ma no...questi erano lì, ma non son neppure della misura giusta...in quanto al gommista...beh, non proprio l'ultimo che non se ne intende, di gomme...anche se solo due..
"Per la prima volta dal 1988, Fabrizio Pirovano non seguirà di persona tutto il Mondiale Superbike. Lo aveva detto: senza l'Alstare Suzuki e il team manager della squadra, il belga Francis Batta, avrebbe mollato anch lui. E così il "Piro" ha dato vita a Pirogomme, attività commerciale in Brianza avviata con un socio."
questa la sua storia...
Esordisce come crossista, vincendo il titolo italiano Cadetti nella classe 50 nel 1977 su TGM ed il titolo di vice campione italiano nella 125 juniores nel 1980.
Nel 1986 passa alla velocità, per problemi fisici causati dalle frequenti cadute sulle piste da cross. Inizia pertanto una nuova fase della sua carriera, partecipando nel 1987 al campionato Europeo Velocità in 250, chiudendolo tredicesimo nella generale con 15 punti alla guida di una Yamaha.[2] Sempre nel 1987 avviene l'esordio internazionale nella classe 250 del motomondiale al GP delle Nazioni, che non porta a termine a causa di un ritiro.
Nello stesso anno ottiene il settimo posto nella gara tedesca del campionato mondiale Formula TT, posizionandosi ventottesimo con 4 punti nella classifica piloti.
In seguito partecipa alla 24 ore del Bol d'Or su una Bimota YB4 ufficiale ed è uno dei primi italiani a credere nel nascente campionato mondiale Superbike, correndo dal 1988 al 1993 con una Yamaha OW01. Si piazza due volte secondo nel mondiale, nel 1988 e 1990, e vince ben cinque titoli italiani nel 1987, 1990, 1992, 1993 e 1994 (il primo su Bimota, l'ultimo con la Ducati e tutti gli altri su Yamaha).
Nel 1994, stanco di essere considerato un pilota di secondo piano rispetto a Carl Fogarty, Scott Russell e Giancarlo Falappa, passa alla Ducati ma la fragilità meccanica della nuova Ducati 916 lo costringe alla nona posizione in classifica finale. L'anno successivo corre con una Ducati di un team privato e si piazza settimo.
Nel 1996 passa alla Supersport vincendo il campionato europeo di categoria con una Ducati 748. L'anno successivo esordisce nel neonato campionato mondiale, ma a causa di diverse cadute, finisce solo ottavo. Nel 1998 viene ingaggiato dal team Alstare Corona, vince cinque gare sulle dieci in calendario e si aggiudica il titolo mondiale Supersport.
Nel 1999 si classifica settimo e nono nel 2000 ancora su Suzuki GSX 600R del team Alstare.
Nel 2001 passa al team DMR Suzuki Italia e si piazza decimo a fine stagione.
In seguito al suo ritiro dalle competizioni, rimane legato al team Alstare Suzuki come consulente tecnico.
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