<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Bialbero vs. Busso - scontro fra titani | Il Forum di Quattroruote

Bialbero vs. Busso - scontro fra titani

Parliamo di due giganti. I due pilastri sui quali si regge la tradizione sportiva recente di quel che fu Alfa Romeo. Entrambi, per specifiche tecniche, materiali, soluzioni progettuali, prestazioni specifiche, portano geni marcatamente sportivi, e sono stati - finché in vita - almeno mezzo passo avanti a qualunque concorrenza sulla faccia della terra. Uno é più antico, avendo visto la luce negli anni 50, l'altro nasce per andare negli States, fine anni 60. Per prestazioni di picco, ma contemporaneamente anche per l'elasticità, ed infine per l'affidabilità, entrambi sono quasi universalmente considerati i migliori motori della categoria, dei propri tempi. E probabilmente, anche di tutti i tempi. Entrambi sono stati rimpiazzati con motori che non gli legavano nemmeno le scarpe.

Il bialbero, declinato in varie cilindrate, con il suo rombo rauco e cavernoso ha coperto quasi tutta la gamma Alfa, diventando quasi motore popolare, e frequentando così i ricordi d'infanzia di tutti noi ( fosse anche solo per l'immagine di quella gazzella dei carabinieri, che tutti conserviamo ).

Il Busso,  più elitario, col suo barrito vagamente stonato e fieramente strombazzante, ha fatto venire la pelle d'oca ai fortunati possessori delle versioni più sofisticate e spinte.

Ora, secondo voi, al netto delle considerazioni ovvie e prettamente quantitative ( il busso ha più cilindri e cavalli, gli ultimi soprattutto a fine vita, quando già stava messo nel verso sbagliato ) , e allargando piuttosto lo sguardo sulle qualità, sul piacere di guida assoluto e non quantitativo, sull'anima, sul peso storico dei due aggregati, secondo voi quale dei due rappresenta e simboleggia di più l'anima Alfa Romeo?

Qui si affondano le mani nel sancta sanctorum dell' Alfa Romeo. Graditi quindi, anzi necessari, contributi storici, approfondimenti tecnici, curiosità e ricordi di chi li ha guidati, e tutt'ora li guida.

P.S.  Attenzione: il mio non é l'interesse dello storiografo enciclopedico. Questi gioielli si trovano a secchiate sul mercato dell'usato, a quotazioni minime e....un mio amico.... molto intimo.... potrebbe forse doversi trovare a scegliere fra una Alfetta gt 2000 ed una Gtv6 2.5, ecco perché ho specificato le due cilindrate. Se mi chiede consiglio che gli dico?

:D
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Parliamo di due giganti. I due pilastri sui quali si regge la tradizione sportiva recente di quel che fu Alfa Romeo. Entrambi, per specifiche tecniche, materiali, soluzioni progettuali, prestazioni specifiche, portano geni marcatamente sportivi, e sono stati - finché in vita - almeno mezzo passo avanti a qualunque concorrenza sulla faccia della terra. Uno é più antico, avendo visto la luce negli anni 50, l'altro nasce per andare negli States, fine anni 60. Per prestazioni di picco, ma contemporaneamente anche per l'elasticità, ed infine per l'affidabilità, entrambi sono quasi universalmente considerati i migliori motori della categoria, dei propri tempi. E probabilmente, anche di tutti i tempi. Entrambi sono stati rimpiazzati con motori che non gli legavano nemmeno le scarpe.

Il bialbero, declinato in varie cilindrate, con il suo rombo rauco e cavernoso ha coperto quasi tutta la gamma Alfa, diventando quasi motore popolare, e frequentando così i ricordi d'infanzia di tutti noi ( fosse anche solo per l'immagine di quella gazzella dei carabinieri, che tutti conserviamo ).

Il Busso,  più elitario, col suo barrito vagamente stonato e fieramente strombazzante, ha fatto venire la pelle d'oca ai fortunati possessori delle versioni più sofisticate e spinte.

Ora, secondo voi, al netto delle considerazioni ovvie e prettamente quantitative ( il busso ha più cilindri e cavalli, gli ultimi soprattutto a fine vita, quando già stava messo nel verso sbagliato ) , e allargando piuttosto lo sguardo sulle qualità, sul piacere di guida assoluto e non quantitativo, sull'anima, sul peso storico dei due aggregati, secondo voi quale dei due rappresenta e simboleggia di più l'anima Alfa Romeo?

Qui si affondano le mani nel sancta sanctorum dell' Alfa Romeo. Graditi quindi, anzi necessari, contributi storici, approfondimenti tecnici, curiosità e ricordi di chi li ha guidati, e tutt'ora li guida.

P.S.  Attenzione: il mio non é l'interesse dello storiografo enciclopedico. Questi gioielli si trovano a secchiate sul mercato dell'usato, a quotazioni minime e....un mio amico.... molto intimo.... potrebbe forse doversi trovare a scegliere fra una Alfetta gt 2000 ed una Gtv6 2.5, ecco perché ho specificato le due cilindrate. Se mi chiede consiglio che gli dico?

:D
Sull'Alfetta prenderei il V6...del resto la potenza e le prestazioni sono decisamente maggiori rispetto alle versioni 4 cilindri.

Guardando il peso storico e tecnico del motore, direi Bialbero...il V6 originale soffrì di un compromesso abbastanza inspiegabile dovuto all'utilizzo di un solo albero a camme, in luogo dei due per i quali peraltro Alfa aveva ampia esperienza...quindi tecnicamente lo metto un po' sotto al Bialbero.

Saluti.
 
Eh no non va bene!!! ;)

Come si fa a chiedere una scelta del genere? :D

Ci sono 50 motivi a favore di uno e 50 a favore dell'altro!

Purtroppo ammetto la mia grave lacuna, non ho mai provato il Busso :( :oops: , mentre il bialbero lo conosco benissimo, soprattutto nella sua ultima evoluzione TS.

Un aspetto per cui mi piace di più il bialbero è la doppia catena di distribuzione al posto della cinghia del Busso, ma questa è una mia deformazione, i motori con la cinghia mi vanno un pò di traverso.

Per il resto del Busso si può solo dire bene, valvole a V, albero a gomiti con attacchi di biella sfalsati in modo da avere la assoluta regolarità degli scoppi (uno ogni 120°), e quindi rotondità e regolarità di funzionamento, estetica del motore bellissima, curve di coppia e potenza ancora oggi invidiabili anche dai motori turbo.

E si potrebbe continuare a parlare per ore........

Però dì a quel tuo caro e molto intimo amico che alla fine di tutto io sceglierei l'Alfetta GT col Busso, auto storica non paga niente in più di bollo e assicurazione rispetto al 2.0 però hai una trentina di Cv in più che su un'auto leggera come l'Alfetta si sentono eccome ed alla fine un motore più prestigioso ;)

PS
Ce la fà quel tuo amico a fare un salto su alla Cisa? ;)
 
Per me il rombo del 2.0 Bialbero e' il marchio di fabbrica dell'Alfa Romeo.
Quel suono ha accompagnato per almeno 30 anni le migliori Alfa, dalla Giulia (seppure nelle cilindrate 1300/1600) alla 75.
Con questo non voglio togliere nulla all'ottimo Busso il cui rumore e' musica, ma a livello di importanza nella storia del marchio il Bialbero e' assolutamente prevalente.
 
Bella domanda...
Come già detto da più esperti di me, forse il bialbero ha rappresentato l'anima Alfa su tanti modelli; d'altra parte, già il nome "Busso" è evocativo, e non poco, per l'alfista...
Io vorrei inquadrare la faccenda da un'altra angolazione.
I sei cilindri stanno scomparendo, l'occasione per guidarne uno diventerà sempre più una chimera. sai che bello averne uno in garage da poter godere in qualsiasi momento?
 
Allora, io ho votato per il busso tenendo in considerazione ciò che vuole prendere l'amico di BC.
Sia l'uno che l'altro hanno specifiche tecniche pregevoli... nell'insieme forse il bialbero è più pregiato. Il busso più esclusivo.
A favore del 4 cilindri c'è la buona reperibilità di motori e componenti, col busso c'è da rovistare un pò di più. A parità di ciloindrata hanno più o meno le stesse prestazioni in velocità ed accelerazione ma il V6 gira e riprende meglio ai regimi bassi e medio/bassi, da qui una miglior resa nelle riprese. Sembrerebbe consumare anche un pò meno..
Però... se l'amico in questione cerca una Alfetta GTV 2.0 o 2.5, la 6 cilindri è da preferire ma (a meno che non sia una persona col portafoglio in buono stato) è tutt'altro che economica da comprare. Degli esemplari in buono stato, magari già iscritte ASI o RIAR superano facilmente i 10.000 euro mentre le 2.0 costano un pò meno.
Il suono a parer mio è più bello quello del 6 cilindri, seguito a ruota dal 4. Entrambe le sinfonie sono introvabili sulle auto di ieri e di oggi.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Parliamo di due giganti. I due pilastri sui quali si regge la tradizione sportiva recente di quel che fu Alfa Romeo. Entrambi, per specifiche tecniche, materiali, soluzioni progettuali, prestazioni specifiche, portano geni marcatamente sportivi, e sono stati - finché in vita - almeno mezzo passo avanti a qualunque concorrenza sulla faccia della terra. Uno é più antico, avendo visto la luce negli anni 50, l'altro nasce per andare negli States, fine anni 60. Per prestazioni di picco, ma contemporaneamente anche per l'elasticità, ed infine per l'affidabilità, entrambi sono quasi universalmente considerati i migliori motori della categoria, dei propri tempi. E probabilmente, anche di tutti i tempi. Entrambi sono stati rimpiazzati con motori che non gli legavano nemmeno le scarpe.

Il bialbero, declinato in varie cilindrate, con il suo rombo rauco e cavernoso ha coperto quasi tutta la gamma Alfa, diventando quasi motore popolare, e frequentando così i ricordi d'infanzia di tutti noi ( fosse anche solo per l'immagine di quella gazzella dei carabinieri, che tutti conserviamo ).

Il Busso,  più elitario, col suo barrito vagamente stonato e fieramente strombazzante, ha fatto venire la pelle d'oca ai fortunati possessori delle versioni più sofisticate e spinte.

Ora, secondo voi, al netto delle considerazioni ovvie e prettamente quantitative ( il busso ha più cilindri e cavalli, gli ultimi soprattutto a fine vita, quando già stava messo nel verso sbagliato ) , e allargando piuttosto lo sguardo sulle qualità, sul piacere di guida assoluto e non quantitativo, sull'anima, sul peso storico dei due aggregati, secondo voi quale dei due rappresenta e simboleggia di più l'anima Alfa Romeo?

Qui si affondano le mani nel sancta sanctorum dell' Alfa Romeo. Graditi quindi, anzi necessari, contributi storici, approfondimenti tecnici, curiosità e ricordi di chi li ha guidati, e tutt'ora li guida.

P.S.  Attenzione: il mio non é l'interesse dello storiografo enciclopedico. Questi gioielli si trovano a secchiate sul mercato dell'usato, a quotazioni minime e....un mio amico.... molto intimo.... potrebbe forse doversi trovare a scegliere fra una Alfetta gt 2000 ed una Gtv6 2.5, ecco perché ho specificato le due cilindrate. Se mi chiede consiglio che gli dico?

:D

"Recente"? "Di tutti i tempi"? Suvvia, non esageriamo con il passatismo...

Mi pare evidente che sei infatuato... quindi... cioè il tuo amico, non tu... insomma... se trovi un esemplare anni '70 prendi la 2000 (e, perchè no, il 1.8, ancora più originale). Se è una seconda serie il V6.
 
sebaco ha scritto:
"Recente"? "Di tutti i tempi"? Suvvia, non esageriamo con il passatismo...

Mi pare evidente che sei infatuato... quindi... cioè il tuo amico, non tu... insomma... se trovi un esemplare anni '70 prendi la 2000 (e, perchè no, il 1.8, ancora più originale). Se è una seconda serie il V6.

Beh, "recente" senza considerare la parentesi sabauda.

Io sono sicuramente infatuato, ma il giudizio non é mio, ma piuttosto diffuso, e confermato anche da fonti autorevoli e tecniche, non solo dai forum dei fan. Diciamo che mi sono ri - letto, con un interesse non più solo storico, diverse cosette, comprese schede tecniche e qualche curva di erogazione.

E devo dire che oggi, ad una ventina d'anni di distanza da quei due motori, non mi pare di vedere in giro tanti motori in grado di competere. E quelli che lo fanno, non ci riescono su tutti i fronti.

Oggi é facile per esempio fare un 2 litri aspirato da 170 cv ( anche se si contano su una mano ) , mentre l'ultimo bialbero sulla 75 ne aveva solo 150 ( ma vent'anni fa, quando i concorrenti ne avevvano 110 ). Ma poi, sul motore moderno, prova a spalancare l'acceleratore a 2000 giri in quinta, e vedi quante settimane ci mette a riprendere. Ammesso che non affoghi.

E questo solo circa le prestazioni concrete, perche se si guarda ai materiali, alla sofisticazione delle soluzioni, mi dici che sono passatista. Anche se l'alluminio lo usano in pochi anche oggi.
 
certo BC che anche tu a fare questi post :D :thumbup: :thumbup:
son dubbi amletici: come già sopra detto, ci sono pro e contro, e l'unica cosa "pacifica" è che entrambi i motori hanno rappresentato il vertice del motorismo nelle rispettive classi.

Per ragioni di cuore direi "bialbero".

Per ragioni tecniche forse. Nel senso che il bialbero ha rappresentato un "unicum" di tecnica e bella meccanica fin dalle origini, mentre il V6 ha avuto una crescita più graduale, partendo da testate meno sofisticate, ma avendo per converso uno sviluppo tecnico ben più ampio (dalle origini al 3.2 gta), che ne hanno fatto un motore straordinariamente longevo ed un propulsore dall'evoluzione tecnica quasi illimitata, ancora oggi a noi contemporaneo.
E probabilmente anche ora, se qualcuno non avesse avuto troppa fretta di smantelare le linee di Arese... :evil:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
sebaco ha scritto:
"Recente"? "Di tutti i tempi"? Suvvia, non esageriamo con il passatismo...

Mi pare evidente che sei infatuato... quindi... cioè il tuo amico, non tu... insomma... se trovi un esemplare anni '70 prendi la 2000 (e, perchè no, il 1.8, ancora più originale). Se è una seconda serie il V6.

sebaco ha scritto:
"Recente"? "Di tutti i tempi"? Suvvia, non esageriamo con il passatismo...

Mi pare evidente che sei infatuato... quindi... cioè il tuo amico, non tu... insomma... se trovi un esemplare anni '70 prendi la 2000 (e, perchè no, il 1.8, ancora più originale). Se è una seconda serie il V6.

Beh, "recente" senza considerare la parentesi sabauda.

Io sono sicuramente infatuato, ma il giudizio non é mio, ma piuttosto diffuso, e confermato anche da fonti autorevoli. Diciamo che mi sono ri - letto, con un interesse non più solo storico, diverse cosette, comprese schede tecniche e qualche curva di erogazione.

E devo dire che oggi, ad una ventina d'anni di distanza da quei due motori, non mi pare di vedere in giro tanti motori in grado di competere. E quelli che lo fanno, non ci riescono su tutti i fronti.

Oggi é facile per esempio fare un 2 litri aspirato da 170 cv ( anche se si contano su una mano ) , mentre l'ultimo bialbero sulla 75 ne aveva solo 150 ( ma vent'anni fa, quando i concorrenti ne avevvano 110 ). Ma poi, sul motore moderno, prova a spalancare l'acceleratore a 2000 giri in quinta, e vedi quante settimane ci mette a riprendere. Ammesso che non affoghi.

E questo solo circa le prestazioni concrete, perche se si guarda ai materiali, alla sofisticazione delle soluzioni, mi dici che sono passatista. Anche se l'alluminio lo usano in pochi anche oggi.

Perdonami, ma non puoi confrontare un motore di serie di oggi con uno di 40 anni fa, dicendo che quello andava e quello di oggi affoga... suvvia... ti dicono niente le norme antinquinamento?

Fai il confronto su motori da competizione - è lì che misuri il progresso - poi mi racconti.

Quanto ai concorrenti, BMW aveva un 2.0 derivato dal 2.3 dell'm3, montato sul 320 is, che non era male (190 cv o su di lì). I giapponesi già proponevano soluzioni d'avanguardia... non c'era solo Alfa

Quanto al discorso alluminio vs ghisa, non c'è una soluzione migliore. Semplicemente, hanno caratteristiche diverse. Il più evidente vantaggio dell'alluminio è che pesa meno, ma non ha solo vantaggi.

Tieni presente, non dico che i motori Alfa non fossero ottimi motori, e probabilmente i migliori. Ma dire che sono i migliori "di sempre" mi pare troppo.
 
sebaco ha scritto:
...
Tieni presente, non dico che i motori Alfa non fossero ottimi motori, e probabilmente i migliori. Ma dire che sono i migliori "di sempre" mi pare troppo.

Ovvio che tutto va rapportato al periodo storico di riferimento, ed al tipo di unità/frazionamento stradale (o da corsa).

In questo, Alfa Romeo ha avuto per alcuni decenni (fino al calare degli anni 80 - quando giusero bmw e giapponesi) un primato motoristico.
 
Ma perchè si deve finire sempre con questi soliti triti e ritriti e noiosi discorsi quando si parla delle Alfa storiche?
Vogliamo negare anche che fino a quando sono stati in produzione i motori Alfa sono stati indiscutibilmente il punto di riferimento motoristico?

E poi l'oggetto del topic è un confronto tutto interno Alfa Romeo tra 2 eccellenze motoristiche made in Arese, e con la richiesta di un consiglio.

Vediamo di attenerci a questo. Grazie a tutti per la collaborazione.
 
fpaol68 ha scritto:
Ma perchè si deve finire sempre con questi soliti triti e ritriti e noiosi discorsi quando si parla delle Alfa storiche?
Vogliamo negare anche che fino a quando sono stati in produzione i motori Alfa sono stati indiscutibilmente il punto di riferimento motoristico?

E poi l'oggetto del topic è un confronto tutto interno Alfa Romeo tra 2 eccellenze motoristiche made in Arese, e con la richiesta di un consiglio.

Vediamo di attenerci a questo. Grazie a tutti per la collaborazione.

Forse perchè, per un motivo o per l'altro, si finisce di dipingerle come il paradiso terrestre.

Comunque, io a BC ho risposto, e credo di avere anche dato una indicazione chiara.

Non sono io a essermi lanciato in affermazioni dirette a sostenere un primato assoluto.
 
sebaco ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
Ma perchè si deve finire sempre con questi soliti triti e ritriti e noiosi discorsi quando si parla delle Alfa storiche?
Vogliamo negare anche che fino a quando sono stati in produzione i motori Alfa sono stati indiscutibilmente il punto di riferimento motoristico?

E poi l'oggetto del topic è un confronto tutto interno Alfa Romeo tra 2 eccellenze motoristiche made in Arese, e con la richiesta di un consiglio.

Vediamo di attenerci a questo. Grazie a tutti per la collaborazione.

Forse perchè, per un motivo o per l'altro, si finisce di dipingerle come il paradiso terrestre.

Comunque, io a BC ho risposto, e credo di avere anche dato una indicazione chiara.

Non sono io a essermi lanciato in affermazioni dirette a sostenere un primato assoluto.

E se un appassionato, trattandosi di auto storiche, le ritiene il paradiso, c'è sempre bisogno di sentirsi in dovere di fare gli avvocati del diavolo?

Non riesco proprio a capirla sinceramente questa missione.

Comunque finiamola qui, e se qualcuno ha qualche apporto positivo da dare ben venga, altrimenti basta ignorare la discussione.

Grazie a tutti per la collaborazione.
 
Back
Alto