<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Anche FIAT quasi sparita dal listino | Il Forum di Quattroruote

Anche FIAT quasi sparita dal listino

Sono abbonato da secoli ma ora l'arrivo di 4R non è più fonte di piacere.
Listino di novembre, FIAT è presente con Panda, Tipo (solo 4 porte!) e 600; poi Ulysse e Doblò.
Fine.
Provo sentimenti contrastanti di fronte a questa situazione, da un lato la solidarietà e, chiamiamola con il suo nome, la compassione per i numerosi dipendenti, ingegneri e operai, che, a Mirafiori in primis, con grande dignità temono per il posto di lavoro che sparisce: non chiedono sussidi, vogliono fare auto.
Una volta qualcuno dava anche la colpa della crisi FIAT alle persone che boicottavano l'azienda, scioperavano, lavoravano male, chiedevano troppi soldi e via discorrendo, qualcosa di vero c'era, ma oggi che responsabilità hanno?
Non li chiudono per mancanza di qualità, assenteismo, sono colpevoli solo di lavorare in fabbriche italiane, che per Stellantis è un marchio di infamia.
Sono anche troppo timidi e la politica di fatto è inerte.

Dall'altra ho un disprezzo totale per il vertice aziendale, ipocrita e incapace, che in pochissimo tempo è riuscito a distruggere un patrimonio.
Ma come pensano di rilanciare la produzione se non hanno più modelli?
Lancia stessa cosa, con una macchinetta peugeot taroccata in plastica.
Abarth sparita: zero modelli termici.
Alfa lo sarà a breve (nel restyling Tonale hanno soppresso la 130 CV , come avevano fatto con Giulia 200 CV: tenere 2 motorizzazioni costa troppo (!), allora togliamo quelle che vendono di più.
Secondo Tavares Maserati non vende per problemi di marketing: hanno soppresso Quattroporte, Ghibli e Levante e pensano di vendere con le chiacchiere. In pochi mesi hanno distrutto un brand che pochi nel mondo possono vantare; già una volta Citroen fece fallire i modenesi.
Ma da uno che identifica il lusso con la DS (marchio creato dal nulla che nel nulla tornerà) cosa pretendiamo?
In questa situazione il grande manager, forte del peso sociale e industriale planetario dell'ancora per poco 4° gruppo mondiale, dovrebbe uscire col colpo di genio e imporre una nuova linea alle idiote normative europee, mettere sul tavolo proposta e condizioni, o così o si chiude.
E invece cosa fa?
Dato che l'elettrico è invendibile, la grande pensata è continuare a piangere per gli incentivi statali (come se lo Stato dovesse regalare la macchina a tutti) e, per non pagare multe, ridurre la vendita anche delle termiche.
Deduco che di questo passo il tutto tenderà in breve all'estinzione.
E non guadagno nemmeno 40 M€ l'anno.

Il presidente Elkann ing John che, particolare non trascurabile, è anche il maggiore azionista, è peraltro parimenti ignobile; continua ad accumulare utili con incrementi a 2 cifre come se dovesse campare 1000 anni e non è capace di metterci la faccia e di fare qualcosa per il Paese e quei disgraziati dei suoi dipendenti.
Persone senza dignità.
 
Sono abbonato da secoli ma ora l'arrivo di 4R non è più fonte di piacere.
Listino di novembre, FIAT è presente con Panda, Tipo (solo 4 porte!) e 600; poi Ulysse e Doblò.
Fine.
Provo sentimenti contrastanti di fronte a questa situazione, da un lato la solidarietà e, chiamiamola con il suo nome, la compassione per i numerosi dipendenti, ingegneri e operai, che, a Mirafiori in primis, con grande dignità temono per il posto di lavoro che sparisce: non chiedono sussidi, vogliono fare auto.
Una volta qualcuno dava anche la colpa della crisi FIAT alle persone che boicottavano l'azienda, scioperavano, lavoravano male, chiedevano troppi soldi e via discorrendo, qualcosa di vero c'era, ma oggi che responsabilità hanno?
Non li chiudono per mancanza di qualità, assenteismo, sono colpevoli solo di lavorare in fabbriche italiane, che per Stellantis è un marchio di infamia.
Sono anche troppo timidi e la politica di fatto è inerte.

Dall'altra ho un disprezzo totale per il vertice aziendale, ipocrita e incapace, che in pochissimo tempo è riuscito a distruggere un patrimonio.
Ma come pensano di rilanciare la produzione se non hanno più modelli?
Lancia stessa cosa, con una macchinetta peugeot taroccata in plastica.
Abarth sparita: zero modelli termici.
Alfa lo sarà a breve (nel restyling Tonale hanno soppresso la 130 CV , come avevano fatto con Giulia 200 CV: tenere 2 motorizzazioni costa troppo (!), allora togliamo quelle che vendono di più.
Secondo Tavares Maserati non vende per problemi di marketing: hanno soppresso Quattroporte, Ghibli e Levante e pensano di vendere con le chiacchiere. In pochi mesi hanno distrutto un brand che pochi nel mondo possono vantare; già una volta Citroen fece fallire i modenesi.
Ma da uno che identifica il lusso con la DS (marchio creato dal nulla che nel nulla tornerà) cosa pretendiamo?
In questa situazione il grande manager, forte del peso sociale e industriale planetario dell'ancora per poco 4° gruppo mondiale, dovrebbe uscire col colpo di genio e imporre una nuova linea alle idiote normative europee, mettere sul tavolo proposta e condizioni, o così o si chiude.
E invece cosa fa?
Dato che l'elettrico è invendibile, la grande pensata è continuare a piangere per gli incentivi statali (come se lo Stato dovesse regalare la macchina a tutti) e, per non pagare multe, ridurre la vendita anche delle termiche.
Deduco che di questo passo il tutto tenderà in breve all'estinzione.
E non guadagno nemmeno 40 M€ l'anno.

Il presidente Elkann ing John che, particolare non trascurabile, è anche il maggiore azionista, è peraltro parimenti ignobile; continua ad accumulare utili con incrementi a 2 cifre come se dovesse campare 1000 anni e non è capace di metterci la faccia e di fare qualcosa per il Paese e quei disgraziati dei suoi dipendenti.
Persone senza dignità.
Dennis Mueller, economista professore emerito all’Università di Vienna, in uno dei suoi importanti manuali afferma: “Il principio comportamentale fondamentale dell’economia è che gli esseri umani sono egoisti e massimizzatori razionali della loro utilità”. Ancora più estrema è la posizione espressa da altri due economisti americani Paul Milgrom e John Roberts nel loro manuale di economia delle organizzazioni nel quale gli esseri umani vengono descritti come “fondamentalmente amorali”, individui che “trasgrediscono le regole, ignorano gli accordi, utilizzano la frode, la manipolazione e l’inganno se trovano un vantaggio personale nel far ciò”.
Ecco fatto i raggi X ai manager citati, i quali, citando stavolta qualcosa più terra terra, la pensano come il Marchese del Grillo "Noi siamo noi, e voi non siete un c@@@o".
 
Sono abbonato da secoli ma ora l'arrivo di 4R non è più fonte di piacere.
Listino di novembre, FIAT è presente con Panda, Tipo (solo 4 porte!) e 600; poi Ulysse e Doblò.
Fine.
Provo sentimenti contrastanti di fronte a questa situazione, da un lato la solidarietà e, chiamiamola con il suo nome, la compassione per i numerosi dipendenti, ingegneri e operai, che, a Mirafiori in primis, con grande dignità temono per il posto di lavoro che sparisce: non chiedono sussidi, vogliono fare auto.
Una volta qualcuno dava anche la colpa della crisi FIAT alle persone che boicottavano l'azienda, scioperavano, lavoravano male, chiedevano troppi soldi e via discorrendo, qualcosa di vero c'era, ma oggi che responsabilità hanno?
Non li chiudono per mancanza di qualità, assenteismo, sono colpevoli solo di lavorare in fabbriche italiane, che per Stellantis è un marchio di infamia.
Sono anche troppo timidi e la politica di fatto è inerte.

Dall'altra ho un disprezzo totale per il vertice aziendale, ipocrita e incapace, che in pochissimo tempo è riuscito a distruggere un patrimonio.
Ma come pensano di rilanciare la produzione se non hanno più modelli?
Lancia stessa cosa, con una macchinetta peugeot taroccata in plastica.
Abarth sparita: zero modelli termici.
Alfa lo sarà a breve (nel restyling Tonale hanno soppresso la 130 CV , come avevano fatto con Giulia 200 CV: tenere 2 motorizzazioni costa troppo (!), allora togliamo quelle che vendono di più.
Secondo Tavares Maserati non vende per problemi di marketing: hanno soppresso Quattroporte, Ghibli e Levante e pensano di vendere con le chiacchiere. In pochi mesi hanno distrutto un brand che pochi nel mondo possono vantare; già una volta Citroen fece fallire i modenesi.
Ma da uno che identifica il lusso con la DS (marchio creato dal nulla che nel nulla tornerà) cosa pretendiamo?
In questa situazione il grande manager, forte del peso sociale e industriale planetario dell'ancora per poco 4° gruppo mondiale, dovrebbe uscire col colpo di genio e imporre una nuova linea alle idiote normative europee, mettere sul tavolo proposta e condizioni, o così o si chiude.
E invece cosa fa?
Dato che l'elettrico è invendibile, la grande pensata è continuare a piangere per gli incentivi statali (come se lo Stato dovesse regalare la macchina a tutti) e, per non pagare multe, ridurre la vendita anche delle termiche.
Deduco che di questo passo il tutto tenderà in breve all'estinzione.
E non guadagno nemmeno 40 M€ l'anno.

Il presidente Elkann ing John che, particolare non trascurabile, è anche il maggiore azionista, è peraltro parimenti ignobile; continua ad accumulare utili con incrementi a 2 cifre come se dovesse campare 1000 anni e non è capace di metterci la faccia e di fare qualcosa per il Paese e quei disgraziati dei suoi dipendenti.
Persone senza dignità.


Beh....

Dai....


Ulisse ha il suo peso

ahahahahahahahahahah
ahahahahahahahahahahah
ahahahahahahahahahahahah
ahahahahahahahahahahahahah
 
Ci rifletto anch'io da tempo, il vecchio gruppo Fiat è praticamente scomparso.
Tra la fine degli anni '80 e l'inizio del decennio successivo il gruppo era presente in tutti i segmenti di mercato:
A (126, Panda, Cinquecento), B (Uno, Punto, Y), C (Tipo, Delta, 33, poi 145-146), D (Tempra, Dedra, 75, 155) ed E (Croma, Thema, 164). E c'erano altre auto di nicchia. Alcune erano l'assoluto riferimento per il rispettivo segmento, le famiglie di motori erano molte e di ottimo livello.
Oggi Lancia è ridotta ad un solo modello, Fiat praticamente vende la Panda del 2011, la 500 elettrica e la 600 (che vende poco), Alfa Romeo in teoria sembra messa meglio ma di fatto annaspa. Le percentuali di vendita calano mese dopo mese, i dati sulla produzione sono allarmanti. Triste epilogo per l'industria automobilistica
 
e la Ferrari.
Si, Ferrari c è eccome, sia come ingegneria che come risultati industriali.
Penso però che un polo nazionale sotto Ferrari sia un sogno un po’ difficile in assenza di una visione imprenditoriale forte e non legata solo all utile dell anno in corso, come fanno gli attuali pescecani che guadagnano quanto mille dipendenti.
 
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