Grazie a dexxter per la fiducia
Io studiai i principifisici del reattore nucleare all'Università di Torino nel corso di Fisica dei Neutroni tenuto dal mitico prof. Chiavassa, seguii, ma non potei sostenere l'esame, il corso di sicurezza degli impianti nucleari al Poli, dove conobbi il prof. Corno, ma io ero sostanzialmente interessato alla radioprotezione ed alla dosimetria (tanto non me lo fecero mettere in piano di studi perchè avrebbe avuto il valore di mezzo esame), invece aggiunsi il corso di Radiochimica con il modulo di Chimica del Reattore tenuto dal prof Volpe (fisico) nonchè il laboratorio di FIsica Nucleare (ma con impostazione più ambientale e sanitaria)
In quel periodo, il prof. Corno con cui il prof. Rubbia collaborava sui reattori (competenze diverse ma conoscenze comuni come giustamente anche Thefrog sottolineava e con lui altri accorti, pertinente il parallelo con Fermi) organizzarono un seminario sui reattori al torio (si parla di almeno quindici anni orsono) e mi parvero una buona idea (anche se meno affascinante della fissione dell'U235, magari autofertilizzanti, superphenix etcetc) molto protica e politically correct.
Certo rese inferiori, non autosostentamento della reazione (quindi sottocritici), ma anche con K sempre minore di 1 impossibilità di farlo divergere sino a farne una bomba stile "sindrome cinese".
Non ne so nulla di ingegnerizzazione, ma i principi fisici mi parvero ben valutati, e gli ingegneri del Poli non sembravano scettici sulle possibilità di pregettare e realizzare, perchè non se ne siano realizzati lo ignoro, sarebbe facile fare dietrologie, ma non ho nessun dato in mano per fare la benchè minima affermazione.
Sono stupito anch'io, ma sull'energia e sull'industrializzazione di "prodotti alternativi" innovativi (vedi ad es. l'auto progettata da 4R con materiali inconsueti ed economici e validissimi) talvolta credo ci siano resistenze di "sistema" e di "marketing", ognuno è libero di pensare ciò che vuole, ognuno per sè.