Sinceramente non sapevo che l'Alfetta fosse esportata in così tanti paesi. Ma se questa girava dagli appennini alle Ande, e la 164 neanche per idea, forse bisogna farsi qualche domanda.
Quanto all'iva pesante, anche la 164 ne é stata "protetta" per ben 8 dei propri 10 anni di vita, trascorsi i quali avrebbe potuto sfruttare il potenziale della versione col Busso. L'hai vista tu? Io no. Quanto poi al concetto di "protezione" di questa misura fiscale, avrá forse protetto Fiat dalla calata delle serie 7 e classe S, non certo dalle serie 5 e 200, che avevano anch'esse i loro bei 2 litri con altrettanta Iva leggera, già ai tenpi dell'Alfetta.
La 156 in realtà ha seguito perfettamente il verso del mio esempio: ha venduto molto di più 20 anni dopo, in un mercato che immatricolava molto di più, oltre ad essere oggettivamente una vettura ben riuscita, pur in assenza di molti degli atout Alfa. Così come ha ben figurato anche la 147. É casomai proprio la 164 che, come la 159, ha venduto molto meno in un'epoca in cui si immatricolava di più. Quindi una doppia involuzione.
Ma, caso strano, con te si finisce sempre molto lontano dal punto centrale. Il nocciolo per me é che quando Fiat ha allontanato troppo Alfa dalle aspettative che il pubblico ha sui contenuti ( 164, 155, 159, Giulietta ) ha rimediato delle sonore sprangate. Tutte le volte che invece vi ha tenuto anche minimamente fede ( é bastato relativamente poco, vedi 156, leggera e scattante, anche se non tp ) gli acquirenti hanno staccato assegni a centinaia di migliaia.
A me questo dà una chiara impressione di nesso causale, che magari non sarà scientificamente provato. Ma se la replica é che "per forza, le Alfetta erano esportate anche in Perù", mi pare onestamente un po' deboluccia. A meno che tu non mi voglia dare l'immatricolato in Perù, milioni di pezzi suppongo...