riporto dal sito CdS.
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BERLINO - Ora basta. La nostra offerta è sul tavolo, non chiedeteci di più. Fiat non vuole rinunciare a Opel e crede ancora nella potenziale fusione e «riafferma il suo interesse alla ricerca di un possibile accordo». Ma non avendo avuto il tempo necessario per una valutazione della situazione finanziaria dell'azienda tedesca non può prendersi «rischi inusuali». Ricorda le proposte fatte e aggiunge: «di più non ci può essere richiesto». Spiega cosi in una nota che non parteciperà alle riunioni che il governo tedesco sta cercando di organizzare a Berlino per oggi «che hanno come unico argomento all'ordine del giorno il supporto finanziario di urgenza ad Opel».
ULTIME RICHIESTE - Nella nota, la Fiat «riafferma il suo interesse alla ricerca di un accordo con General Motors per la possibile fusione delle proprie attività automobilistiche con quelle di Opel», che porterebbe alla creazione del secondo produttore automobilistico in Europa. «Il piano proposto da Fiat - prosegue la nota - limiterebbe i costi sociali del processo di integrazione e al tempo stesso consentirebbe di ottenere significative sinergie attraverso la condivisione di piattaforme, componenti, motori e trasmissioni». La ricerca di un partner per Opel, iniziata da Gm e proseguita dal governo tedesco, «è stato un processo complicato e difficile», sottolinea Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat. «Siamo coinvolti in queste attività da un certo numero di settimane - aggiunge - (...) ma le questioni emerse nelle ultime fasi del negoziato tra martedì e mercoledì ci hanno sorpreso negativamente, dal momento che non eravamo stati informati di certi dati e informazioni finanziarie chiave che consideriamo essenziali per la formulazione di un'offerta di fusione seria». Perciò, Fiat «non ha avuto pieno accesso alle informazioni contabili di Opel per determinare con esattezza la situazione finanziaria della stessa Opel e poter così formulare un'offerta di fusione che tenga in considerazione sia le esigenze di General Motors come venditore che quelle di Fiat». «Le richieste dell'ultima ora costringerebbero, fra l'altro, Fiat a sostenere finanziariamente Opel nell'immediato - spiega il comunicato della casa torinese - mentre il governo tedesco determina i tempi e le altre condizioni del finanziamento ponte, esponendo così Fiat a rischi non necessari e irragionevoli». Senza il tempo necessario a una «valutazione di business» e le «usuali attività di due diligence». Marchionne ribadisce quindi l'offerta di «apportare le nostre attività automobilistiche senza debiti», ma «di più non ci può essere richiesto». Alla luce di queste considerazioni - conclude la nota - «Fiat ha deciso di non partecipare alle riunioni che il governo tedesco sta cercando di organizzare a Berlino per venerdì 29 maggio».
MAGNA - La lettera di Marchionne è anche una risposta alle voci che arrivano da Berlino, dove rimbalza la voce che il gruppo austro-canadese Magna, ma con un importante socio russo nel capitale, il colosso AvtoGaz, è ancora in «pole position» per l'acquisto della Opel. Lo ha detto il ministro del Lavoro tedesco, Olaf Scholz (Spd), al quotidiano Berliner Zeitung.
Tuttavia secondo la Bild online il gruppo austro-canadese Magna potrebbe invece gettare la spugna nella corsa all'acquisizione della Opel. Secondo l'edizione online del tabloid tedesco, i vertici della Magna sono impegnati da questa mattina alle 6, nell'hotel Adlon di Berlino, nelle trattative per la Opel con i manager della casa madre General Motors (Gm). Secondo il quotidiano la Gm continua a presentare sempre nuove richieste. «La Magna è ad un passo dal gettare la spugna».
LA DECISIONE - Una situazione quella attuale che mette a rischio lo stesso vertice che si sarebbe dovuto tenere oggi per decidere il futuro di Opel. Il super-vertice sul futuro della Opel si terrà oggi solo se c'è da discutere qualcosa: aspettiamo una lettera d'intenti tra i possibili investitori e gli altri interlocutori, altrimenti non ha senso riunirsi ha detto il vice portavoce del governo tedesco, Thomas Steg.
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Ho paura che il combinato/composto di troppo interventismo della politica Germanica e "cupidigia" della casa madre GM otterà alla fine il risultato che sia GP che Opel andranno in bancarotta....
Poi qualcuno passerà all'incasso....
Bye
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BERLINO - Ora basta. La nostra offerta è sul tavolo, non chiedeteci di più. Fiat non vuole rinunciare a Opel e crede ancora nella potenziale fusione e «riafferma il suo interesse alla ricerca di un possibile accordo». Ma non avendo avuto il tempo necessario per una valutazione della situazione finanziaria dell'azienda tedesca non può prendersi «rischi inusuali». Ricorda le proposte fatte e aggiunge: «di più non ci può essere richiesto». Spiega cosi in una nota che non parteciperà alle riunioni che il governo tedesco sta cercando di organizzare a Berlino per oggi «che hanno come unico argomento all'ordine del giorno il supporto finanziario di urgenza ad Opel».
ULTIME RICHIESTE - Nella nota, la Fiat «riafferma il suo interesse alla ricerca di un accordo con General Motors per la possibile fusione delle proprie attività automobilistiche con quelle di Opel», che porterebbe alla creazione del secondo produttore automobilistico in Europa. «Il piano proposto da Fiat - prosegue la nota - limiterebbe i costi sociali del processo di integrazione e al tempo stesso consentirebbe di ottenere significative sinergie attraverso la condivisione di piattaforme, componenti, motori e trasmissioni». La ricerca di un partner per Opel, iniziata da Gm e proseguita dal governo tedesco, «è stato un processo complicato e difficile», sottolinea Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat. «Siamo coinvolti in queste attività da un certo numero di settimane - aggiunge - (...) ma le questioni emerse nelle ultime fasi del negoziato tra martedì e mercoledì ci hanno sorpreso negativamente, dal momento che non eravamo stati informati di certi dati e informazioni finanziarie chiave che consideriamo essenziali per la formulazione di un'offerta di fusione seria». Perciò, Fiat «non ha avuto pieno accesso alle informazioni contabili di Opel per determinare con esattezza la situazione finanziaria della stessa Opel e poter così formulare un'offerta di fusione che tenga in considerazione sia le esigenze di General Motors come venditore che quelle di Fiat». «Le richieste dell'ultima ora costringerebbero, fra l'altro, Fiat a sostenere finanziariamente Opel nell'immediato - spiega il comunicato della casa torinese - mentre il governo tedesco determina i tempi e le altre condizioni del finanziamento ponte, esponendo così Fiat a rischi non necessari e irragionevoli». Senza il tempo necessario a una «valutazione di business» e le «usuali attività di due diligence». Marchionne ribadisce quindi l'offerta di «apportare le nostre attività automobilistiche senza debiti», ma «di più non ci può essere richiesto». Alla luce di queste considerazioni - conclude la nota - «Fiat ha deciso di non partecipare alle riunioni che il governo tedesco sta cercando di organizzare a Berlino per venerdì 29 maggio».
MAGNA - La lettera di Marchionne è anche una risposta alle voci che arrivano da Berlino, dove rimbalza la voce che il gruppo austro-canadese Magna, ma con un importante socio russo nel capitale, il colosso AvtoGaz, è ancora in «pole position» per l'acquisto della Opel. Lo ha detto il ministro del Lavoro tedesco, Olaf Scholz (Spd), al quotidiano Berliner Zeitung.
Tuttavia secondo la Bild online il gruppo austro-canadese Magna potrebbe invece gettare la spugna nella corsa all'acquisizione della Opel. Secondo l'edizione online del tabloid tedesco, i vertici della Magna sono impegnati da questa mattina alle 6, nell'hotel Adlon di Berlino, nelle trattative per la Opel con i manager della casa madre General Motors (Gm). Secondo il quotidiano la Gm continua a presentare sempre nuove richieste. «La Magna è ad un passo dal gettare la spugna».
LA DECISIONE - Una situazione quella attuale che mette a rischio lo stesso vertice che si sarebbe dovuto tenere oggi per decidere il futuro di Opel. Il super-vertice sul futuro della Opel si terrà oggi solo se c'è da discutere qualcosa: aspettiamo una lettera d'intenti tra i possibili investitori e gli altri interlocutori, altrimenti non ha senso riunirsi ha detto il vice portavoce del governo tedesco, Thomas Steg.
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Ho paura che il combinato/composto di troppo interventismo della politica Germanica e "cupidigia" della casa madre GM otterà alla fine il risultato che sia GP che Opel andranno in bancarotta....
Poi qualcuno passerà all'incasso....
Bye