Leggo che il buon cuore conduce a pensare a Noemi, a ricordare Paolo.
Per me e' quotidiano tutto cio' anche se non credo di avere quel buon cuore come potrebbe sembrare.
A parte tutto cio' stamattina sono partito alle 7,30 per andare ad una gara di karate del piccolo, non avevo assolutamente aspettative ma sapevo che si era impegnato molto negli allenamenti ed io gli ero stato dietro come potevo tutti i giorni, sia negli allenamenti fisici che mentali.
Abbiamo passato settimane insieme e sono felice che cio' ci abbia unito.
Non so quanto se lo ricordera' quando non ci saro' piu' ma era giusto e sentivo di farlo.
Si scontrava con bambini di eta' simili alla sua ma, ovviamente, lui era il piu' piccolo, chi lo conosce lo sa.
Purtroppo.
Sta di fatto che erano in tanti ma lui e' rimasto accucciato ad attendere e nessuno avrebbe scommesso su un bimbo di quindici chili, con lo sguardo basso e silenzioso.
Poi e' toccato a lui.
Si e' alzato ed e' mutato in qualcos'altro.
Chi non si aspettava qualcosa e' rimasto deluso.
E' passato subito tra i finalisti e poi.....
Ha vinto.
Non e' la coppa, ne per il primo premio, non sono i complimenti, e' una rivincita nei confronti di quei suoi compagni che gli si piazzano davanti per fargli notare che e' piu' piccolo.
A quelle eta' il sadismo e' involontario e non voluto totalmente ma vi ssicuro che fa male ed oggi lui sa che non e' solo l'altezza che conta nella vita.