Le frasi del ministro contro il management Fiat, dette intorno a giorno 4 di questo mese, sono state riportate alla radio e dai media, con internet ovviamente cassa di risonanza mondiale.
L'ex banchiere ha spiegato di essere «molto preoccupato» per il Lingotto, visto che non vede «la determinazione a superare la crisi con gli investimenti e la volontà nel campo dell'auto». Il ministro, che partecipava a un convegno a Roma, rispondeva a una domanda su come vede l'Ilva e la Fiat tra cinque anni e la risposta non ha lasciato incertezze. «Per l'Ilva», ha fatto sapere Passera «scommetto sul fatto che avrà fatto o sarà stata costretta a fare gli investimenti necessari per far andare d'accordo salute e lavoro. Molto più complessa è la previsione sulla Fiat e sono molto più preoccupato perché già essere una sottomarca della Chrysler sarebbe un buon risultato, se fosse fatto bene». Secondo il ministro, invece, «oggi siamo in una situazione di non chiarezza degli investimenti e di perdita di peso del marchio Fiat in Europa, a cui mi immagino si risponderà con concretezza. Ma la determinazione a superare la crisi con gli investimenti nel campo dell'auto non la vedo».
Quindi Passera vuole più investimenti in Europa e più peso della Fiat nel connubio con Chrysler.
Penso che in buona parte abbia ragione. Ovvero qualche investimento in più a breve termine su Fiat ci starebbe. Se infatti sembra vero che si stia investendo su Alfa Romeo e soprattutto Maserati, per quanto riguarda Fiat, investire solo sul brand "500" e su "Fiat Brasile" sembra anche a me troppo poco. Occorrono presto anche un'erede della Punto e un'erede della Bravo, due vetture ormai obsolete e per le quali all'orizzonte non si vede nulla.
L'ex banchiere ha spiegato di essere «molto preoccupato» per il Lingotto, visto che non vede «la determinazione a superare la crisi con gli investimenti e la volontà nel campo dell'auto». Il ministro, che partecipava a un convegno a Roma, rispondeva a una domanda su come vede l'Ilva e la Fiat tra cinque anni e la risposta non ha lasciato incertezze. «Per l'Ilva», ha fatto sapere Passera «scommetto sul fatto che avrà fatto o sarà stata costretta a fare gli investimenti necessari per far andare d'accordo salute e lavoro. Molto più complessa è la previsione sulla Fiat e sono molto più preoccupato perché già essere una sottomarca della Chrysler sarebbe un buon risultato, se fosse fatto bene». Secondo il ministro, invece, «oggi siamo in una situazione di non chiarezza degli investimenti e di perdita di peso del marchio Fiat in Europa, a cui mi immagino si risponderà con concretezza. Ma la determinazione a superare la crisi con gli investimenti nel campo dell'auto non la vedo».
Quindi Passera vuole più investimenti in Europa e più peso della Fiat nel connubio con Chrysler.
Penso che in buona parte abbia ragione. Ovvero qualche investimento in più a breve termine su Fiat ci starebbe. Se infatti sembra vero che si stia investendo su Alfa Romeo e soprattutto Maserati, per quanto riguarda Fiat, investire solo sul brand "500" e su "Fiat Brasile" sembra anche a me troppo poco. Occorrono presto anche un'erede della Punto e un'erede della Bravo, due vetture ormai obsolete e per le quali all'orizzonte non si vede nulla.