Siamo seri. Ancora con questa storia della "manifestazione pacifica, con i Black Block che fanno casino"?
Ma quanto credono che siamo fessi?
Le prime volte ci si poteva anche credere, ma e' ormai evidente che ci troviamo di fronte a uno schema ben collaudato per coprire e giustificare sommosse accuratamente organizzate.
In che senso?
Semplice.
Se faccio una manifestazione assolutamente pacifica e regolare di 100 mila persone, va in quarta pagina (se va bene) e se ne parla il giorno dopo. Un risultato politico scadente. Pero' ha un costo politico bassissimo.
Se 100 sovversivi devastano mezza citta', incendiano decine di auto, pestano tutti quelli che gli capitano a tiro, faccio prima pagina per tutta settimana.
Pero' ho un costo politico elevatissimo.
Ed ecco l'idea: organizzare una manifestazione pacifica, che di per se' non farebbe quasi notizia, e usarla come "faccia pulita" che promuove la Causa, mentre gruppi eversivi scatenano una sommossa e distruggono tutto quel che trovano, procurando la notizia eclatante che mi serve.
Gruppi che, e qui sta il bello e l'eleganza della soluzione, non serve siano direttamente collegati alla Causa. Anzi, meno sono connessi, meglio e'.
Entrano in scena i "Black Block".
Mascherati.
Non riconoscibili.
Negabili.
Addirittura, posso inventarmi la storiella dei "poliziotti mascherati" che fanno caos per dare la colpa ai "pacifici manifestanti". Nella massa disposta a credere automaticamente il peggio di qualsiasi istituzione di centro-destra (figuriamoci della polizia!) qualcuno che se la beve lo trovo di sicuro.
Poi basta dire che "noi eravamo pacifici, sono quelli che han fatto casino"... una dichiarazione che ricorda davvero tanto i "compagni che sbagliano" di brigatistica memoria.
Davvero: c'e' ancora qualcuno che ci crede?