<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa Romeo....fine corsa, in fondo perché no. | Il Forum di Quattroruote

Alfa Romeo....fine corsa, in fondo perché no.

Prendo spunto sulle ultime esternazioni di Marchionne in merito, ovviamente, ad Alfa Romeo e precisamente sul passaggio che dice "È rimasto il tassello di presentare di nuovo un'Alfa Romeo degna della sua storia" (cfr. http://www.quattroruote.it/speciale/ginevra2014/sergio-marchionne-resta-da-presentare-un-alfa-degna-della-sua-storia).

Prendo spunto appunto per fare questa riflessione a voce alta con Voi.

Mi domando :" ma puo' mai esistere una nuova vettura Alfa Romeo degna della sua storia, se a non esistere e' lAlfa Romeo stessa?"

Ora immagino i vs commenti e la domanda mia retorica nasconde qualche insidioso paradosso.

Ma andiamo per gradi.

Uno dei protagonisti fondamentali della nascita e sviluppo dell'Alfa Romeo che molti di noi ricordano con malcelata nostalgia e' il sig. Orazio Satta Puliga, famoso agli appassionati della ex casa di Arese per la celebre dichiarazione che è' diventata, oltre che la mia firma in questo forum, la più giusta definizione dell'Alfa Romeo :
"L'Alfa Romeo non è una semplice fabbrica di automobili: le sue auto sono qualche cosa di più che automobili costruite in maniera convenzionale. E' una specie di malattia, l'entusiasmo per un mezzo di trasporto. E' un modo di vivere, un modo tutto particolare di concepire un veicolo a motore. Qualcosa che resiste alle definizioni. I suoi elementi sono come quei tratti irrazionali dello spirito umano che non possono essere spiegati con una terminologia logica." (Orazio Satta Puliga - 1969)

Ora, che l'Alfa Romeo non sia "semplice" se ne è' accorta anche Fiat e si capisce, dalla dichiarazione su citata, che non è sufficiente fare una automobile (bella e/o potente che sia) per farne un'Alfa.
Ma c'è bisogno di un'alchimia fatta da elementi irrazionali che sfuggono alle nozioni meccanicistiche e che in qualche modo, elevino ad archetipo mitologico il prodotto fisico, in questo caso, dell'automobile.

In parole povere, non basta "il fare", ma il perché lo fai.
Un po' il concetto del perché si è disposti a comprare o solo a dare valore ad un prodotto fatto mano, anziché in serie e a macchina.

Insomma il valore di un oggetto e' dato, non dal valore fisico, ma soprattutto da quanto sei disposto a dare per averlo, perché desiderato.

Ritorniamo a noi.
Oggi se uscisse una vettura marchiata Alfa Romeo cosa la differenzierebbe dalle altre auto (oggetti) in circolazione?
Le Alfa di 30 anni fa erano molto diverse dalle loro coeve vetture, avevano motori unici e caratterizzanti (non dimentichiamo, oltre al bialbero e al busso, anche il boxer) e caratteristiche intrinseche che erano indotte dal fatto che erano pensate dall'Alfa Romeo e da quegli uomini che la componevano, compreso le stesse contraddizioni.

Oltre alla Ferrari e Fiat, oggi in FCA per la parte ex Fiat, non esistono altre vere Case automobilistiche.
Non esistono uomini di pensiero che alimentino o meglio ri-alimentino il mito (in senso letterario del termine), perche l'Alfa Romeo non esiste più se non nel "Foscoliano" ricordo.

Non mi dispiacerebbe affatto se Fiat decidesse di "chiuderla" come brand.
Più realistico pensare ad un rilancio di Maserati e paradossalmente ad una Lancia versione terzo millennio, ossia sperimentale, tecnologica ed ecologica, senza il fardello del mito e di una dichiarazione come quella di Satta.

Rosario
 
Gt_junior ha scritto:
Prendo spunto sulle ultime esternazioni di Marchionne in merito, ovviamente, ad Alfa Romeo e precisamente sul passaggio che dice "È rimasto il tassello di presentare di nuovo un'Alfa Romeo degna della sua storia" (cfr. http://www.quattroruote.it/speciale/ginevra2014/sergio-marchionne-resta-da-presentare-un-alfa-degna-della-sua-storia).

Prendo spunto appunto per fare questa riflessione a voce alta con Voi.

Mi domando :" ma puo' mai esistere una nuova vettura Alfa Romeo degna della sua storia, se a non esistere e' lAlfa Romeo stessa?"

Ora immagino i vs commenti e la domanda mia retorica nasconde qualche insidioso paradosso.

Ma andiamo per gradi.

Uno dei protagonisti fondamentali della nascita e sviluppo dell'Alfa Romeo che molti di noi ricordano con malcelata nostalgia e' il sig. Orazio Satta Puliga, famoso agli appassionati della ex casa di Arese per la celebre dichiarazione che è' diventata, oltre che la mia firma in questo forum, la più giusta definizione dell'Alfa Romeo :
"L'Alfa Romeo non è una semplice fabbrica di automobili: le sue auto sono qualche cosa di più che automobili costruite in maniera convenzionale. E' una specie di malattia, l'entusiasmo per un mezzo di trasporto. E' un modo di vivere, un modo tutto particolare di concepire un veicolo a motore. Qualcosa che resiste alle definizioni. I suoi elementi sono come quei tratti irrazionali dello spirito umano che non possono essere spiegati con una terminologia logica." (Orazio Satta Puliga - 1969)

Ora, che l'Alfa Romeo non sia "semplice" se ne è' accorta anche Fiat e si capisce, dalla dichiarazione su citata, che non è sufficiente fare una automobile (bella e/o potente che sia) per farne un'Alfa.
Ma c'è bisogno di un'alchimia fatta da elementi irrazionali che sfuggono alle nozioni meccanicistiche e che in qualche modo, elevino ad archetipo mitologico il prodotto fisico, in questo caso, dell'automobile.

In parole povere, non basta "il fare", ma il perché lo fai.
Un po' il concetto del perché si è disposti a comprare o solo a dare valore ad un prodotto fatto mano, anziché in serie e a macchina.

Insomma il valore di un oggetto e' dato, non dal valore fisico, ma soprattutto da quanto sei disposto a dare per averlo, perché desiderato.

Ritorniamo a noi.
Oggi se uscisse una vettura marchiata Alfa Romeo cosa la differenzierebbe dalle altre auto (oggetti) in circolazione?
Le Alfa di 30 anni fa erano molto diverse dalle loro coeve vetture, avevano motori unici e caratterizzanti (non dimentichiamo, oltre al bialbero e al busso, anche il boxer) e caratteristiche intrinseche che erano indotte dal fatto che erano pensate dall'Alfa Romeo e da quegli uomini che la componevano, compreso le stesse contraddizioni.

Oltre alla Ferrari e Fiat, oggi in FCA per la parte ex Fiat, non esistono altre vere Case automobilistiche.
Non esistono uomini di pensiero che alimentino o meglio ri-alimentino il mito (in senso letterario del termine), perche l'Alfa Romeo non esiste più se non nel "Foscoliano" ricordo.

Non mi dispiacerebbe affatto se Fiat decidesse di "chiuderla" come brand.
Più realistico pensare ad un rilancio di Maserati e paradossalmente ad una Lancia versione terzo millennio, ossia sperimentale, tecnologica ed ecologica, senza il fardello del mito e di una dichiarazione come quella di Satta.

Rosario
caro Gt,io sono di sicuro un po piu vecchietto di te posso assicurare che non c'é problema al mondo che non sia risolvibile.

Rispondo solo alle ultime frase

Costruire un alfa romeo col pensiero di farla differenziare dale altre con il pensiero di farla differenziare sarebbe la fine dell inizio.

Chi costruisce un Alfa Romeo, deve avere la voglia di costruire una macchina che tiene un cuore. Una macchina, che ci dai un anima e questa la prende con se, é quando si mette in moto col suo suono lo fa sentire a tutti che ha un'anima. Chi la sente deve sentirsi animato intensamente come se facesse parte di se stesso, si, come un mattino di sole che quando ti alzi e ti affacci
alla finestra, senti come riscalda il tuo corpo.

Per costruire una macchina del genere ,non credo sia difficile, cio´che é difficile é che una macchina del genere é esistita ed esiste ancora con le sue tracce viventi rimaste come testimoni.

Quind cosa fare per farla davvero rinascere?

La cosa da fare sarebbe dare al morto un cuore per farlo vivere é un anima per farlo sentire.

Quindi perché non prendere la sua stessa carcassa e darle qualche cucitura di moderno visto che i resti ancora dimostrano che sono all'altezza di molti altri corpi che girano per le strade............
 
Da un lato mi sento di sottoscrivere quanto dice Rosario.

Un Alfa Romeo o è tale, o non è.

Dall'altro credo che, nell'epoca dei grandi gruppi e della concentrazione progettuale e produttiva, ci possa essere ancora spazio per un marchio come Alfa.
A patto che lo stesso venga elevato "almeno" al rango di asset, di "gruppo di lavoro e sviluppo" (motoristico e di stile) all'interno della casa madre. Con la relativa espressione di prodotti e specificità.

Certo anche questo, nel contesto attuale, non sembra granchè plausibile...
 
Gt_junior ha scritto:
Mi domando :" ma puo' mai esistere una nuova vettura Alfa Romeo degna della sua storia, se a non esistere e' lAlfa Romeo stessa?"
per me no e lo ho anche scritto, quindi i casi sono 3 :
1) fai come hai fatto in questi ultimi anni....un disastro epocale e se ne accorto anche marchionne, quindi opzione esclusa
2) prendi tecnologia altrove , ma allora che alfa è ? e poi bisogna vedere se te la vendono la tecnologia
3) utilizzi il made in modena per i benzina,per i td i nuovi vm, fai il polo del lusso e sali di prezzo

Altre vie non ne vedo , ma hanno i soldi ? e soprattutto hanno le idee e gli uomini giusti per portare avanti questo discorso ? mi sembrano terrorizzati dall'idea di sbagliare ancora
 
in questo periodo sto facendo una ricerca sui fondatori della Lancia, Fiat,Alfa e Maserati ma a malincuore ho capito una cosa, spesso il successo di una casa è stato dovuto alle ambizioni di chi ci ha lavorato e dalla passione però nella totale indifferenza dei fondatori specie se poi hanno dovuto vendere tutto. Alexandre Darraq nemmeno sapeva cosa fosse un'automobile, gli interessava solo fabbricarle e venderle per fare utili....proprio come il Marchionne che conosciamo adesso.
 
Secondo me Alfa é tecnicamente giá a fine corsa, quello cui si sta assistendo é giá exit strategy, ovvero gestione mediatica di ció che é giá in divenire, e sotto gli occhi di tutti noi: la prova del nove é l'affollamento anche di questo forum da parte di numerosi account che si sforzano di gestire la percezione dell' opinione pubblica.

Basta togliere il rumore di fondo di tutte le veline quotidiane con cui ci bersagliano e mettere i prodotti e le relative tempistiche tutte in fila sul calendario, ed il quadro si materializza da sé. Mito non c'é piú. Giulietta tempo un annetto nemmeno, col che siamo circa ad inizio 2015 venturo, anche se le riviste continueranno a stampare i listini virtuali di auto non piú ordinabili / configurabili, ma solo prelevabili dal piazzale dei conce quali km0.

Da lí in poi, rimosso l'impiccio del Duetto, sará il silenzio piú assordante che abbiate mai sentito, per piú di un anno.

La Giulia non sará presentata prima di fine 2015, non vendibile prima del 2016, come ampiamente previsto. A quel punto, dopo un anno di quasi estinzione dall'immaginario collettivo e dai listini, quale Alfa arriverebbe fuori tempo massimo, dopo l' amen del funerale.

E quindi ad un certo punto anche lei - simsalabim - sará pronta per un imprevedibile cambio di casacca: e voilá, ecco a voi la nuova Biturbo, che almeno la possiamo vendere piú cara e togliamo qualche cliente a Jaguar con la nuova Xe.

Da lí in poi, strada spianata: il marchio Alfa Romeo sará una tela bianca ed intonsa, libera da ogni vessillo dell' ( attuale ) proprietario.
 
Io dico che i tedeschi hanno creato marchi prestigiosi quasi dal nulla in una decina di anni (BMW e Audi).

Evidentemente si può.
 
alexmed ha scritto:
PierUgoMaria1 ha scritto:
Secondo me Alfa... CUT

OT

Con che nick eri registrato prima? Daii che son curiosooo! E' come se già ti conoscessi, questa sensazione mi pervade. ;)

Fine OT, scusate
è talmente evidente che alla SNAI non quoterebbero nemmeno una scommessa 1 a 2 sulla sua reale identità :D ;)
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
Secondo me Alfa é tecnicamente giá a fine corsa,
cut
cut

Da lí in poi, strada spianata: il marchio Alfa Romeo sará una tela bianca ed intonsa, libera da ogni vessillo dell' ( attuale ) proprietario.
il che, tutto considerato mi pare più produttivo del continuo rinvangare di un passato morto e sepolto, splendido ma non resuscitabile
Quello che fu è parte della storia, del collezionismo di auto antiche.
Se ha da essere ancora un Marchio lo sia ex novo, attaccati al Busso non si va da nessuna parte
tolo
 
renatom ha scritto:
Io dico che i tedeschi hanno creato marchi prestigiosi quasi dal nulla in una decina di anni (BMW e Audi).

Evidentemente si può.
verissimo però ci vogliono una montagna di quattrini , chi li mette ? il mercato dirai tu ! magari come nel caso peugeot-cinesi , poi però chi caccia vuole governare e non aggiungo altro perchè poi scatta l'ot e scattano i tagli ai post , perchè sai far passare certi messaggi è scomodo, o sbaglio ?
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
Secondo me Alfa é tecnicamente giá a fine corsa, quello cui si sta assistendo é giá exit strategy, ovvero gestione mediatica di ció che é giá in divenire, e sotto gli occhi di tutti noi: la prova del nove é l'affollamento anche di questo forum da parte di numerosi account che si sforzano di gestire la percezione dell' opinione pubblica.

Basta togliere il rumore di fondo di tutte le veline quotidiane con cui ci bersagliano e mettere i prodotti e le relative tempistiche tutte in fila sul calendario, ed il quadro si materializza da sé. Mito non c'é piú. Giulietta tempo un annetto nemmeno, col che siamo circa ad inizio 2015 venturo, anche se le riviste continueranno a stampare i listini virtuali di auto non piú ordinabili / configurabili, ma solo prelevabili dal piazzale dei conce quali km0.

Da lí in poi, rimosso l'impiccio del Duetto, sará il silenzio piú assordante che abbiate mai sentito, per piú di un anno.

La Giulia non sará presentata prima di fine 2015, non vendibile prima del 2016, come ampiamente previsto. A quel punto, dopo un anno di quasi estinzione dall'immaginario collettivo e dai listini, quale Alfa arriverebbe fuori tempo massimo, dopo l' amen del funerale.

E quindi ad un certo punto anche lei - simsalabim - sará pronta per un imprevedibile cambio di casacca: e voilá, ecco a voi la nuova Biturbo, che almeno la possiamo vendere piú cara e togliamo qualche cliente a Jaguar con la nuova Xe.

Da lí in poi, strada spianata: il marchio Alfa Romeo sará una tela bianca ed intonsa, libera da ogni vessillo dell' ( attuale ) proprietario.

Dunque.....dunque.....: vediamo un pò: paroxetina? duloxetina? Noo..., meglio citalopram o venlafaxina, almeno funzionano un pò di più anche su malinconia e pessimismo, oltre che contro la depressione!
Certo i migliori farmaci ce li potrebbe prescrivere il mega/amministratore delegato a fine aprile/maggio, vedremo....
Nel frattempo continuo a divertirmi con la mia Giulietta 2, nonostante il continuo e perpetuo dileggio di alcuni utenti (Alfiat, tapiro, schifezza, etc.....), di altri marchi...ovvio!
Ciao
 
renatom ha scritto:
Io dico che i tedeschi hanno creato marchi prestigiosi quasi dal nulla in una decina di anni (BMW e Audi).

Evidentemente si può.

Hmm... ma siamo sicuri? Segnalerei che entrambi i marchi sono in giro da un secoletto circa. Se vogliamo prendere il riferimento più agile fra i due ( Audi e solo dall'integrazione sotto Vw ) parliamo comunque del 65. Al cambio attuale sono circa 5, le decine di anni.

Considerando che Alfa al momento é ancora impegnata a finire di sparire, che il prossimo ciclo di rinascita potrebbe ricominciare con l'eventuale uscita di una Giulia ( 2016) , se sono proprio determinati e costanti, a parità di condizioni con Audi, potremmo avere un' Alfa vitale circa nel 2066. Avete impegni?
 
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