<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa 2ottanta | Il Forum di Quattroruote

Alfa 2ottanta

I sogni bisogna sempre coltivarli, anche con le auto: così la pensa la nota carrozzeria torinese Pininfarina, che ha sfornato una concept per festeggiare gli 80 anni: l'Alfa Romeo 2uettottanta, che richiama un'icona degli anni '60, la Duetto, spider a due posti del Biscione. È la stessa Pininfarina, per definire la 2uettottanta, a parlare di esperienza sensoriale fuori dal comune dal punto di vista estetico e del piacere di guida. D'altronde, la spider è un prodotto fortemente italiano, diventato un marchio da esportazione, che esprime l'inesauribile estro del nostro Paese.

Proprio come i migliori spider Alfa Romeo nati dalla matita di Pininfarina, la 2uettottanta si concentra sull'emozione di trovarsi al volante di una vettura scoperta dalla grande personalità estetica: fu infatti la Duetto degli anni Sessanta, anche grazie al film "Il Laureato", che contribuì a creare una tendenza legata ai temi di ribellione e fuga.

Ma nel 2010 non ci sono solo gli 80 anni di Pininfarina da festeggiare: la 2uettottanta è anche un omaggio alla Casa del Biscione, per i 100 anni di vita. Tra l'altro, il connubio Alfa Romeo-Pininfarina è tra i più significativi e longevi della storia dell'automobile.

Anche l'ipotizzato motore 1.750 cc turbo rappresenta un evidente richiamo: alla "1750 Veloce" del 1968, una delle tante versioni derivate dalla celebre Osso di Seppia ed ora montato sulla nuova Alfa Romeo Giulietta Quadrifoglio Verde.

Di colore rosso acceso, ispirato al tipico colore "Alfa Romeo", la 2uettottanta è larga 180 centimetri, lunga 421, alta 128 e con un passo (distanza fra ruote davanti e dietro) di 250 cm.

I volumi dell'Alfa Romeo 2uettottanta by Pininfarina sono leggeri, snelli, raffinati, con forme che sembrano attraversare l'aria con facilità: la macchina pare sollevarsi da terra, "andare oltre". Un effetto ottico ottenuto grazie alla linea che attraversa orizzontalmente la vettura. Senza mostrare muscoli, ma puntando sull'armonia.

Il frontale della 2uettottanta ha una linea centrale che scorre fluidamente sul muso della vettura. In evidenza al centro lo scudetto Alfa Romeo, quasi tridimensionale. Ai suoi lati, le due prese d'aria, a forma triangolare. I due segni impressi sull'imponente cofano motore creano un raccordo naturale fra il marchio e il grande parabrezza: un anello in alluminio battuto a mano. I fari anteriori, basati sulle ultime tecnologie Led, sono incastonati sotto la linea che dà carattere a tutta la vettura. Una fascia in carbonio nella parte inferiore del frontale agisce da splitter convogliando l'aria verso la parte posteriore.

Grande dinamicità viene impressa dal segno orizzontale "scavato" nelle fiancate che, partendo dal passaggio della ruota anteriore, si prolunga fino a giungere alla ruota posteriore. L'Alfa Romeo 2uettottanta by Pininfarina è un atleta pronto a correre nel vento senza quasi incontrare resistenza.

Superfici levigate, essenziali e morbide anche nel posteriore. Le due gobbe sembrano nascere dal volume, diventano ali flottanti e vanno a creare i roll-bar alle spalle dei sedili.

L'abitacolo è spazioso e confortevole. Le forme sono cucite nella pelle incorporando i comandi tattili: nella funzionalità, 2uettottanta è fedele alla sua vocazione di auto orientata al piacere della guida. Il tunnel ospita, in posizione ergonomica, il selettore Alfa Dna, lo stesso della MiTo, in grado di variare il setup della vettura secondo le tre posizioni Dynamic, Normal, All Weather, adeguando il comportamento dei diversi sistemi del veicolo alle esigenze del driver e alle diverse condizioni di guida.

L'Alfa Romeo 2uettottanta, concept destinato a rimanere tale, rimanda alla straordinariamente concreta 8C Competizione, prima proposta come concept e poi divenuta realtà anche in versione spider, che grande successo ha riscosso tra gli amanti del Biscione e non solo.

Chissà se la 2uettottanta riesca a fornire idee nuove per rimediare all'insuccesso della Brera senza tetto, l'Alfa Spider?

http://www.newstreet.it/articolo_id_1973_Alfa_Romeo_2uettottanta.html

1973_310.jpg
 
Pininfarina è un grande carrozziere, e scrivendo un poema sulle "percezioni sensoriali" del suo prototipo, non fa che il suo lavoro.

Ma un'auto non è fatta della sola carrozzeria. E'un prodotto che deve avere una serie di altre peculiarità, meccaniche tecniche, progettuali, prestazionali.

Per rispondere alla domanda, manca un'indicazione basilare, e non è un caso che non se ne faccia menzione. Trazione? Disposizione meccanica? Piattaforma? Sospensioni?

Come la fanno? Boh...

Se non lo dicono, è perchè l'auto non c'è, non c'è un progetto.

C'è solo un disegno, un photoshop.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Pininfarina è un grande carrozziere, e scrivendo un poema sulle "percezioni sensoriali" del suo prototipo, non fa che il suo lavoro.

Ma un'auto non è fatta della sola carrozzeria. E'un prodotto che deve avere una serie di altre peculiarità, meccaniche tecniche, progettuali, prestazionali.

Per rispondere alla domanda, manca un'indicazione basilare, e non è un caso che non se ne faccia menzione. Trazione? Disposizione meccanica? Piattaforma? Sospensioni?

Come la fanno? Boh...

Se non lo dicono, è perchè l'auto non c'è, non c'è un progetto.

C'è solo un disegno, un photoshop.

pianale 300c accorciato!
 
Mi piace.
Mi piaceva anche la Lancia Fulvia che è tornata nei cassetti di qualche ufficio del lingotto dove raccoglierà polvere da qui all'eternità....
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Pininfarina è un grande carrozziere, e scrivendo un poema sulle "percezioni sensoriali" del suo prototipo, non fa che il suo lavoro.

Ma un'auto non è fatta della sola carrozzeria. E'un prodotto che deve avere una serie di altre peculiarità, meccaniche tecniche, progettuali, prestazionali.

Per rispondere alla domanda, manca un'indicazione basilare, e non è un caso che non se ne faccia menzione. Trazione? Disposizione meccanica? Piattaforma? Sospensioni?

Come la fanno? Boh...

Se non lo dicono, è perchè l'auto non c'è, non c'è un progetto.

C'è solo un disegno, un photoshop.

ma che dici?? :rolleyes:

Vogliamo il DNA !!!!!

:D :D
 
Bella è bella.
Con la giusta meccanica (TP, differenziale a slittamento limitato o Torsen, peso contenuto) mi piacerebbe eccome
 
alkiap ha scritto:
Bella è bella.
Con la giusta meccanica (TP, differenziale a slittamento limitato o Torsen, peso contenuto) mi piacerebbe eccome

Ecco,un eccellente progetto anche di nicchia ma che tirerebbe tutto il marchio (piu di certa insulsa,martellante propaganda) per decenni che puntualmente butteranno nel cesso tirando l'acqua. :oops:
 
La mia ricetta per un futuro "decision-making" manager? Sempre la stessa: si prenda una MX-5 (magari la prima serie) per un paio di giorni, e rifletta.
Non serve molto altro, per fare un mezzo "essenziale".
E riduci anche il numero di concorrenti ... ;)
 
leolito ha scritto:
La mia ricetta per un futuro "decision-making" manager? Sempre la stessa: si prenda una MX-5 (magari la prima serie) per un paio di giorni, e rifletta.
Non serve molto altro, per fare un mezzo "essenziale".
E riduci anche il numero di concorrenti ... ;)

Quoto tutto, punteggiatura inclusa. Anzi, da neo entusiasta e aspirante possessore ( forse in autunno mi muovo per sostituire la moto ), rinfresco la dotazione tecnica della mx5: telaio ad hoc, 1100Kg., motore longitudinale entrobordo, TP, quadrilateri a 360gradi, torsen di serie dal 1.8 in su.

Questa mx5 è una laectio magistralis per Alfa: se una qualunque "Mazza" può progettare una sportivetta di concezione così radicale, che non c'entra quasi nulla con la sua vocazione, e fare un successo planetario ( Europa, USA, Oriente ) ventennale, pur avendo un'immagine piuttosto dimessa, lo può fare chiunque altro.

Tranne che Alfa, che lo DEVE fare, e invece piange sulla propria immagine, che non sarebbe sufficiente. Io dico che se un'auto come la mx5 portasse il logo del biscione, avrebbe PIU' immagine, e venderebbe di più. Magari non potrebbe avere il livello di affidabilità di un'auto ingegnerizzata a Hiroshima, ma il mondo se ne fregherebbe: nemmeno le Lotus sono affidabili.
 
Bs, se non erro l'ultima generazione di MX-5 ha sostituito i quadrilateri dietro con il multink, e il differenziale a slittamento limitato (non è un Torsen) c'è solo sul due litri.
Il che comunque non cambia l'ottima natura del mezzo... che peraltro, considerate le doti tecniche, ha anche un prezzo incredibilmente accessibile
 
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