<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Buongiorno 12 Agosto 2014 | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Buongiorno 12 Agosto 2014

buona serata a tutti!!!
oggi pomeriggio centro commerciale,a saperlo che il BAFFO era in quelle zone potevamo berci il caffe insieme. :D
fuori si prepara a piovere,il pentolone brontola :?
 
Certo che sembra difficile immaginare che un attore famoso e bravo come Robin sia stato vittima della depressione.
Teoricamente poteva avere tutto e non doveva affrontare certe fatiche quotidiane o sottostare a principali t.d.c.
Spiace comunque, sembrava davvero una brava persona e nel panorame cinematografico aveva caratteristiche particolari che lo rendevano unico.
Malattia bastarda.
 
anche loro hanno le loro debolezze,
un calo di fama per loro e' come per noi perdere il posto di lavoro,
poi precedenti di cocaina,tre matrimoni,
non ha avuto una vita tanto tranquilla sicuramente.

rimane comunque il ricordo di un gran personaggio. RIP
 
Rieccomi dopo 3 giorni!
Tanto nessuno si era accorto della mia assenza :rolleyes: .
Si lavora e non si suda e questo la settimana di ferragosto è stupendo (per chi è in ferie dalle mie parti un po' meno).

Buonanotte!
 
... tornando su Robin Williams, tutti ora a decantarne le indubbie gesta, ma nessuno gli è stato così vicino da scongiurare tale gesto.

E purtroppo questo accade ogni giorno.

Buonanotte

Ciao 8)
 
Buona notte a tutti anche da parte mia.
Su Rai3 in questo momento danno "Good morning Vietnam", per chi fosse interessato.

@Roby: avevamo notato che "latitavi" :-o
 
miranda453 ha scritto:
Certo che sembra difficile immaginare che un attore famoso e bravo come Robin sia stato vittima della depressione.
Teoricamente poteva avere tutto e non doveva affrontare certe fatiche quotidiane o sottostare a principali t.d.c.
Spiace comunque, sembrava davvero una brava persona e nel panorame cinematografico aveva caratteristiche particolari che lo rendevano unico.
Malattia bastarda.

Giorgio scrivo ora perché ieri siamo tornati dalla Liguria e pur avendo letto avevo troppe cose da fare. Spero tu lo possa leggere oggi.

Robin Williams era un genio, nel genio spesso si nasconde la follia. Che fosse anche folle, era sotto gli occhi di chi lo conosceva.

Non da ieri si sapeva che ha avuto sempre evidenti problemi con droghe e alcol (cocainomani e alcolisti sono maniaci depressi e non di rado per via di paranoie e auto commiserazione giungono al suicidio), che non se la passava bene economicamente (tanto da fare film a ripetizione e addirittura una serie televisiva) per via dei divorzi alle spalle, oltre a tutte le spese del quotidiano che una persona con molte proprietà affronta.

Robin Williams aveva firmato contratti, con conseguenti teste di cazzo al seguito che desiderano rientrare dei quattrini spesi. Aveva ex mogli, l'attuale, i tre figli (dichiarati, poi chissà)...

Da te non mi sarei aspettato un commento tanto semplicistico su un genio come lui, sminuendo tutto al fatto che in linea teorica potesse avere TUTTO, quasi non sottostare a qualcuno, e inspiegabilmente cadere in depressione tanto a lungo da trovare nel suicidio la soluzione.

Okay la malattia bastarda (l'occidente ha d'altra parte ciò che si merita, è la contropartita per avere tutto in abbondanza), ma non la mente e nemmeno i beni stabiliscono che si possa cadere in depressione.

Alla depressione come stato mentale e quindi fisico io non cedo, lo dico oggi, con tutta la carica di spocchia che mi porto dietro. Non cedo alle dipendenze (fumo sigarette à la carte, per fare un esempio) e tanto meno quindi alle conseguenze. È anche vero che le cose mi sono sempre andate bene (come pure a livello famigliare), e pur non avendo il limpido ottimismo di Ivanozzo, ho nell'impegno e nella speranza due carte che se la giocano con il buon senso, l'accettazione del compromesso e la COSTANTE COSCIENZA DI UNA CONDIZIONE CHE CI VEDE PRIVILEGIATI E NON POCO.

Con stima.

Anna Maria Franchicco
 
il_chicco_show ha scritto:
miranda453 ha scritto:
Certo che sembra difficile immaginare che un attore famoso e bravo come Robin sia stato vittima della depressione.
Teoricamente poteva avere tutto e non doveva affrontare certe fatiche quotidiane o sottostare a principali t.d.c.
Spiace comunque, sembrava davvero una brava persona e nel panorame cinematografico aveva caratteristiche particolari che lo rendevano unico.
Malattia bastarda.

Giorgio scrivo ora perché ieri siamo tornati dalla Liguria e pur avendo letto avevo troppe cose da fare. Spero tu lo possa leggere oggi.

Robin Williams era un genio, nel genio spesso si nasconde la follia. Che fosse anche folle, era sotto gli occhi di chi lo conosceva.

Non da ieri si sapeva che ha avuto sempre evidenti problemi con droghe e alcol (cocainomani e alcolisti sono maniaci depressi e non di rado per via di paranoie e auto commiserazione giungono al suicidio), che non se la passava bene economicamente (tanto da fare film a ripetizione e addirittura una serie televisiva) per via dei divorzi alle spalle, oltre a tutte le spese del quotidiano che una persona con molte proprietà affronta.

Robin Williams aveva firmato contratti, con conseguenti teste di cazzo al seguito che desiderano rientrare dei quattrini spesi. Aveva ex mogli, l'attuale, i tre figli (dichiarati, poi chissà)...

Da te non mi sarei aspettato un commento tanto semplicistico su un genio come lui, sminuendo tutto al fatto che in linea teorica potesse avere TUTTO, quasi non sottostare a qualcuno, e inspiegabilmente cadere in depressione tanto a lungo da trovare nel suicidio la soluzione.

Okay la malattia bastarda (l'occidente ha d'altra parte ciò che si merita, è la contropartita per avere tutto in abbondanza), ma non la mente e nemmeno i beni stabiliscono che si possa cadere in depressione.

Alla depressione come stato mentale e quindi fisico io non cedo, lo dico oggi, con tutta la carica di spocchia che mi porto dietro. Non cedo alle dipendenze (fumo sigarette à la carte, per fare un esempio) e tanto meno quindi alle conseguenze. È anche vero che le cose mi sono sempre andate bene (come pure a livello famigliare), e pur non avendo il limpido ottimismo di Ivanozzo, ho nell'impegno e nella speranza due carte che se la giocano con il buon senso, l'accettazione del compromesso e la COSTANTE COSCIENZA DI UNA CONDIZIONE CHE CI VEDE PRIVILEGIATI E NON POCO.

Con stima.

Anna Maria Franchicco

A detta e per lettura so che la depressione dipende dalla scarsa quantità e/o produzione di serotonina per cui si è vittime di questa malattia visto che non possiamo decidere di produrre una sostanza.
Ti sarà sembrata semplicistica la mia osservazione ma tra curare un depresso con scarse possibilità economiche il quale deve affrontare una quotidianità alienante e persecutoria e curare uno che ha scelto di inguaiarsi volontariamente con droghe, divorzi e magari investimenti poco oculati di differenze ce ne sono.
Leggevo di Buzzanca, Gassman, Buffon, tanto per citare nomi celebri i quali sono stati o sono vittime delle depressione ma loro, a differenza dei " mortali ", possono sempre sparire in una clinica a curarsi e poi regalarsi qualche soddisfazione che il denaro consente.
Robin è stato un artista importante, ha regalato momenti notevoli al cinema ed è un peccato che non siano riusciti a curarlo come dovevano.
Mi auguro ( con tutta l'amicizia che nutro nei tuoi confronti ) che tu non sia mai vittima della depressione e che, se invece dovesse accadere, il tuo " non cedo " sia una possibilità concessa e concreta ;)
 
miranda453 ha scritto:
A detta e per lettura so che la depressione dipende dalla scarsa quantità e/o produzione di serotonina per cui si è vittime di questa malattia visto che non possiamo decidere di produrre una sostanza.
Ti sarà sembrata semplicistica la mia osservazione ma tra curare un depresso con scarse possibilità economiche il quale deve affrontare una quotidianità alienante e persecutoria e curare uno che ha scelto di inguaiarsi volontariamente con droghe, divorzi e magari investimenti poco oculati di differenze ce ne sono.
Leggevo di Buzzanca, Gassman, Buffon, tanto per citare nomi celebri i quali sono stati o sono vittime delle depressione ma loro, a differenza dei " mortali ", possono sempre sparire in una clinica a curarsi e poi regalarsi qualche soddisfazione che il denaro consente.
Robin è stato un artista importante, ha regalato momenti notevoli al cinema ed è un peccato che non siano riusciti a curarlo come dovevano.
Mi auguro ( con tutta l'amicizia che nutro nei tuoi confronti ) che tu non sia mai vittima della depressione e che, se invece dovesse accadere, il tuo " non cedo " sia una possibilità concessa e concreta ;)

Giorgio il mio carico di spocchia mi porta a non comprendere (e nemmeno accettare) il suicidio delle persone, a meno che malattie ben più tangibili della depressione (croniche e terminali) non diano scampo e non si voglia soffrire oltre, in questi casi il suicidio assistito è un atto socialmente dovuto, con i giusti criteri, per consentire di porre fine alla propria vita in modo dignitoso (e non cruento).

La depressione non è solo mancanza di serotonina, è probabilmente una patologia dei tempi moderni (un segno dei tempi). Ci sarà stata nel passato (nel lontano passato, oltre il secolo fa), ma probabilmente troppi erano già i problemi perché un altro si presentasse (la depressione).

Non ritengo che una persona ricca (nonostante Williams avesse, pare, problemi finanziari dovuti allo stile di vita, ai precedenti divorzi e ai costi che le sue proprietà ogni giorno presentavano) per il semplice fatto che possa permettersi cure riabilitative sia avantaggiata rispetto a persone poco abbienti.

È vero che essere ricchi significa potersi permettere le droghe migliori (quelle che non uccidono, per intenderci, nel breve periodo perché tagliate con chissà cosa) e i migliori alcolici (non lo Stock 84 ma ricercati single malt da 200 euro l'uno).

Non è vero che essere ricchi significhi curare al meglio le dipendenze, le carenze, le manìe, le difficoltà d'ogni sorta. Avere sempre droga e alcol a disposizione a prescindere dalla vita quotidiana è un male. Per questo non ne escono, ci ricascano, e purtroppo infine (alcuni) muoiono.

Davvero mi auguro che non succeda a qualcuno di incappare nella depressione. Ci sono condizioni però che lasciano basiti. Gente spenta, vuota, apparentemente catatonica. Giovani, meno giovani. Il nostro quotidinano non è semplice quando si hanno le possibilità per viverlo al meglio, figurarsi in situazioni di stress continuativo e martellante. Ricordo la storia di Ciro E. Milani, un ragazzo che a 26 anni si tolse la vita gettandosi da un ponte lombardo (noto, mi disse Ivanozzo, in quelle zone proprio perché legato ai suicidi) solo perché affermava d'essere stanco di vivere, che la sua vita non gli piacesse, che fosse troppo pigro per cambiare. In realtà dietro c'era una storia finita male con una ragazza (e di qui si può pensare all'ennesimo coglione che per pene d'amore si toglie la vita privandosi TUTTO e dando dispiaceri a chiunque lo conoscesse). Scrisse tutto in un blog (primadipartire lo chiamò), e fece quel che promise. Povera famiglia sua.

La verità Giorgio è che come sai non accetto che ci si privi della vita per un cervello che non funziona a dovere. Sono per le responsabilità, perché ognuno faccia il proprio. Senti di non essere utile, abbandona l'egoismo che ti farà sfracellare nel letto di un fiume alto un metro dopo 60 metri di salto, e vai ad aiutare popolazioni in reali difficoltà con opere di volontariato. Mangerai e berrai, forse starai persino meglio. L'egosimo regna Giorgio, la Società come concetto è relegata sempre di più alla standardizzazione del benessere da parte di chi ci offre "i servizi" e all'individualismo di chi li riceve (noi altri).

Cazzate su cazzate. Ai ragazzi svogliati si diceva che il militare avrebbe fatto loro bene, oggi direi che un po' di carestia, anzi un po' di medioevo rimetterebbe il culo in carreggiata di tanti scansafatiche della mia fava. Siano essi giovani, meno giovani, o anziani.

Sono estremista dentro, moderato fuori. Fosse per me guarda...

Ad alcuni viene inevitabilmente da dire: se ti puzza la vita, muori! Magari fallo in silenzio, lontano dagli sguardi, e chiedi adeguatamente scusa a chi rimane.
 
il_chicco_show ha scritto:
miranda453 ha scritto:
A detta e per lettura so che la depressione dipende dalla scarsa quantità e/o produzione di serotonina per cui si è vittime di questa malattia visto che non possiamo decidere di produrre una sostanza.
Ti sarà sembrata semplicistica la mia osservazione ma tra curare un depresso con scarse possibilità economiche il quale deve affrontare una quotidianità alienante e persecutoria e curare uno che ha scelto di inguaiarsi volontariamente con droghe, divorzi e magari investimenti poco oculati di differenze ce ne sono.
Leggevo di Buzzanca, Gassman, Buffon, tanto per citare nomi celebri i quali sono stati o sono vittime delle depressione ma loro, a differenza dei " mortali ", possono sempre sparire in una clinica a curarsi e poi regalarsi qualche soddisfazione che il denaro consente.
Robin è stato un artista importante, ha regalato momenti notevoli al cinema ed è un peccato che non siano riusciti a curarlo come dovevano.
Mi auguro ( con tutta l'amicizia che nutro nei tuoi confronti ) che tu non sia mai vittima della depressione e che, se invece dovesse accadere, il tuo " non cedo " sia una possibilità concessa e concreta ;)

Giorgio il mio carico di spocchia mi porta a non comprendere (e nemmeno accettare) il suicidio delle persone, a meno che malattie ben più tangibili della depressione (croniche e terminali) non diano scampo e non si voglia soffrire oltre, in questi casi il suicidio assistito è un atto socialmente dovuto, con i giusti criteri, per consentire di porre fine alla propria vita in modo dignitoso (e non cruento).

La depressione non è solo mancanza di serotonina, è probabilmente una patologia dei tempi moderni (un segno dei tempi). Ci sarà stata nel passato (nel lontano passato, oltre il secolo fa), ma probabilmente troppi erano già i problemi perché un altro si presentasse (la depressione).

Non ritengo che una persona ricca (nonostante Williams avesse, pare, problemi finanziari dovuti allo stile di vita, ai precedenti divorzi e ai costi che le sue proprietà ogni giorno presentavano) per il semplice fatto che possa permettersi cure riabilitative sia avantaggiata rispetto a persone poco abbienti.

È vero che essere ricchi significa potersi permettere le droghe migliori (quelle che non uccidono, per intenderci, nel breve periodo perché tagliate con chissà cosa) e i migliori alcolici (non lo Stock 84 ma ricercati single malt da 200 euro l'uno).

Non è vero che essere ricchi significhi curare al meglio le dipendenze, le carenze, le manìe, le difficoltà d'ogni sorta. Avere sempre droga e alcol a disposizione a prescindere dalla vita quotidiana è un male. Per questo non ne escono, ci ricascano, e purtroppo infine (alcuni) muoiono.

Davvero mi auguro che non succeda a qualcuno di incappare nella depressione. Ci sono condizioni però che lasciano basiti. Gente spenta, vuota, apparentemente catatonica. Giovani, meno giovani. Il nostro quotidinano non è semplice quando si hanno le possibilità per viverlo al meglio, figurarsi in situazioni di stress continuativo e martellante. Ricordo la storia di Ciro E. Milani, un ragazzo che a 26 anni si tolse la vita gettandosi da un ponte lombardo (noto, mi disse Ivanozzo, in quelle zone proprio perché legato ai suicidi) solo perché affermava d'essere stanco di vivere, che la sua vita non gli piacesse, che fosse troppo pigro per cambiare. In realtà dietro c'era una storia finita male con una ragazza (e di qui si può pensare all'ennesimo coglione che per pene d'amore si toglie la vita privandosi TUTTO e dando dispiaceri a chiunque lo conoscesse). Scrisse tutto in un blog (primadipartire lo chiamò), e fece quel che promise. Povera famiglia sua.

La verità Giorgio è che come sai non accetto che ci si privi della vita per un cervello che non funziona a dovere. Sono per le responsabilità, perché ognuno faccia il proprio. Senti di non essere utile, abbandona l'egoismo che ti farà sfracellare nel letto di un fiume alto un metro dopo 60 metri di salto, e vai ad aiutare popolazioni in reali difficoltà con opere di volontariato. Mangerai e berrai, forse starai persino meglio. L'egosimo regna Giorgio, la Società come concetto è relegata sempre di più alla standardizzazione del benessere da parte di chi ci offre "i servizi" e all'individualismo di chi li riceve (noi altri).

Cazzate su cazzate. Ai ragazzi svogliati si diceva che il militare avrebbe fatto loro bene, oggi direi che un po' di carestia, anzi un po' di medioevo rimetterebbe il culo in carreggiata di tanti scansafatiche della mia fava. Siano essi giovani, meno giovani, o anziani.

Sono estremista dentro, moderato fuori. Fosse per me guarda...

Ad alcuni viene inevitabilmente da dire: se ti puzza la vita, muori! Magari fallo in silenzio, lontano dagli sguardi, e chiedi adeguatamente scusa a chi rimane.

Con tutto il rispetto per chi soffre, appoggio ogni parola che hai scritto.
Purtroppo il mondo, la cosiddetta societá, che ci siamo o che ci è ststa costruita attorno è davvero una bestia da trattare con molta attenzione.
 
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