I dati di vendita mostrano senza appello che questa magia, ormai, la percepiscono in pochi. DI alfa, al limite, si parla ma poi finisce la.
Stellantis ha fatto le sue scelte e preso le sue decisioni delle quali, nonostante gli strali dei lamentatori professionisti, non sono noti i dettagli, che sono poi la parte fondamentale.
Non rimane che aspettare, con poche certezze:
- la prima, la più importante: il passato è passato. Con i sospiri, gli "eh ma", i "se fosse", gli "altrimenti a quest'ora" non si va da nessuna parte
- con FCA era già stata scritta la parola fine - Manley era stato pure troppo chiaro
- il mondo dell'auto è molto, totalmente diverso da quello delle Alfa con la magia e ancor più lo sarà fra pochi anni. Inoltre, quel tipo di auto non è quello che vuole oggi l'acquirente, se non per piccole nicchie. È inutile pensare all'Alfetta, se uno la vuole se la deve comprare storica. Sempre che, in un futuro non remoto, gli sia ancora concesso di usarla
Per quanto riguarda le beghe sulle bandierine, non me ne frega proprio niente. Assemblano le Alfa in Polonia? va bene, se fabbricano altrettante Citroen o Opel qui. Anzi, magari venissero pure gli altri, non solo Stellantis. L'importante, casomai, sarebbe che la testa di Stellantis non fosse solo con la bandierina francese, e per questo siamo messi molto male. Il massimo dei massimi sarebbe Stellantis come ST Microelectronics, in cui effettivamente non comandano solo i francesi, anche se gli investimenti vanno prima la e poi qua - e questo ha anche delle ragioni oggettive, fare impresa in Italia è un ginepraio