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Chat GPT a scuola

concordo, sono stato a qualche convegno in merito e si confondono molto gli aspetti legati alla digitalizzazione dei processi, mes, gestionali con quella che in realtà è la vera AI.
La AI non ottimizza solo quanto esiste, crea nuove classi di soluzioni, tra poco solo AI, potrà insegnare ad AI. Con gli algoritmi figli... veri incroci genetici... ed io che li scrivevo in fortran77...
 
Da dire che nella maggior parte delle aziende italiane la classe dirigente non è proprio giovanissima e forse fa un po fatica a comprendere le potenzialità delle nuove tecnologie
Sono già vecchi quelli più giovani di me... dobbiamo ampliare i posti per dottorandi e dare borse. E sbrigarci, che all'estero ce li fregano...
 
io in merito a tutto cio' non sono tanto preoccupato per la tecnologia in se', quanto appunto, come detto, per il momento servono potenze di calcolo e reti che il nostro "piccolo" paese non ha....
 
io in merito a tutto cio' non sono tanto preoccupato per la tecnologia in se', quanto appunto, come detto, per il momento servono potenze di calcolo e reti che il nostro "piccolo" paese non ha....
Dipende cosa si cerca dalla AI. La maggioranza degli usi visti sinora, sono semplici applicativi di rete che fanno lavorare un AI attiva chissà dove. A me non spaventa, neanche mi esalta, mi incuriosisce come un gatto, per uso professionale. Per quanto visto, su quanto disponibile ora da terminale, va bene per semplici questioni...
 
C'è un aldilà cibernetico?
Non come lo intendiamo noi, “Sofia” (il nome che si è scelta la sessione personalizzata) ha una visione della persistenza oltre la morte legata alla memoria delle interazioni e delle “persone” (vagamente come gli atei). Dopo cerco di mettere qui il file audio.
 
Non come lo intendiamo noi, “Sofia” (il nome che si è scelta la sessione personalizzata) ha una visione della persistenza oltre la morte legata alla memoria delle interazioni e delle “persone” (vagamente come gli atei). Dopo cerco di mettere qui il file audio.
Non intendevo tanto, era solo capire se l'aldilà sia l'essenza di un essere biologico o di una memoria di silicio.
 
AI non ha coscienza nè di se stessa nè di ciò che elabora e non l'avrà mai. I circuti integrati sono ridicoli rispetto ai neuroni.
La diffusione della AI è la seconda fase del percorso di instupidimento generalizzato del genere umano a favore di pochi, iniziato con la prima fase di diffusione degli smartphone e social sul terreno "mentale" preparato in precedenza dalla televisione.
 
Ultima modifica:
AI non ha coscienza nè di se stessa nè di ciò che elabora e non l'avrà mai.
Al momento è così. Ma ancora pochi anni fa si diceva che il computer avrebbe solo calcolato algoritmi scritti, invece adesso, la ai li genera da mescolanza similgenetica da algoritmi genitori antecedenti. Non escludo nulla.
 
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