Durante l'avviamento non accade nulla, ma appena smette di lavorare il motorino arriva un colpo ai dispositivi accesi, è una frazione di secondo, ma dopo mesi di ripetute botte o cedono le lampadine o si fonde il connettore.
Sulla seicento di mia madre ho dovuto sostituire 2 volte i connettori, poi è passata a me per 4 anni e avviando sempre a fari spenti non ho mai dovuto sostituire anche solo una lampadina.
No Pili, ha ragione Baffosax, stai confondendo due problematiche diverse.
Il discorso dell'accendere l'auto a fari spenti ha due motivi tecnici: primo, si lascia tutta la corrente disponibile al motorino d'avviamento, non a caso diverse auto hanno un dispositivo che stacca tutti gli utilizzatori in avviamento, fiat comprese.
secondo, sulle auto con alternatore regolato in tensione dalla centralina motore (praticamente tutte quelle dal 2000 in poi), il sw comanda un innalzamento della tensione erogata per ricaricare più velocemente la batteria in seguito all'avviamento, cosa che avviene comunque ogni volta che la centralina "sente" una bassa tensione nel circuito elettrico dell'auto; alzando la tensione, le lampade lavorano a temperature più alte e tendono a bruciarsi prima, soprattutto da quando le norme impongono di viaggiare con le luci accese anche di giorno. Non è un colpo, è qualcosa che dura per dei minuti.
La Panda2 ha invece un altro problema che al limite si aggiunge a quello sopra, ovvero l'insufficiente dimensionamento del circuito di alimentazione dei fari, che anche qui va diviso in due: i cavi hanno bassa sezione, generalmente non hanno problemi di surriscaldamento (si possono al più intiepidire) ma la bassa sezione comporta un'alta resistenza e perciò la corrente che arriva alla lampada sarà inferiore, infatti la tensione ai capi del connettore lampada è generalmente più bassa rispetto ad altri modelli, ergo la lampada emette meno luce (e infatti i fari della panda2 son belli scarsi). L'altro problema sta invece sulla centralina di alimentazione dove il connettore è pensato male e tende a surriscaldare i contatti sia per insufficiente dimensionamento che per cattivo contatto elettrico, con il risultato di fondere la plastica.