<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Biocombustibili UE - in arrivo la bomba ecologica! | Il Forum di Quattroruote

Biocombustibili UE - in arrivo la bomba ecologica!

G5

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/08/leuropa-punta-sui-biocarburanti-nuova-speculazione-e-aumento-dellinquinamento/75802/
L?Europa punta sui biocarburanti, nuova speculazione e aumento dell?inquinamento
La rivoluzione verde promossa dall?Unione Europea non produrrà nessun effetto benefico sul cambio climatico. Anzi, genererà un livello d?inquinamento superiore a quello associato ai combustibili tradizionali. La denuncia dell?Institute for European Environmental Policy Nel corso del prossimo decennio, il piano europeo di sviluppo dei biofuels produrrà danni enormi in termini di espropri di terra su scala mondiale determinando, al tempo stesso, livelli di inquinamento ben superiori a quelli che si avrebbero con i carburanti fossili. Lo rivela un rapporto reso pubblico oggi dall?Institute for European Environmental Policy (Ieep), un?organizzazione indipendente dell?Unione cui nove diverse associazioni ? ActionAid, Birdlife International, ClientEarth, European Environment Bureau, Fern, Friends of the Earth Europe, Greenpeace, Transport & Environment e Wetlands International ? avevano commissionato la ricerca.

Il programma stilato dall?Ue ? che mira a ridurre la dipendenza dei Paesi membri dalle fonti fossili ? prevede nei prossimi anni una significativa crescita nell?utilizzo dei carburanti di origine vegetale. Entro il 2020, si stima, questi ultimi saranno responsabili del 9,5% dell?energia impiegata nei trasporti entro i confini dell?Unione. Il traguardo è ambizioso e richiederà lo sviluppo di coltivazioni ad hoc su scala mondiale impegnando qualcosa come 69 mila chilometri quadrati di terra (per avere un?idea si tratta più o meno della superficie della Repubblica d?Irlanda) a discapito della produzione alimentare (oltre il 90% dei carburanti sarà ottenuto a partire da materie prime commestibili). Una conversione, quest?ultima, capace di produrre effetti devastanti.

Il cambio di utilizzo delle terre e la deforestazione, spiegano i ricercatori, renderà l?Europa responsabile di emissioni aggiuntive di CO2 per una quantità compresa tra i 27 e i 56 milioni di tonnellate all?anno. I carburanti verdi, in altre parole, potrebbero generare un aumento dell?inquinamento pari anche al 167% rispetto ai loro omologhi fossili contro il -50% ipotizzato dall?Unione nel programma ufficiale della cosiddetta Renewable Energy Directive. In pratica, sottolinea il rapporto, si tratta dello stesso impatto ambientale che si avrebbe con un aumento del traffico pari a 26 milioni di veicoli aggiuntivi nel prossimo decennio.

?La dimensione dei danni che i Paesi europei produrranno con i loro piani di sviluppo dei biofuels è ormai evidente ? spiega Adrian Bebb di Friends of the Earth Europe ? . Le foreste e la natura saranno distrutte su larga scala per rifornire le nostre automobili, e le conseguenti emissioni di gas serra renderanno i biofuels inquinatori peggiori degli stessi carburanti fossili?. Secondo gli analisti, appena cinque Paesi ? Regno Unito, Germania, Italia, Francia e Spagna ? saranno responsabili del 72% della domanda aggiuntiva di carburanti verdi del prossimo decennio. La Germania si imporrà come principale utilizzatore mentre la Gran Bretagna guiderà la classifica delle importazioni con 3,7 milioni di tonnellate acquistate dall?estero entro il 2020.

Ma l?effetto inquinamento, ovviamente, non è tutto. La crescita delle coltivazioni a uso energetico, infatti, porta con sé anche gravi ricadute sulla disponibilità dei terreni agricoli tradizionali riducendo l?apporto di risorse alimentari soprattutto nei Paesi più poveri. Una spirale già nota fatta di espropri (land grabbing) e impennate dei prezzi motivate tanto da tipici fattori di mercato (domanda e offerta di terreni e materie prime) quanto da collaudate speculazioni finanziarie. Per Laura Sullivan di ActionAid, insomma, più che a una soluzione al cambio climatico, quella europea sembra piuttosto una politica energetica capace di «mettere in pericolo milioni di persone minacciando la fragile sicurezza alimentare africana?. O, per dirla in modo più diretto, un vero e proprio ?assegno in bianco offerto alle compagnie per continuare a sottrarre ai poveri i terreni agricoli?. Bruxelles, dunque, è chiamata al cambio di rotta. La battaglia delle Ong è appena cominciata.
 
Una semplice ricerca dei miei interventi sul forum rivelerà che ho sempre sostenuto che i biofuel sono la corazzata potemkin dell'energia. Fin dall'inizio.
 
Ne parlavamo già ai tempi della colza se ricordi. Oggi che fanno le leggi si possono ipotizzare anche dei numeri e chi li ipotizza - Institute for European Environmental Policy (Ieep) - ha dato dei risultati agghiaccianti.
 
Anche le scimmie sanno che l'energia da biocombustibile di tipo 1 è una pazzia...
L'energia bio va fatta con gli scarti agricoli, con gli scarichi fognari, coi liquami... se si ruba terra a coltivazioni commestibili per produrre energia è già sbagliato in partenza.
Qua in zona stanno avviando i primi fermentatori di tipo 2. Vengono alimentati con le giuste proporzioni di scarti legnosi agrari, parte umida dei rifiuti e liquami da allevamento. Ne esce del buon (un pò meno per l'odore) metano. Metano che comunque sarebbe liberato nell'atmosfera e senza occupare terreni utilizzabili in altro modo...
 
G5 ha scritto:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/08/leuropa-punta-sui-biocarburanti-nuova-speculazione-e-aumento-dellinquinamento/75802/
L?Europa punta sui biocarburanti, nuova speculazione e aumento dell?inquinamento
La rivoluzione verde promossa dall?Unione Europea non produrrà nessun effetto benefico sul cambio climatico. Anzi, genererà un livello d?inquinamento superiore a quello associato ai combustibili tradizionali. La denuncia dell?Institute for European Environmental Policy Nel corso del prossimo decennio, il piano europeo di sviluppo dei biofuels produrrà danni enormi in termini di espropri di terra su scala mondiale determinando, al tempo stesso, livelli di inquinamento ben superiori a quelli che si avrebbero con i carburanti fossili. Lo rivela un rapporto reso pubblico oggi dall?Institute for European Environmental Policy (Ieep), un?organizzazione indipendente dell?Unione cui nove diverse associazioni ? ActionAid, Birdlife International, ClientEarth, European Environment Bureau, Fern, Friends of the Earth Europe, Greenpeace, Transport & Environment e Wetlands International ? avevano commissionato la ricerca.

Il programma stilato dall?Ue ? che mira a ridurre la dipendenza dei Paesi membri dalle fonti fossili ? prevede nei prossimi anni una significativa crescita nell?utilizzo dei carburanti di origine vegetale. Entro il 2020, si stima, questi ultimi saranno responsabili del 9,5% dell?energia impiegata nei trasporti entro i confini dell?Unione. Il traguardo è ambizioso e richiederà lo sviluppo di coltivazioni ad hoc su scala mondiale impegnando qualcosa come 69 mila chilometri quadrati di terra (per avere un?idea si tratta più o meno della superficie della Repubblica d?Irlanda) a discapito della produzione alimentare (oltre il 90% dei carburanti sarà ottenuto a partire da materie prime commestibili). Una conversione, quest?ultima, capace di produrre effetti devastanti.

Il cambio di utilizzo delle terre e la deforestazione, spiegano i ricercatori, renderà l?Europa responsabile di emissioni aggiuntive di CO2 per una quantità compresa tra i 27 e i 56 milioni di tonnellate all?anno. I carburanti verdi, in altre parole, potrebbero generare un aumento dell?inquinamento pari anche al 167% rispetto ai loro omologhi fossili contro il -50% ipotizzato dall?Unione nel programma ufficiale della cosiddetta Renewable Energy Directive. In pratica, sottolinea il rapporto, si tratta dello stesso impatto ambientale che si avrebbe con un aumento del traffico pari a 26 milioni di veicoli aggiuntivi nel prossimo decennio.

?La dimensione dei danni che i Paesi europei produrranno con i loro piani di sviluppo dei biofuels è ormai evidente ? spiega Adrian Bebb di Friends of the Earth Europe ? . Le foreste e la natura saranno distrutte su larga scala per rifornire le nostre automobili, e le conseguenti emissioni di gas serra renderanno i biofuels inquinatori peggiori degli stessi carburanti fossili?. Secondo gli analisti, appena cinque Paesi ? Regno Unito, Germania, Italia, Francia e Spagna ? saranno responsabili del 72% della domanda aggiuntiva di carburanti verdi del prossimo decennio. La Germania si imporrà come principale utilizzatore mentre la Gran Bretagna guiderà la classifica delle importazioni con 3,7 milioni di tonnellate acquistate dall?estero entro il 2020.

Ma l?effetto inquinamento, ovviamente, non è tutto. La crescita delle coltivazioni a uso energetico, infatti, porta con sé anche gravi ricadute sulla disponibilità dei terreni agricoli tradizionali riducendo l?apporto di risorse alimentari soprattutto nei Paesi più poveri. Una spirale già nota fatta di espropri (land grabbing) e impennate dei prezzi motivate tanto da tipici fattori di mercato (domanda e offerta di terreni e materie prime) quanto da collaudate speculazioni finanziarie. Per Laura Sullivan di ActionAid, insomma, più che a una soluzione al cambio climatico, quella europea sembra piuttosto una politica energetica capace di «mettere in pericolo milioni di persone minacciando la fragile sicurezza alimentare africana?. O, per dirla in modo più diretto, un vero e proprio ?assegno in bianco offerto alle compagnie per continuare a sottrarre ai poveri i terreni agricoli?. Bruxelles, dunque, è chiamata al cambio di rotta. La battaglia delle Ong è appena cominciata.

Be comunque vendono caminetti che
bruciano biocombustibile senza canna fumaria
Considerando tutto il terreno lasciato al degrado
in collina si potrebbe anche provare
 
È un ecoboiata una ricerca pagata dalle associazioni ambientaliste che ha dato un esito sostanzialmente negativo per loro?
 

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