Tutto giusto, il grosso problema sono le sanzioni UE per sforamento dei 130 gr/km di CO2 adesso e 95 gr/km dal 2021. I costruttori con vetture "pesanti" stanno già ora iniziando a rincarare progressivamente le vetture di segmento inferiore per compensare le suddette sanzioni, non potendo aumentare troppi i listini delle vetture a più alta emissione di CO2 in quanto su quel segmento la competizione è selvaggia grazie ai ricchi margini che ci sono cui non intendono rinunciare. Dato che le segmento B già oggi con le 6D-Temp e le Euroncap sono molto poco profittevoli, la sensazione è che quasi tutti convergano sull'idea di alzare il prezzo medio su strada delle segmento B (Diess si era addirittura vantatao di aver alzato del 12% il prezzo netto di Polo, Fabia e Ibiza senza perdere clienti), come a dire, se proprio volete ancora le utiltarie B, pagherete caro pagherete tutto e soprattutto vi accollerete le sanzioni per i D-Suv ....
Alcune case fanno eccezione in virtù del loro portfolio "leggero" (proprio nel senso che hanno in listino vetture compattee soprattutto leggere), come Dacia ma anche Suzuki. Toyota è pure ben messa grazie all'ibrido, ma i suoi prodotti non hanno certo prezzi popolari.
Ultia cosa. il fatto che come dici il "segmento B rimane un cardine del mercato italiano": posto che il mercato italiano conta quel che conta (poco), i produttori europei per mantenere a listino i D-Suv termici (ridicolo pensare all'elettrico per quelli, ma anche per i C-Suv seri) dovranno vendere caterve di compatte EV o al limite PHEV, con costi a partire dai 30.000 euro: è chiaro come il sole che la VW di turno non può nemmeno lontanamente pensare di imporre una utilitaria elettrica a 30.000 euro con tutte le rogne conseguenti alle ricariche se ha in listino una Polo a motore termico che costi meno di 20-25 mila euro ... perciò il segmento B è destinato ad estinguersi, a meno che Bruxelles non cambi idea