Dopo l’episodio della studentessa di un liceo di Verona, bendata durante una verifica in dad “un sacco di studenti ci ha scritto: chi interrogato con il viso contro al muro, chi con le mani alzate, chi con il viso schiacciato sullo schermo. Sembra che un voto valga più della dignità e dell’apprendimento di ciascuno di noi”. Lo sostiene in una nota C..V..., coordinatrice della Rete degli studenti Medi di Verona...
Beh più che altro dipende dalla fantasia del "torturatore"! Nel mio caso la mia pargola deve usare almeno 2 cam una a 90° rispetto l'altra in modo che possono controllare cosa fa durante l'esame. Ho un amico invece imbufalito con MyNet; nel suo caso il figlio è stato respinto all'esame perché ha una connessione che non è così stabile, quindi è caduta la connessione ed automaticamente è stato respinto. E' peggio questa situazione perché per colpa di provider che si improvvisano tali, ma anche big che non sanno fare il proprio dovere, ci rimette un ragazzo innocente.
Gli studenti inventano mille e più modi per barare. Non esiste studente che, avendone la possibilità, non decida di copiare. Insegno da quasi 20 anni e ne ho viste di tutti i colori. L'ultima l'ho scoperta pochi giorni fa e chissà in quanti me l'hanno fatta sotto il naso. Scannerizzano le pagine dei libri sul pc ed è fatta. L'unica soluzione è che chiudano gli occhi. Anche in quel caso occorre prestare attenzione , perché capita che perfino i genitori si prestino a suggerire. Il clamore intorno a questo episodio è semplicemente ridicolo. A chi si indigna, a chi si straccia le vesti, invocando magari una punizione esemplare per la temeraria docente che ha osato tanto, chiederei solo questo : quando andiamo dal medico che ci visiterà, dall'architetto che progetterà la nostra casa, dall'avvocato che ci difenderà in tribunale, pretendiamo che siano preparati, giusto ? E questa preparazione da dove nasce ? Cala dal cielo per grazia divina o è frutto di un habitus mentale che si crea col tempo, lavorando con serietà e rigore ? Io darei un premio alla collega che ha bendato la ragazza. Una statua, da collocare nell'aula magna. Ed alla studentessa che si è sentita umiliata, direi di sentirsi fortunata, se lungo il suo percorso troverà altri docenti altrettanto rigorosi e poco inclini ad atteggiamenti troppo ed inutilmente morbidi
Ho fatto una ventina di anni tra scuola, università e post università. Non ho mai visto copiare in modi più biechi di docenti ultracinquantenni che che tentavano il concorso in ruolo del 99. Mai visto strategie simili senza neanche provare a risolvere i quesiti. Poi non li ho ritrovati alle prove pratiche ed orali... hanno fatto il concorso riservato. La scuola serve per formare, non per dare i voti. Se si esige solo nozionistica si possono stimolare gli studenti a copiare, se si richiede un ragionamento, puoi lasciare a tutti tutti i testi che vogliono. Io ai miei corsi ho sempre lasciato i testi senza problemi.
Più che altro, da insegnanti le mi chiedo: ma come interrogano questi? Gli chiedono le cose a memoria? Dipenderà anche dalle materie, ma io interrogo con il libro aperto, tanto le domande sono di ragionamento. Se ti faccio vedere il disegno di un particolare meccanico e ti inizio a chiedere come ti devi attrezzare per costruire n pezzi, oppure ti chiedo come devi realizzare un'automazione, è normale che consulti il testo, ma, se non conosci l'argomento non sai neanche dove guardare.
Dico la mia .., io naturalmente non conosco la prof di Tedesco che ha obbligato la ragazza quindicenne a bendarsi gli occhi.. Io lo definirei semplicemente un comportamento rozzo e primitivo .. Purtroppo in questa vicenda si è dato rilievo al fatto senza porsi il problema riguardante l'età della protagonista: la sua sensibilità è stata calpestata.. Comunque emergono altri particolari..; Due ex liceali raccontano di essere stati puniti con l’insufficienza quando hanno fatto coming out o iniziato un percorso di transizione: «Quella prof ha reso la nostra vita un incubo»... «Quando, in quinta superiore, ho iniziato una relazione con una ragazza della scuola e ho dovuto fare coming out. Era un segreto che nascondevo da molto, e mi è pesato. Lei un giorno mi ha detto, senza dare ulteriori spiegazioni: “Ha perso tutta la mia stima”. Avevo nove, sono passata all’insufficienza grave»...
Nel corso dell'interrogazione un insegnante... preparato è perfettamente in grado di distinguere se lo studente risponde di testa sua o se sta leggendo
Verissimo. Una volta, facendo il cane da guardia a un esame, ho detto a un gruppetto particolarmente "immerso" nel compito che avrei diviso il voto per quattro, e uno mi ha detto: beh, mi sa che mi conviene....
Lo step successivo potrebbe essere questo... Io penso che alla base ci sia sempre un problema. O lo studente non ha voglia quindi preferisce rischiare e inventarsi mille modi per copiare piuttosto che impiegare molte meno energie stando attento durante le lezioni e poi ripassando prima dei test (perchè imho si può definire studiare solo se si parte da zero su un argomento). Oppure il docente non spiega proprio ma dice semplicemente studiate da pagina x a pagina y e allora prepararsi da soli può diventare difficile. Però bisogna ammettere che copiare è sbagliato,punto. E che se si lascia libertà agli studenti non saranno i più bravi a emergere ma i più abili,quelli a cui non tremano le mani. Una mia compagna delle superiori era bravissima,studiava anche ma aveva un'ottima media anche grazie al fatto che non la beccavano mai,era capace di tirare fuori il telefono dalla tasca col professore a 1 metro e passarla liscia. Oggi è un'avvocatessa e ha anche studiato in America. Al mio esame di maturità i professori ci lasciarono copiare,lo sapevano tutti e ci vedevano tutti ma nessuno voleva fare una brutta figura. Soprattutto il prof di matematica che se avesse impedito di copiare avrebbe dovuto bocciare 18 ragazzi su 22 facendo una figura barbina. Spiace dirlo ma noi studenti ne abbiamo approfittato senza renderci conto che ci stavamo fregando con le nostre mani. Infatti pur essendo un liceo scientifico che io sappia solo 3 o 4 hanno proseguito facendo studi scientifici all'Università. E questo la dice lunga...
Dipende dalla disciplina e dal tipo di interrogazione. Inoltre la stessa disciplina può prevedere interrogazioni che si limitano all'uso della memoria ed altre al ragionamento. Se un docente interroga in storia e l'alunno ha stampato il libro ed applicato le pagine sulla parete dietro il monitor, non resta che fargli chiudere gli occhi. Se un docente di lingue ha dato una lista di vocaboli da memorizzare ( i miei colleghi danno liste di 50 vocaboli per volta ) e lo studente tiene gli occhi aperti, ovviamente prenderebbe dieci. Tutti noi docenti ci siamo accorti che i voti schizzano alle stelle in dad e poi precipitano in presenza. Non c'è molto da discutere. Copiano, punto. Anche per matematica o latino hanno creato delle app. Ad una collega di matematica lo hanno detto gli stessi studenti, scusandosi, quando la collega si è ritrovata a dover dare 9 a studenti che in presenza prendevano 3. Senza considerare l'aiuto che ricevono tramite il cell dai compagni bravi ( e qui posso portare l'esempio di una una nipote , bravissima in matematica e fisica, che ha ammesso candidamente di aver aiutato tutti i suoi amici durante le verifiche in dad ). Quindi confermo: statua e medaglia alla collega che ha fatto bendare la studentessa.
Una cosa è copiare, ed una cosa, ben diversa è saper usare il materiale didattico (appunti, testi, esercizi svolti , ...) per poter raggiungere la soluzione. Il secondo caso è, a mio parere, da premiare, perchè implica, a mio parere, nello studente la capacità di saper usare gli strumenti a disposizione. Ho maturato questa convinzione soprattutto in occasione degli esami di stato, che nel mio caso sono stati articolati in 4 prove, 2 teoriche, 1 pratica ed un orale. Ci è stato permesso di usare tutto, PC, testi, dispense, ma non per questo è stato semplice. L'esame deve essere si una occasione per verificare il grado di apprendimento aggiunto durante il percorso di studi, ma soprattutto la padronanza della materia di studi e la capacità di "ragionare" anche su argomenti magari non sviscerati fino in fondo nel corso delle lezioni. Il metodo usato in questo caso indica, sempre mio personalissimo parere, l'incapacità del docente di valutare la preparazione/padronanza degli studenti andando al di là della risposta secca, perchè basta poco (se si sa come farlo e si si ha naturalmente padronanza di quello che si sta insegnando) per capire se chi si ha di fronte sa di cosa sta parlando o sta leggendo o peggio ha imparato il tutto a memoria.
Stiamo parlando di una interrogazione, quindi risposta... orale Se si tratta di un compito scritto la valutazione va fatta in base agli strumenti di cui dispone l'esaminando Test a risposta multipla, tendenzialmente nessun aiuto e tempo ristretto Parere argomentato, non è detto che disporre di manuali (o, nel mio settore, codici con commento dottrinale/giurisprudenziale) porti a valutazione migliore. La scopiazzata puzza lontana un miglio
Io feci l'esame di teoria per la patente in un'autoscuola diversa da quella in cui si erano tenute le lezioni. Sulle pareti c'erano i cartelloni con tutti i cartelli stradali,le spie del quadro strumenti etc etc. Nessuno si era preso la briga di coprirle. Secondo voi quanti studenti hanno sbagliato i quiz su quegli argomenti quel giorno? Poi magari qualcuno sarà stato cannato sulle precedenze o su argomenti che non erano appesi alle pareti. Però fatto sta che qualcuno avrà preso la patente anche se senza cartelli probabilmente sarebbe stato bocciato.
Il discorso è semplice : alcuni studiano, alcuni non studiano, ma nessuno vuole il debito e fanno di tutto pur di non avere debiti. L'anno scorso - cosa che è sfuggita a molti - abbiamo promosso tutti, anche gente che aveva 6 materie insufficienti. Consideriamo che un alunno che abbia 3 materie insufficienti è di solito scarso. Se ne ha 4 vuol dire che ha sbagliato scuola. Se ne ha 6 insufficienti , vuol dire che non capisce niente oppure non apre libro. Sono stati promossi questi studenti e una volta arrivati al triennio è fatta, per tutta una serie di ragioni che non sto a spiegare.
