Negli anni ottanta era sorto il problema delle piogge acide che stavano devastando le foreste (la racconto da cronista e non da "scienziato" in base a quel che ricordo) del centro Europa.
Origine, come sempre, la combustione e la produzione di biossidi di zolfo ed azoto.
Nacquero così i catalizzatori che non sopportano il piombo (comunque un inquinante) e di conseguenza nacque la benzina verde 95ottani che come antidetonante utilizza benzene (fortemente cancerogeno ma abbattuto dal catalizzatore - se funziona).
In Germania, Austria e Svizzera molto colpite dal problema piogge acide già negli anni '80 si impose l'uso di benzina verde e catalizzatore mentre in Italia ci adeguammo solo nel '92.
La benzina verde era incentivata (la storia si ripete) e costava meno. Quindi chi aveva un'auto che accettava tale benzina, seppur senza catalizzatore, era spinto ad utilizzarla comunque ... con pessimi risultati allo scarico.
Il passaggio all'iniezione e la morte del carburatore provocò contemporaneamente la scomparsa di molti motori semplici come il bicilindrico FIAT della Panda 30.