<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alitalia: 2 considerazioni oggettive | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Alitalia: 2 considerazioni oggettive

Oggi Alitalia spende 6,5 centesimi a chilometro per passeggero contro i 3,5 di Ryanair. Una guerra persa in partenza.

ma ci si chiede il perchè di questa differenza? Continuo a sentire ancora , giusto ieri alla radio , chi insiste sul ritenere le low cost concorrenziale perchè ad esempio fanno manutenzione bassa e quindi paventano limiti di sicurezza, non è questo il punto , anche perchè le statistiche lo dimostrano, in 20 anni le low cost non sono mai incappate in incidenti considerevoli, e tenete presente che soprattutto i primi anni erano sotto la lente d'ingrandimento. Le low cost hanno successo economicamente parlando perchè ragionano strettamente nel loro interesse, le grandi compagnie come Az o come tutte le altre che giustamente Bumper nominava non potevano e possono ragionare in questi termini. Ovviamente è inutile dire che l'Az per anni ha lavorato in un ottica di clientelismo politico ma continuare a ragionare solo in questi termini o in quelli di incapacità dirigenziale non cambia la situazione, la situazione cambierà quando questa compagnia potrà operare sul mercato libera di farlo, razionalizzando quindi molte delle sue strutture interne che ora proprio per i motivi detti prima non lo sono .Ma voi sapete quante codici tariffari deve gestire l'az (e le grandi compagnie) ,decine , le low cost hanno solo un codice tariffario , e questo non perchè alle grande compagnie piace questo ma perchè sono costrette a farlo ed il tutto si ripercuote sull'efficienza. Ce ne sono altri 10 di queste problematiche ma non ne sento mai parlare quando si parla di Alitalia, dove si dicono sempre le solite cose anche un poco banali se mi permettete.
Ripeto, la ricchezza di una compagnia, e del paese di cui fa parte sono gli Slot, se perdi quelli in favore di compagnie estere hai una serie di ripercussioni non solo strettamente legate a servizio della compagnia stessa ma a tutto quello che orbita intorno ad esempio alla tratta coperta, quindi turismo o anche interessi aziendali.
 
ma ci si chiede il perchè di questa differenza? Continuo a sentire ancora , giusto ieri alla radio , chi insiste sul ritenere le low cost concorrenziale perchè ad esempio fanno manutenzione bassa e quindi paventano limiti di sicurezza, non è questo il punto , anche perchè le statistiche lo dimostrano, in 20 anni le low cost non sono mai incappate in incidenti considerevoli, e tenete presente che soprattutto i primi anni erano sotto la lente d'ingrandimento. Le low cost hanno successo economicamente parlando perchè ragionano strettamente nel loro interesse, le grandi compagnie come Az o come tutte le altre che giustamente Bumper nominava non potevano e possono ragionare in questi termini. Ovviamente è inutile dire che l'Az per anni ha lavorato in un ottica di clientelismo politico ma continuare a ragionare solo in questi termini o in quelli di incapacità dirigenziale non cambia la situazione, la situazione cambierà quando questa compagnia potrà operare sul mercato libera di farlo, razionalizzando quindi molte delle sue strutture interne che ora proprio per i motivi detti prima non lo sono .Ma voi sapete quante codici tariffari deve gestire l'az (e le grandi compagnie) ,decine , le low cost hanno solo un codice tariffario , e questo non perchè alle grande compagnie piace questo ma perchè sono costrette a farlo ed il tutto si ripercuote sull'efficienza. Ce ne sono altri 10 di queste problematiche ma non ne sento mai parlare quando si parla di Alitalia, dove si dicono sempre le solite cose anche un poco banali se mi permettete.
Ripeto, la ricchezza di una compagnia, e del paese di cui fa parte sono gli Slot, se perdi quelli in favore di compagnie estere hai una serie di ripercussioni non solo strettamente legate a servizio della compagnia stessa ma a tutto quello che orbita intorno ad esempio alla tratta coperta, quindi turismo o anche interessi aziendali.

il perché di questa differenza non lo so, ma dirigenza e sindacati ( perché questi ultimi ne hanno di colpe)
lo sanno di sicuro e ce lo dovrebbero spiegare.
La crisi Alitalia dura da anni ( dal 2009 é costantemente in rosso) e non la seguo piú per cui mi limito a qualche considerazione di carattere generale.
Circa 10 anni fa siamo stati mandati a Roma per lavoro, ebbene noi che partivamo con Alitalia da Linate avevamo in mano un biglietto da circa 400€, i due colleghi che son partiti da Orio al Serio con Ryanair avevano un biglietto da 73€. Non é un pó troppa la differenza?

Altro esempio: un pilota abita a Roma ma l'aereo che dovrá pilotare fino a NY parte da Milano quindi, il tempo che il pilota passa per trasferirsi da Roma a Milano é considerato orario di lavoro ( a me sembra giusto). Ora mi chiedo, ma i piloti p.e.Ryanair non hanno questo handicap? chi pilota su tratta MI NY abita a MI? oppure abita a Roma ed il trasferimento non gli vien pagato?

Ovviamente concordo con quanti vorrebbero una Alitalia che funzioni bene ( l'Italia senza compagnia di bandiera mi sembra ingiusto ed immeritato), purtroppo cosí non é e quindi, per forza di cose, la situazione porterá alla chiusura o passerá in altre mani. Lufthansa si é fatta avanti ma terrebbe sono 3000 dipendenti. Gli altri 8/9000 dovranno cercarsi un lavoro.
 
personalmente la vedo più come una questione di principio: se lasciamo fallire Alitalia, cioè chiuderla perdendo rotte, flotta, smembrarla ecc facciamo una pessima figura come sistema-paese industrializzato.
Il mercato delle compagnie aeree non sta in piedi senza grandi fusioni o Stato: airfrance stava fallendo se non arrivava la fusione con KLM e lo stato francese detiene ancora il 25%, BritishA. si è fusa con Iberia, Lufthansa ha acquisito airBerlin ed è a partecipazione statale, idem TAP, solo per dirne alcune. Le uniche compagnie propriamente private sono quelle USA che riescono a stare in piedi sfruttando da sola la già grande mole di traffico nordamericano.

Anche quello che dici tu è vero.
 
La crisi Alitalia dura da anni ( dal 2009 é costantemente in rosso) e non la seguo piú per cui mi limito a qualche considerazione di carattere generale.

magari durasse dal 2008, dura da decenni ormai perchè è più strutturale che altro.
Ma sei sicuro che per un Lin-Fco la tariffa era di 400 euro? io ricordo che 10 anni fa la tariffa per quella tratta era di circa 250 euro al max, che comunque nell'ottica di un passeggero sono 3 volte tanto quanto era quella della Ryan.
Dove risiede la differenza di prezzo?
A parte che in un volo Az un bagagli imbarcato è compreso, mentre con la low cost no e lo devi pagare, e neanche poco, ci sono poi dei costi che effettivamente sono dovuti agli sprechi, ma dei costi che sono dovuti al servizio che Az deve fare . Non prendere Milano che non rende molto l'idea, prendi ad esempio alcuni scali ad esempio siciliani, li Az è costretta ad avere voli giornalieri probabilmente per tutto l'anno, Ryan i voli li fa a seconda delle stagioni, verifica la richiesta che c'è su quelle tratta e rende i voli operativi solo quando l'aereo è completo, in altri casi invece quando ha schedulati più voli giornalieri se uno non è pieno rischi che probabilmente ti rischedula su quello successivo. Su queste basi l'alitalia non può essere competitiva con la Ryan,perchè deve far partire voli che sono in netta perdita , lo diventerebbe solo se potesse fare come fa questa compagnia, ma più prima in cui era di bandiera ma anche ora non gli è molto permesso.
 
...esatto......
a parte il caso che ricordo ma che non conosco in senso proprio, direi che ci sono limitate prove di diretta malattia professionale "endemica", ma si potrebbe ovviare con una opportuna riduzione delle esposizioni ai rischi da radiazione, come nelle categorie professionalmente esposte, come la mia...
 
a parte il caso che ricordo ma che non conosco in senso proprio, direi che ci sono limitate prove di diretta malattia professionale "endemica", ma si potrebbe ovviare con una opportuna riduzione delle esposizioni ai rischi da radiazione, come nelle categorie professionalmente esposte, come la mia...
La vedo come te ( che cmq ne sai molto più di me vista la tua professione) ...se il rischio fosse così alto non ci sarebbero così tanti piloti e tanti che lo vorrebbero diventare.Un tecnico radiologo rischia forse di più e per una paga con uno zero in meno
 
a parte il caso che ricordo ma che non conosco in senso proprio, direi che ci sono limitate prove di diretta malattia professionale "endemica", ma si potrebbe ovviare con una opportuna riduzione delle esposizioni ai rischi da radiazione, come nelle categorie professionalmente esposte, come la mia...

So che i radiologi e il personale che opera in radiodiagnostica sono muniti di dosimetro e sono sottoposti a controlli, oltre a intervalli di astensione dalle sale radiologiche quando i livelli segnalati dai dosimetri superano certi valori, oltre ovviamente a usare indumenti protettivi. Nel tuo caso, qual è la protezione dai rischi?
 
magari durasse dal 2008, dura da decenni ormai perchè è più strutturale che altro.
Ma sei sicuro che per un Lin-Fco la tariffa era di 400 euro? io ricordo che 10 anni fa la tariffa per quella tratta era di circa 250 euro al max, che comunque nell'ottica di un passeggero sono 3 volte tanto quanto era quella della Ryan.
Dove risiede la differenza di prezzo?
A parte che in un volo Az un bagagli imbarcato è compreso, mentre con la low cost no e lo devi pagare, e neanche poco, ci sono poi dei costi che effettivamente sono dovuti agli sprechi, ma dei costi che sono dovuti al servizio che Az deve fare . Non prendere Milano che non rende molto l'idea, prendi ad esempio alcuni scali ad esempio siciliani, li Az è costretta ad avere voli giornalieri probabilmente per tutto l'anno, Ryan i voli li fa a seconda delle stagioni, verifica la richiesta che c'è su quelle tratta e rende i voli operativi solo quando l'aereo è completo, in altri casi invece quando ha schedulati più voli giornalieri se uno non è pieno rischi che probabilmente ti rischedula su quello successivo. Su queste basi l'alitalia non può essere competitiva con la Ryan,perchè deve far partire voli che sono in netta perdita , lo diventerebbe solo se potesse fare come fa questa compagnia, ma più prima in cui era di bandiera ma anche ora non gli è molto permesso.
sono sicurissimo delle tariffe che ho menzionato proprio per via della differenza. Mi ricordo anche che al ritorno mi hanno offerto un Mottarello mignon mentre la mia collega ha dovuto pagare per un caffé
 
Nel tuo caso, qual è la protezione dai rischi?
Adeguate procedure volte a limitare i valori di esposizione, quindi in primis tempo, distanza (che lavora al quadrato) e schermature, oltre, ove possibile la riduzione delle emissioni ove possibile. Il dosimetro conferma, nel corso degli anni, il mio affinamento alla riduzione delle dosi assorbite senza riduzione del carico di lavoro...
 
La vedo come te ( che cmq ne sai molto più di me vista la tua professione) ...se il rischio fosse così alto non ci sarebbero così tanti piloti e tanti che lo vorrebbero diventare.Un tecnico radiologo rischia forse di più e per una paga con uno zero in meno
Se i piloti fossero una categoria professionalmente esposta al rischio radioindotto, e non so se lo siano, sarebbeo sottoposti a sorveglianza fisico-dosimetrica ma anche radioprotezionistica e medica ai sensi di legge, come da decenni previsto in tutti i paesi avanzati...
 
Un tecnico radiologo non rischia proprio niente.....
Dipende... il rischio è una valutazione indicizzata dal acarico di lavoro e dalla esposizione delle singole attività che lo compongono... è un rischio, non un valore deterministico. Sarebbe lungo fare un minimo di radiobiologia per effetti stocastici e deterministici... io farei il pilota senza troppi problemi...
 
Adeguate procedure volte a limitare i valori di esposizione, quindi in primis tempo, distanza (che lavora al quadrato) e schermature, oltre, ove possibile la riduzione delle emissioni ove possibile. Il dosimetro conferma, nel corso degli anni, il mio affinamento alla riduzione delle dosi assorbite senza riduzione del carico di lavoro...

Più o meno quello che immaginavo. Il problema è che nel caso di una sala per radiodiagnostica la fonte di emissione (ossia il pericolo) è ben nota e identificata, quindi è possibile limitare l'esposizione. Ed essendo il rischio il risultato del prodotto tra pericolo ed esposizione, se azzeri un fattore azzeri anche il prodotto. Nel caso di un aereo in volo la cosa è un po' più complessa, perchè è vero che la quantità di radiazione in arrivo è bassa, ma non è facilmente isolabile o schermabile.
 
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