http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_giugno_10/gang_bulle_sanbasilio-1601449567856.shtml Avrei in mente un trattamento adeguato per queste donzelle......
...purtroppo con il dilagante degrado morale ed affettivo stanno peggiorando pure le donne....anche la criminalità rosa sta aumentando (anche se i settori femminili dei penitenziari sono il paradiso rispetto a quelli maschili, anche perchè ci sono bambini delle detenute fino a 3 anni di età: per cui ci sono molte celle singole e attrezzate come delle mini-case, con tende colorate, tappetini, un minimo di arredamento, piantine, giocattoli, fiori di carta e personaggi dei cartoni animati sulle pareti...), sin dal bullismo.... Genitori: dove cappero siete?
inquietante il preside minimizzatore, ma come, prendono stipendi lauti da dirigenti d'azienda, sono investiti del ruolo di pubblico ufficiale all'interno del plesso scolastico, e si permettono di omettere un atto dovuto? complimenti, da marito, fratello, cognato ed amico di insegnanti (nonchè da vincitore del concorso ordinario a cattedra prontamente rifiutata) vedo il degrado della scuola, dell'istituzione, del poersonale docente e non e quindi anche degli studenti, il preside dimostra che il pesce puzza dalla testa!
Secondo me, con i dovuti distinguo (*), nessun bambino dovrebbe essere lasciato a una madre delinquente. Ci sono tante famiglie che darebbero l'anima per avere un bambino cui dare tutto l'amore di cui sono capaci. Una donna che fa una scelta di vita criminale non dovrebbe avere il diritto a crescere un figlio. (*) il distinguo è legato alla tipologia del reato, ovviamente. Ma in linea di massima, siccome se sei in galera vuol dire che l'hai fatta abbastanza grossa, io bimbi dietro le sbarre non ce li lascerei
lo comprendo....ma infatti stanno con le mamme solo fino a 3 anni: i bimbi in tenera età hanno, comunque, bisogno delle madri (allattamento, svezzamento, ecc ecc..). Orribile scena quando glieli portano via al compimento dei 3 anni: i bambini piangono e urlano, le madri sono sconvolte....Però x loro sapere che "fuori" c'è un bambino, il loro, in un istituto che le aspetta, costituisce una spinta per prendere coscienza dei loro sbagli. Si dedicano più volentieri ad attività di recupero, lavorano, tengono una buona condotta (le rom da analfabete imparano a leggere e a scrivere...anche se appena tornano al campo, tutto torna come prima....per loro è più difficile, purtroppo) e così, quando ci sono i presupposti di Legge, ottengono degli sconti di pena ed escono prima. Di solito le ex detenute madri poi si comportano bene.
SOLO??????? Tre giorni sarebbe già troppo. Poi la separazione è devastante per il bambino, che non ha fatto domanda in carta bollata per venire al mondo e ha il diritto di crescere nel miglio modo possibile e con una e una sola famiglia. L'adozione deve essere fatta subito e in via definitiva.
...però devi pensare, caro Agricolo, che uno degli intenti della detenzione, oltre alla punizione del reo, è pure il suo recupero, laddove sia possibile
Certo, ma non a scapito di un innocente. Sei avvocato, sai meglio di me che quando uno/a va al fresco non è per la prima birichinata che combina, ma l'ha fatta fuori dal vaso. E sai anche che chi esce dal gabbio, specie se per reati tipo furti, rapine, spaccio etc... spesso ci ritorna in tempi piuttosto brevi (indulto docet). Ne consegue che nella maggior parte dei casi il recupero è una pia illusione. E quand'anche fosse, il bambino è il soggetto debole, anzi inerme. E personalmente non sopporto l'idea di un bimbo affidato a una criminale, anche se è sua madre. Se la madre è "recuperabile" deve essere liberata, fermo restando che alla prima che combina va sbattuta dentro fino alla fine dei secoli, altrimenti resta dentro, ma il figlio se lo scorda.
Il fenomeno "bullismo", peraltro dilagante in maniera irrefrenabile negli ultimi anni, fa' gia' paura di per se', ma cio' che mi ha lasciato allibito e' l'aver letto che le "bulle" se la sono presa anche coi genitori delle vittime. se fosse successo ai mei tempi (e ho 40 anni, non 80...) si sarebbero prese un ceffone, e non sarebbe partita alcuna denuncia nei confronti dell'autore della sberla.
In questo caso particolare, la Legge ha ritenuto di "venire incontro" sia alle esigenze del minore che a quelle della detenuta-madre, con la collaborazione di volontari e con l'ausilio di psicologi e di assistenti sociali. Naturalmente, se la madre detenuta è instabile, depressa, e si denota un suo comportamento squilibrato e potenzialmente pericoloso nei confronti del piccolo, glielo tolgono, è chiaro (il Tribunale dei Minori vigila....). Nulla è lasciato al caso, volevo rassicurarti su questo.
Il fatto stesso di iniziare a crescere in galera è potenzialmente pericoloso nei confronti del piccolo. Per non parlare dell'allontanamento a tre anni di età. Tu non hai figli, vero?
dissento, anche i nomadi di ora erano bambini che sono cresciuti con adulti che li hanno sfruttati e maltrattati, probabilmente se anche io fossi cresciuto in un ambiente simile sarei ora simile a loro, parlo per me ma credo si potrebbe forse anche generalizzare
ti contesto anche quest'ultima affermazione, non perchè io non avessi sensibilità verso i piccoli prima di divenire padre, ma perchè ora vedo cose che prima non vivevo in prima persona, il legame madre/figlio è qualcosa di profondo e viscerale, assolutamente irrinunciabile per la psiche di entrambi, se la madre non maltratta il bimbo, non c'è motivo di separarli, pur nell'aberrazione del carcere, IMHO
