece verso la fine diventa piuttosto stretta.
Da sempre molti automobilisti quando parcheggiano lungo la strada,nel tratto stretto,preferiscono invece di fare inversione percorrere a ritroso la strada in retromarcia e poi girarsi sul piazzale.
Ovviamente negli anni ci sono stati 3 o 4 incidenti,con le vetture che in retro urtavano o macchine parcheggiate o altre auto che uscivano dai cancelli elettrici delle case.
Personalmente io le rare volte che parcheggio fuori poi preferisco fare inversione,o se ci sono troppe auto posteggiate percorro in retro la stradina a velocità moderata.
Ma altri automobilisti che evidentemente hanno sempre molta fretta preferiscono una bella tirata in retro di una trentina di metri per poi effettuare quasi un testacoda,è stato proprio così facendo che un giovane guidatore ha portato via il paraurti a una vettura posteggiata.
Mi sono sempre chiesto,durante la marcia in retro a velocità sostenute,che regime raggiunge il motore?!
Ovviamente dipende da vettura a vettura ma la retro è generalmente una marcia molto corta,infatti il motore urla durante le manovre che ho descritto.
Dato che anche volendo provare è difficile guardare il contagiri mentre si viaggia in retro,visto che in teoria bisognerebbe voltarsi e guardare dove stai andando,e che la mia vettura ne è sprovvista mi è rimasta la curiosità di capire se i guidatori che effettuano tale manovra si rendono conto del regime che impongono al proprio motore.
La mia sensazione,a orecchio, è che viaggiare anche solo a 25 km/h in retro equivalga più o meno a viaggiare a 60 km/h in seconda,un regime da guida su pista del tutto sconsigliabile nella guida di tutti i giorni.
Saranno 3500/4000 giri?
Da sempre molti automobilisti quando parcheggiano lungo la strada,nel tratto stretto,preferiscono invece di fare inversione percorrere a ritroso la strada in retromarcia e poi girarsi sul piazzale.
Ovviamente negli anni ci sono stati 3 o 4 incidenti,con le vetture che in retro urtavano o macchine parcheggiate o altre auto che uscivano dai cancelli elettrici delle case.
Personalmente io le rare volte che parcheggio fuori poi preferisco fare inversione,o se ci sono troppe auto posteggiate percorro in retro la stradina a velocità moderata.
Ma altri automobilisti che evidentemente hanno sempre molta fretta preferiscono una bella tirata in retro di una trentina di metri per poi effettuare quasi un testacoda,è stato proprio così facendo che un giovane guidatore ha portato via il paraurti a una vettura posteggiata.
Mi sono sempre chiesto,durante la marcia in retro a velocità sostenute,che regime raggiunge il motore?!
Ovviamente dipende da vettura a vettura ma la retro è generalmente una marcia molto corta,infatti il motore urla durante le manovre che ho descritto.
Dato che anche volendo provare è difficile guardare il contagiri mentre si viaggia in retro,visto che in teoria bisognerebbe voltarsi e guardare dove stai andando,e che la mia vettura ne è sprovvista mi è rimasta la curiosità di capire se i guidatori che effettuano tale manovra si rendono conto del regime che impongono al proprio motore.
La mia sensazione,a orecchio, è che viaggiare anche solo a 25 km/h in retro equivalga più o meno a viaggiare a 60 km/h in seconda,un regime da guida su pista del tutto sconsigliabile nella guida di tutti i giorni.
Saranno 3500/4000 giri?