<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Bialbero vs. Busso - scontro fra titani | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Bialbero vs. Busso - scontro fra titani

reFORESTERation ha scritto:
Li ho avuto entrambe, amati entrambe, non puoi chiedermi questo.
Ricordi il film la scelta di sofie? Ecco è la stessa situazione.,

Conosco il film..... quindi la risposta sarebbe "tutte e due". Spero non sulla stessa auto, ed in ogni caso.... concedendo almeno di comprarne una prima ed una dopo...?
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Il Busso, più elitario, col suo barrito vagamente stonato e fieramente strombazzante, ha fatto venire la pelle d'oca ai fortunati possessori delle versioni più sofisticate e spinte.

:shock: Barrito vagamente stonato?

Un V6 a 60 gradi (uno qualsiasi, non ne faccio una questione pro o contro Alfa...) non può per definizione essere stonato. Al massimo potrebbe non esserti piaciuto. Per questo epiteto meriteresti una decina di metri percorsa camminando sulle ginocchia, su un tappeto di fondi di bottiglia rotti grossolanamente col martello. :D
 
fpaol68 ha scritto:
pilota54 ha scritto:
....................

Ed ora torniamo a parlare di questo avvincente confronto.

Rifacendomi al tuo post, è vero che come origine remota il bialbero la trae dai motori anteguerra, ma il 2.0 a cui si riferisce BC arriva come evoluzione del bialbero Giulia interamente in alluminio, con cilindrata originaria 1,6, poi portata a 1,750 ed infine a 2,0. Non è imparentato invece con il bialbero della 1.9 che aveva il basamento in ghisa.

Il V6 Busso nasce invece per sostituire il bialbero 6 in linea (praticamente il 4c con 2 cil. in più) che aveva evidenziato problemi di rigidità torsionale dell'albero troppo lungo e che venne ritenuto non più sviluppabile.
Sul perchè Busso decise per quel compromesso nella testa dei soli 2 alberi a camme invece dei 4 (2 per bancata, che in Alfa già avevano sul v8 ) ne avevamo discusso tempo fa con 75turbo. Sembra che l'origine fosse una diatriba interna fra Busso e non ricordo quale responsabile dei costi di gestione, che rinfacciava a Busso di concepire solo testate bialbero, alla quale Busso rispose con quella testa ad un albero con rinvii per comandare le valvole di scarico in modo da avere sempre le valvole a V e la testa emisferica.

Facciamo un po' di storia.
Il primo motore bialbero della storia fu progettato dalla Peugeot (Ernest Henry), nel 1912. Si trattava di un motore da GP a quattro cilindri, dotato di distribuzione bialbero, con eccentrici che agivano su semplici e leggeri bilancieri a dito. Si tratta dello stesso schema oggi adottato universalmente nel campo dei motori di alte prestazioni, tanto da competizione quanto di serie.

Il primo motore bialbero dell'Alfa Romeo nacque 2 anni dopo, con la "Grand Prix (anno 1914), motore 4 cilindri 4.458 cc, 88 cv.

In ambedue i casi le vetture erano da competizione, tuttavia già ben prima del 1954 l'Alfa utilizzò motori bialbero in vetture stradali di piccola serie derivate da quelle da competizione.

E' vero invece che il bialbero nella configurazione "classica" dell'Alfa Romeo è nato negli anni '50 ed è sopravvissuto fino al 1998.
 
Grattaballe ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Il Busso, più elitario, col suo barrito vagamente stonato e fieramente strombazzante, ha fatto venire la pelle d'oca ai fortunati possessori delle versioni più sofisticate e spinte.
:shock: Barrito vagamente stonato?
Un V6 a 60 gradi (uno qualsiasi, non ne faccio una questione pro o contro Alfa...) non può per definizione essere stonato. Al massimo potrebbe non esserti piaciuto. Per questo epiteto meriteresti una decina di metri percorsa camminando sulle ginocchia, su un tappeto di fondi di bottiglia rotti grossolanamente col martello. :D
Approvo la punizione proposta e ci aggiungo la sospensione della licenza bimmer :twisted: :XD:

Come voto, al posto del carissimo amico di belli, mi prenderei la Gtv 6 2.5, senza nemmeno un filo di dubbio: motore e carrozzeria 8)
 
Ma è vera 'sta cosa tratta da wikipedia?

British automotive engineering company Cosworth was keen to buy assembly lines of the Alfa Romeo V6 engine, but the Italian company did not want to sell it.

http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=6190029

Un'altra brillante decisione dei capoccioni Fiat dei tempi....Il buongiorno si vede dal mattino..

Per quanto riguarda il suono:
http://www.youtube.com/watch?v=T0mJow4l6Bs
 
Lo ribadisco i vecchi motori alfa erano insuperabili anche nel suono. Oggi purtroppo per varie normative e confort acustico non si sentono più cantare i motori come prima. Gli unici rimasti a mio avviso in grado di fare ancora bella figura sotto il profilo del sound sono i V-Tec Honda.
 
Bella domanda ! Non solo in senso stretto , perchè rievoca i migliori anni della vita del Biscione , ma anche in senso ironico in quanto non è facile rispondere.
Il bialbero fa venire in mente la strabiliante perchè unica e prima vettura sportiva di grande serie di prezzo non proibitivo , Giulietta .
La sprint del 1955 fu come l'apparizione di un fantasma , nelle prime riviste patinate , quattroruote in primis.
Ebbe molte figlie e persino nipoti ì, oltre alla berlina del 1956 con posto d'omore al n° 1 della rivista italiana , la Giulia , la 1750 , l'Alfetta , l'incompresa Alfa 90 , la Giulietta 2a serie che chiuse i turbolenti '70 , la 75 e la 164 degli eccitati '80 mi fermo qui ...
Il V6 rappresentò il tentativo di rincorsa italiana ai pluricilindrici tedeschi , mediante il quale conquistare pure il mercato americano. La sua efficienza prverbiale non salvò la casa di Arese dalla fusione con Fiat e dalla fine del suo allure , però diede lustro ai cofani di Montreal , Alfetta , 75 e derivate .
Purtroppo questi motori , al contrario di quelli forgiati da Bmw e Mb , ma pure da Audi , non ebbero come si sa eredi .
Scelgo comunque il bialbero perchè rappresenta l'eccellenza alla portata non di tutti , ma di molti e un periodo in cui le prospettive , non solo quelle automobilistiche, non erano "convergenti" :cry: come quelle di oggi.
In ogni caso al tuo amico consiglierei questa, perchè coniuga storia e contemporaneità :

Attached files /attachments/1424949=17275-alfa 75 3.0 V6.jpg
 
Approfitto della discussione per chiedervi, osservando che ci son parecchie persone molto appassionate, se sapete consigliarmi qualche libro che parli dell'Alfa Romeo. Intendo libri veri, che parlino dei modelli, di tecnica, delle persone, che siano sinceri. Perchè tempo fa ho preso un libro ma non affrontava in profondità i temi che interessano a un vero appassionato... Grazie sin da ora :)
 
endry1982 ha scritto:
Approfitto della discussione per chiedervi, osservando che ci son parecchie persone molto appassionate, se sapete consigliarmi qualche libro che parli dell'Alfa Romeo. Intendo libri veri, che parlino dei modelli, di tecnica, delle persone, che siano sinceri. Perchè tempo fa ho preso un libro ma non affrontava in profondità i temi che interessano a un vero appassionato... Grazie sin da ora :)

Ti consiglio "Alfa Romeo 1910-2010" dell'ottimo Maurizio Tabucchi, Giorgio Nada Editore - 38 euro. Io ce l'ho ed è fatto bene. Se non lo trovi in libreria puoi trovarlo on-line presso la Libreria dell'Automobile.

Qui lo vendono a 33 euro:

http://www.lafeltrinelli.it/products/9788879115025/Alfa_Romeo_1910-2010/Tabucchi_Maurizio.html
 
vecchioAlfista ha scritto:
sebaco ha scritto:
...
Tieni presente, non dico che i motori Alfa non fossero ottimi motori, e probabilmente i migliori. Ma dire che sono i migliori "di sempre" mi pare troppo.

Ovvio che tutto va rapportato al periodo storico di riferimento, ed al tipo di unità/frazionamento stradale (o da corsa).

In questo, Alfa Romeo ha avuto per alcuni decenni (fino al calare degli anni 80 - quando giusero bmw e giapponesi) un primato motoristico.

Senza nulla togliere al grande valore dei motori Alfa storici, vorrei far notare che i giapponesi come motoristi producevano già negli anni '60 propulsori di serie di eccellenza, come per esempio i piccoli motori Honda delle S600/800 che già avevano già soluzioni raffinate, potenze specifiche e regimi di rotazione elevatissimi (quasi 100 cv/l e potenza max a 8500 RPM) anche con i parametri di oggi; o i motori Nissan, come quello della prima Skyline GT-R (1969) un bellissimo 6 cilindri in linea 2.0 bialbero da 160 cv con quattro valvole per cilindro e camere di combustione emisferiche, seguito negli anni '70 da quelli delle Datsun 240/280Z, oppure l'altrettanto bello 6 cilindri bialbero da 150 cv delle Toyota 2000 GT (1967), etc. etc.

Il fatto è che sono auto quasi tutte mai importate (a parte la Honda in pochissimi esemplari, provata pure da Quattroruote ai tempi) e praticamente sconosciute per l'appassionato italiano; negli anni ha contribuito a farle restare oggetti misteriosi anche il contingentamento sulle importazioni attuato per motivi protezionistici fino al 1992. Per cui la storia delle sportive giapponesi degli anni '60 e '70, e anche dei loro propulsori eccellenti, è praticamente sconosciuta in Italia e direi in Europa.

Qualche video diella Skyline GT-R prima serie (1969-1973), qui un esemplare da da corsa, auto che in Giappone ha un bellissimo palmarès sportivo:

http://www.youtube.com/watch?v=EAXGuD_f3Kw

http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=000pZdkaEsg

E la versione di serie:

http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=xnjHlR0OTsU&feature=endscreen
 
Jambana ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
sebaco ha scritto:
...
Tieni presente, non dico che i motori Alfa non fossero ottimi motori, e probabilmente i migliori. Ma dire che sono i migliori "di sempre" mi pare troppo.

Ovvio che tutto va rapportato al periodo storico di riferimento, ed al tipo di unità/frazionamento stradale (o da corsa).

In questo, Alfa Romeo ha avuto per alcuni decenni (fino al calare degli anni 80 - quando giusero bmw e giapponesi) un primato motoristico.

Senza nulla togliere al grande valore dei motori Alfa storici, vorrei far notare che i giapponesi come motoristi producevano già negli anni '60 propulsori di serie di eccellenza, come per esempio i piccoli motori Honda delle S600/800 che già avevano già soluzioni raffinate, potenze specifiche e regimi di rotazione elevatissimi (quasi 100 cv/l e potenza max a 8500 RPM) anche con i parametri di oggi; o i motori Nissan, come quello della prima Skyline GT-R (1969) un bellissimo 6 cilindri in linea 2.0 bialbero da 160 cv con quattro valvole per cilindro e camere di combustione emisferiche, seguito negli anni '70 da quelli delle Datsun 240/280Z, oppure l'altrettanto bello 6 cilindri bialbero da 150 cv delle Toyota 2000 GT (1967), etc. etc.

Il fatto è che sono auto quasi tutte mai importate (a parte la Honda in pochissimi esemplari, provata pure da Quattroruote ai tempi) e praticamente sconosciute per l'appassionato italiano; negli anni ha contribuito a farle restare oggetti misteriosi anche il contingentamento sulle importazioni attuato per motivi protezionistici fino al 1992. Per cui la storia delle sportive giapponesi degli anni '60 e '70, e anche dei loro propulsori eccellenti, è praticamente sconosciuta in Italia e direi in Europa.

Qualche video diella Skyline GT-R prima serie (1969-1973), qui un esemplare da da corsa, auto che in Giappone ha un bellissimo palmarès sportivo:

http://www.youtube.com/watch?v=EAXGuD_f3Kw

http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=000pZdkaEsg

E la versione di serie:

http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=xnjHlR0OTsU&feature=endscreen
Certo, i jappo ormai sono rimasti l'unica alternativa egli elettrodomestici europei ed ai barconi americani.
 
pilota54 ha scritto:
endry1982 ha scritto:
Approfitto della discussione per chiedervi, osservando che ci son parecchie persone molto appassionate, se sapete consigliarmi qualche libro che parli dell'Alfa Romeo. Intendo libri veri, che parlino dei modelli, di tecnica, delle persone, che siano sinceri. Perchè tempo fa ho preso un libro ma non affrontava in profondità i temi che interessano a un vero appassionato... Grazie sin da ora :)

Ti consiglio "Alfa Romeo 1910-2010" dell'ottimo Maurizio Tabucchi, Giorgio Nada Editore - 38 euro. Io ce l'ho ed è fatto bene. Se non lo trovi in libreria puoi trovarlo on-line presso la Libreria dell'Automobile.

Qui lo vendono a 33 euro:

http://www.lafeltrinelli.it/products/9788879115025/Alfa_Romeo_1910-2010/Tabucchi_Maurizio.html
Ti ringrazio per il consiglio! Proverò a vedere in libreria altrimenti lo prenderò online :)
 
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