Sono scelte e situazioni personali e famigliari in cui non si può entrare.
Ma la sobrietà ai figli non deve essere un'imposizione a senso unico, ma condivisa. Ovvero data con l'esempio.
Un figlio che cresce negli agi mentre i genitori fanno sacrifici per permettergli il superfluo può crescere solo viziato se egocentrico o con sensi di colpa se coscienzioso (p.es la Storia di Pinocchio). Parimenti chi fosse da bambino tenuto a stecchetto da genitori spendaccioni (come nella canzone profumi e balocchi se non ricordo male), crescerebbe con sentimenti du rivalsa o autostima.
Sempre bene mantenere una condotta educativa basata su esempio, condivisione e dialogo. I figli assorbono, rielaborano e capiscono di conseguenza come comportarsi, secondo quanto dimostrato dai modelli, genitori, ambiente circostante, mediatico, etc...
Condivido tutto, devo però aggiungere che può anche capitare che le mele cadano lontane dall'albero. Senza dilungarmi troppo, l'ho visto accadere spesso in ambito scolastico.
Diciamo che non tutti i mascalzoni sono figli di mascalzoni, né tutti i professionisti affermati sono figli di professionisti affermati.
In ogni essere umano, secondo me, c'è quel quid di imponderabile / indecifrabile che sfugge al controllo.